Del Friuli Venezia Giulia abbiamo già parlato diverse volte. Questo perché è una Regione che ha moltissimo da offrire al cicloturismo: percorsi di ogni tipo al mare, in pianura, in collina o in montagna. Tutto racchiuso in pochissimi chilometri. Il Friuli Venezia Giulia offre quindi anche diversi percorsi dove pedalare al fresco nei giorni più caldi dell’estate.
Uno di questi è una traccia gravel da Udine a Sacile (oppure Pordenone o Casarsa della Delizia), che accompagna i cicloturisti dentro valli poco abitate, lungo salite in cui incontrare un’auto è una rarità, fino ad una ciclabile che porta ai margini della foresta del Cansiglio da dove si può godere di un panorama che abbraccia in un unico sguardo tutta la Regione.

Partenza e arrivo variabili, grazie all’intermodalità
Il percorso che proponiamo si basa su un anello più ampio di 430 chilometri con partenza e arrivo a Gorizia. Per godersi al meglio l’esperienza nel mezzo dell’estate il consiglio però è di partire da Udine e finire a Sacile, Pordenone oppure Casarsa della Delizia, utilizzando l’intermodalità treno più bici. In questo modo si evitano la prima e l’ultima parte completamente pianeggianti che in agosto può rivelarsi una porzione decisamente torrida.
Qualunque sia la scelta tutte queste città di raggiungono comodamente coi treni regionali dove è possibile caricare la bicicletta. Arrivando a Sacile il percorso misura 233 chilometri, mentre sale a 255 terminando a Pordenone e a 280 fino a Casarsa. Questi chilometri in più però saranno ripagati dalle molte offerte culturali di queste due città: la prima sarà capitale italiana della cultura nel 2027 e la seconda è la patria di Pier Paolo Pasolini.
Il percorso: tra colline, valli e panorami infiniti
La prima parte da Udine fino a Forgaria, passando per San Daniele, è pianeggiante. Da qui in avanti ci si inoltra nei primi rilievi della Carnia salendo fino ai 900 metri del Monte Prat. Da qui si entra nella Val D’Arzino, una delle chicche di questo itinerario. Fresca e famosa per le pozze e le cascate del torrente Arzino, è un bellissimo luogo anche dove fermarsi per la notte. Continuando per la valle si sale a Sella Chianzutan pedalando su un asfalto perfetto in mezzo ad un bellissimo bosco di faggi, e la discesa successiva porta al lago di Verzegnis, a due passi da Tolmezzo.
La traccia non passa per il capoluogo della Carnia (che comunque può valere una deviazione) ma risale il Tagliamento fino ad imboccare la salita verso Forcella Monte Rest. Da qui si scende verso la Val Tramontina coi suoi Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto, un altro ottimo posto dove fermarsi per la notte. L’ultima parte del tragitto riporta in pianura, costeggia la base delle Prealpi passando anche per Maniago, il paese dei coltelli.
La ciclabile Venezia delle Nevi
Arrivati a Dardago si svolta a destra per prendere la salita più lunga e forse affascinante del percorso, la ciclabile Venezia delle Nevi. Parte dalla pianura e arriva fino al margine meridionale della foresta del Cansiglio, da dove si può godere un panorama eccezionale che abbraccia in un unico sguardo tutta la Regione, dalle Alpi al mare.
Una volta in cima la strada percorre tutto il margine della foresta tra boschi di abete, radure e malghe, e poi inizia a scendere di nuovo verso la pianura, a Sacile, dove si può terminare l’itinerario. Chi invece volesse proseguire per Pordenone e Casarsa affronterà a questo punto strade di campagna senza dislivello, a tratti asfaltate e a tratti sterrate.
Un viaggio (anche) enogastronomico
Pedalando dalla pianura alla collina fino alla montagna – e ritorno – le tipicità enogastronomiche che si incontrano sono davvero molte. D’altronde siamo in Friuli Venezia Giulia, un concentrato di particolarità. Passando da San Daniele è quasi obbligatoria una sosta per assaggiare l’omonimo prosciutto crudo DOP. In Val D’Arzino c’è già profumo di Carnia e quindi anche dei cjarsons, i ravioli di patate con ripieno che può essere dolce o salato (ogni paese ha il suo, spesso segreto e irripetibile).
In Val Tramontina va forte la pitina, una polpetta di carne mista, impanata nella farina di mais e affumicata. Passando per le malghe del Cansiglio è molto consigliata una sosta per assaggiare, o mettere in borsa, uno dei molti formaggi locali. Tra questi spicca il Çuç di mont, presidio Slowfood. Ma anche il buon bere non manca. Lungo tutto il tragitto c’è solo l’imbarazzo della scelta tra i vini rossi della zona DOC Grave del Friuli. Non resta che partire. Buon viaggio e buon appetito
Ulteriori informazioni, tra cui la traccia gpx del percorso base da scaricare, sono disponibili nella pagina web di Promo Turismo FVG.