La bicicletta non è solo un mezzo di trasporto o di competizione, spesso per i bambini è il primo vero gioco con il quale esplorare il mondo e misurare le proprie forze (in apertura immagine depositphotos.com).
Prima l’equilibrio poi la forza, così la pedalata diventa l’automatismo per rincorrere i propri sogni. Abbiamo chiesto a Silvia Epis – che nella Federazione Ciclistica Italiana si occupa del Settore Nazionale Giovanile ed è anche neomamma – di darci qualche tips per i genitori che si trovano a misurarsi con la passione a due ruote dei figli. Anche perché per affrontare con la famiglia una manifestazione come ad esempio la Nova Eroica Family, bisogna avere chiari un po’ di punti.
L’equilibrio prima di tutto
Alzi la mano chi è cresciuto in sella ad un triciclo. Fino a qualche anno fa, dopo i primi passi, venivano le prime pedalate con il gioco che, su tutti, iniziava alla bicicletta. Lo step successivo? Le rotelle alla bici e poi la grande sfida dei primi metri su due sole ruote. Silvia ci spiega che questa è stata un’abitudine consolidata nel corso del tempo ma ora si è modificata per venire incontro allo sviluppo fisiologico del bambino.
«Si tendeva ad insegnare al piccolo prima l’automatismo del gesto ciclico – puntualizza – che prevede una componente di forza, sottovalutando le capacità coordinative. Oggi invece, seguendo più una mentalità europea, i giochi balance o una balance bike sono considerate maggiormente dedicate ad un primo approccio. Con queste modalità è più facile insegnare loro l’equilibrio prima del gesto ritmico. Da non dimenticare anche l’apprendimento della frenata. Molte bike a spinta per i più piccoli hanno i freni, perchè la prima cosa che fanno i bimbi per fermarsi è pedalare all’indietro, non avendo ancora chiaro il concetto di forza».
Rispettare la crescita nella sua naturalità dunque è una delle prime cose da tenere presente quando ci si avvicina per la prima volta ad uno sport che è anche apprendimento. Come per ogni fase della vita, i tentativi sono essenziali per portare a compimento un obiettivo.
La prima bicicletta
Salire per la prima volta su una bici vera è un’emozione che difficilmente si dimentica. Considerato quasi un passaggio all’età adulta, è così che i bambini iniziano anche a prendere consapevolezza della strada, del mondo che li circonda e del mezzo che stanno usando.
«E’ chiaro che le prime accortezze riguardano la componentistica – prosegue Epis – e la corretta posizione in sella. Controllare l’altezza della sella è piuttosto semplice: basta non toccare il suolo con il tallone ma esclusivamente con l’avampiede. Mi raccomando, la distanza del manubrio non deve essere eccessiva, bisogna arrivare ad esso tranquillamente e riuscire a impugnare altrettanto agevolmente le leve dei freni. Questa è un’altra cosa che va tenuta particolarmente in considerazione, dato che le mani dei bambini sono spesso piccole ed è fondamentale che riescano a frenare in sicurezza».
Il codice della strada
Il primo mezzo di trasporto è anche fondamentale per insegnare il senso civico e l’educazione stradale. Non è un caso che i ragazzini che sono abituati a pedalare, oltre che ad apprendere più facilmente il codice della strada, hanno un vantaggio se vorranno poi anche conseguire il patentino all’età di quattordici anni.
«Con la prima bicicletta – continua Silvia – arrivano anche i primi spostamenti, i giri sempre più lunghi. Fin dall’inizio è necessario sensibilizzare i ragazzi sulla sicurezza e la convivenza con gli altri utenti. Sembra banale ma il primo consiglio è quello di indossare il casco che è uno strumento semplice ma in grado di salvare la vita. Deve essere della taglia corretta e portato nel modo giusto. Un’altra cosa da non dimenticare sono le luci, va ricordato che l’anteriore deve essere bianca e la posteriore rossa, per permettere a chi incontra il ciclista di capire se si sta avvicinando o allontanando. Sempre per quanto riguarda la sicurezza, è necessario manutenere la bicicletta, specialmente tra una stagione e l’altra. Molto spesso il mezzo rimane in garage durante l’inverno, in attesa della bella stagione, e non possiamo sapere se tutto è rimasto come l’avevamo lasciato. Controllo freni, gonfiaggio degli pneumatici e la vite dello sterzo: sono solo alcune delle cose che bisogna tenere monitorate per garantire la sicurezza».
Con i genitori
Sì, alle pedalate con mamma e papà, ma sempre nell’ottica della crescita e del rispetto della sede stradale. Come ricorda Silvia, se presente, è bene sempre usare la pista ciclabile e quando si è impossibilitati bisogna procedere in fila indiana, ricordando di utilizzare i segnali di svolta.
Questo chiaramente comporta che il bambino sia già in grado di svolgere un gesto tecnico, se questa capacità non è ancora stata sviluppata, si può tranquillamente scendere e attraversare con le bici a mano, proprio come sulle strisce pedonali.
A scuola di ciclismo
Andando in bicicletta è facile appassionarsi ad uno sport come il ciclismo che ti permette di affrontare sempre nuove sfide. Se un bambino inizia ad interessarsi a questa disciplina, è semplice per le famiglie indirizzarlo nella giusta direzione
«La Federazione – conclude Silvia Epis – può aiutare i genitori a scegliere la scuola di ciclismo più adatta alle diverse esigenze. Sul sito c’è una sezione dedicata a questo argomento con tutta la mappa delle strutture italiane riconosciute. Chiaramente ogni scuola è specializzata in un’attività, in base alle possibilità. Chi ha i campi in tartan per la strada, chi i fettucciati per il fuoristrada e chi ha centri polivalenti con le piste. In ogni caso questo può essere davvero un punto di riferimento per i genitori che possono essere tranquilli nel portare i propri figli a pedalare in sicurezza, anche affiancati da tutor per giochi e apprendimento».