| 15 Settembre 2025

EDITORIALE / Produttori di bici, facciamo ordine: la confusione non aiuta

MISANO ADRIATICO – Italian Bike Festival 2025, oltre al resto, ha portato un vento di fiducia, di positività ed uno sguardo al futuro. La categoria della bici è in sofferenza, lo è da qualche stagione ed in alcuni casi mostra delle criticità, già presenti negli anni addietro, acutizzate nell’immediato post Covid.

I motivi e le motivazioni sono tante e diverse. Il mercato dello sport in genere non è facile da leggere ed interpretare, da sempre caratterizzato “dall’andamento altalenante” che obbliga a cambi di strategie, rimescolamenti, ma è pur vero che i diversi player ci hanno messo del loro per creare confusione, quantomeno guardando da vicino (troppo vicino) i loro interessi, senza mitigare o calmierare in modo adeguato il mercato dove loro stessi operano. Le tante categorie di bici, questa frammentazione così accentuata che si è creata ha aggiunto confusione alla confusione già in essere.

L’universo della bici è dinamico, lo è da sempre (PhotoALVAcreative)
L’universo della bici è dinamico, lo è da sempre (PhotoALVAcreative)

Né carne né pesce

Viviamo in un periodo storico della bici in cui, come mai prima d’ora, il cliente o potenziale utilizzatore, il negoziante e l’operatore del settore, ma anche lo stesso brand ha una varietà di scelta infinita. Componenti di vario genere, accessori, chicche tecniche e naturalmente le categorie delle biciclette. Già, quante sono le categorie di biciclette?

Lo abbiamo visto a Misano: non esiste più la bici da strada, la mtb, quella da ciclocross e la bici da passeggio. Strada, endurance e allroad, gravel bikepacking e adventure, fast gravel, race. Mtb full, hard, enduro, trail e chi più ne ha più ne metta. In diverse occasioni viene da pensare che, chi deve scegliere una bici oggi trova una giungla, non solo l’acquirente, ma anche lo stesso punto vendita e negoziante. E poi trovi la bici con cui puoi fare tutto. E allora tutta questa segmentazione a cosa serve? Beninteso che questo è un punto di vista e siamo perfettamente coscienti che le aziende devono produrre business, confrontarsi con le politiche e dinamiche del mercato. I marchi però hanno anche il dovere di creare terreno fertile per chi è amante della bici. Si è perso il giusto bilanciamento delle cose.

La sensazione è quella relativa al fatto che si è spinto in modo eccessivo sull’acceleratore per dare merito ai numeri, perdendo di vista l’obiettivo principale del mondo bici. Ovvero, quello di mettere in sella le persone e farlo nel modo più adeguato. Soprattutto nell’ultimo decennio si è invertito il flusso, le aziende hanno creato la domanda e non viceversa.

Categorie adeguate e facili da comprendere

C’è sempre un punto di partenza e tornare a categorizzare in modo semplice le biciclette potrebbe aiutare i ciclisti di tutte le fasce. Non deve essere esclusivamente una questione di opportunità, ma un dovere nel trasmettere delle informazioni precise, giuste, in parte anche slegate dal modello di mass-business.

Qui rientra anche il lavoro dei giornalisti che si occupano principalmente di tecnica, che non solo devono stilare dei documenti in wordpress, ma devono essere in grado di confrontarsi con le aziende, farsi portatori di un messaggio e vestirsi con i panni del divulgatore.

Anche l’utente deve capire

Il bianco ed il nero, ma oggi c’è anche il grigio con tonalità diverse. L’utilizzatore ha dalla sua uno strumento molto potente, talvolta non utilizzato o male interpretato. La scelta: il ciclista che acquista una bicicletta può e ha il dovere di scegliere. Dove tutto sembra a portata di mano e al tempo stesso è difficile scegliere è fondamentale avere quella zona start menzionata in precedenza. Domande e quesiti.

Quale è il range di spesa che posso sostenere? Quale bici serve realmente per le mie attività? Cosa rappresenta la bicicletta nella quotidianità? Cosa propone il territorio dove la bici è utilizzata e sfruttata? La bici è una necessità, un vezzo, una passione, oppure è uno strumento di gratificazione personale? Andare in bici è qualcosa di impagabile che non ha età, pedalare deve essere un piacere e fonte di ispirazione.

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