| 23 Febbraio 2025

Strade Bianche: il setup giusto sugli sterrati di Siena

Tra un paio di settimane, per la precisione il 9 marzo, sarà tempo di Granfondo Strade Bianche, l’evento che ogni anno attira migliaia di appassionati da tutto il mondo sulle iconiche strade sterrate della Toscana. Oltre 5.000 ciclisti non professionisti si ritrovano a pedalare sugli stessi percorsi dei campioni, provando a replicarne le emozioni. C’è chi cerca il miglior tempo possibile e chi semplicemente vuole godersi la bellezza del territorio, ma per entrambi il setup della bici diventa un elemento chiave. I due percorsi a disposizione sono entrambi belli tosti: lungo da 137,7 chilometri, 2.000 metri di dislivello e 10 sterrati e corto da 87 chilometri, 1.350 metri di dislivello e 6 sterrati.

A differenza di una classica granfondo su asfalto, qui la scelta delle gomme, la pressione, la posizione in sella e persino alcuni accorgimenti per la manutenzione fanno davvero la differenza. Per capire come affrontare al meglio la corsa, ci affidiamo ai consigli di Gabriele Tosello, capo meccanico della XDS-Astana, che ogni anno prepara i mezzi dei professionisti per questa sfida (in apertura foto di Granfondo Strade Bianche).

Gabriele Tosello, meccanico storico del gruppo Astana (oggi XDS-Astana). Tra i tanti campioni avuti, anche Nibali
Gabriele Tosello, meccanico storico del gruppo Astana (oggi XDS-Astana). Tra i tanti campioni avuti, anche Nibali
Gabriele, qual è il primo intervento da fare sulla bici per affrontare al meglio la Strade Bianche?

La prima modifica, quella fondamentale direi, riguarda le gomme. Oggi la maggior parte degli amatori utilizza coperture da 28 millimetri anche su strada, ma per questo tipo di fondo l’ideale sarebbe passare a una sezione da 30 millimetri, se il telaio ne permette l’alloggio. Questo garantisce più comfort e grip. Un altro accorgimento utile può essere l’aggiunta di un doppio nastro manubrio per avere una presa più sicura e ridurre le vibrazioni sullo sterrato: una chicca ripresa dalla Roubaix che funziona sempre.

Le pressioni devono essere diverse rispetto a una gara su asfalto?

Sì, devono essere leggermente più basse. Il consiglio è di stare tra 4 e 4,5 bar per un ciclista di 70-80 chili, ma dipende molto anche dal tipo di ruota e dal peso del corridore. Una pressione più bassa migliora l’aderenza e aiuta ad assorbire le asperità del terreno.

E il liner, volgarmente detto “salsicciotto”?

Per chi può montarlo, questo inserto all’interno della gomma è un’ottima soluzione: protegge il cerchio e aiuta a prevenire stallonamenti in caso di perdita di pressione.

Le gomme sono l’elemento più importante di tutto il setup per la prova senese. Per Tosello le larghezze di 30 o 32 mm sono le più indicate
Le gomme sono l’elemento più importante di tutto il setup per la prova senese. Per Tosello le larghezze di 30 o 32 mm sono le più indicate
La posizione in sella va modificata per affrontare meglio lo sterrato? Tu operi mai interventi simili con i tuoi atleti?

Non ci sono grandi cambiamenti da fare, ma alcuni piccoli accorgimenti possono aiutare. Alcuni atleti preferiscono abbassare leggermente la punta della sella o abbassarla di un paio di millimetri per una maggiore stabilità. Ma parliamo davvero di modifiche impercettibili… Ripeto, la vera differenza la fanno le gomme e la loro pressione.

Quanto incide il meteo sulla preparazione della bici?

Incide moltissimo. Se la corsa si svolge su fondo asciutto, il principale problema sarà la polvere, mentre se piove, il fango può impastare la catena e i pignoni, creando problemi meccanici. Paradossalmente però, con il bagnato si può avere più grip rispetto all’asciutto, soprattutto in discesa. Per prevenire problemi con il fango, non bisogna esagerare con il lubrificante sulla catena: troppo grasso finirebbe per accumulare terra e creare un impasto dannoso e anche controperformante.

Esistono setup specifici per il maltempo?

Non ci sono differenze enormi, a parte la gestione del lubrificante sulla trasmissione che, in caso di pioggia, deve essere ridotto al minimo. E di nuovo l’attenzione alla pressione delle gomme. Alcuni corridori possono preferire ruote a profilo basso per migliorare la stabilità, ma ormai la maggior parte utilizza profili alti anche su sterrato per una maggiore aerodinamica.

In caso di fondo bagnato migliora il grip sia in salita che in discesa, ma sono guai per la catena (foto LaPresse/Marco Alpozzi)
In caso di fondo bagnato migliora il grip sia in salita che in discesa, ma sono guai per la catena (foto LaPresse/Marco Alpozzi)
Gli amatori ti chiedono spesso consigli su come settare la loro bici?

Sì, specialmente chi partecipa a eventi come l’Eroica o la Strade Bianche. Ci sono amatori molto attenti ai dettagli che chiedono quale copertura sia migliore, se è meglio una ruota a profilo alto o basso, e persino la quantità di liquido sigillante da mettere nel tubeless. A volte sono più meticolosi dei professionisti!

I gruppi elettronici possono avere problemi su questo percorso?

No, non più. Ormai i cambi elettronici sono molto affidabili e non soffrono né la polvere né l’acqua. Non servono accorgimenti particolari per proteggerli, basta solo un’adeguata manutenzione, ma tutto nell’ordinario.

I manubri integrati che oggi sono diffusissimi anche tra gli amatori, possono rappresentare un rischio con tante sollecitazioni?

Sono più rigidi rispetto a una combinazione classica di piega e attacco, quindi possono trasmettere più vibrazioni. Inoltre, in caso di caduta, possono essere più fragili e richiedere un controllo approfondito. Però ai fini di sicurezza e prestazione non ci sono assolutamente controindicazioni. Come dicevo un doppio nastro può aumentare il comfort del ciclista.

Per Tosello il lavaggio post granfondo è forse l’aspetto tecnico più importante della prova senese
Per Tosello il lavaggio post granfondo è forse l’aspetto tecnico più importante della prova senese
Quali accorgimenti si possono adottare per il lavaggio post-gara?

Ecco questo è un bel tema. La bici va lavata… e rilavata, perché la polvere di quelle strade si infila ovunque. E questo vale soprattutto in caso di pioggia: è abbastanza argillosa e si attacca parecchio. Dopo una corsa come la Granfondo Strade Bianche, la trasmissione spesso subisce un’usura notevole: catena, pignoni e persino corone possono dover essere sostituiti, ma questo vale per i team professionistici.

Quindi come va lavata?

Se si usa un’idropulitrice, meglio tenerla a una certa distanza dai cuscinetti e dalle parti delicate: movimento centrale, serie sterzo, mozzi… In alternativa, anche la semplice canna dell’acqua può andare bene, a patto di dedicare il giusto tempo alla pulizia.

In definitiva, qual è il consiglio più importante per godersi la Strade Bianche?

Avere un setup adatto, con gomme più larghe e pressione giusta, e prepararsi a una buona manutenzione post-gara. Ma soprattutto, divertirsi e godersi la bellezza di queste strade storiche.