| 27 Settembre 2025

Cicloturismo 2.0: dalla Puglia nuovi strumenti per girare in bici

Dalla Puglia verso il mondo. E’ un po’ questo il leif motiv dell’iniziativa “Cicloturismo 2.0: l’infrastruttura leggera e la piattaforma informatica per la sperimentazione nel Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere” promosso dall’Assessorato all’Ambiente della Regione insieme al Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere e al Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile. E’ un lavoro che copre vari aspetti della circolazione su due ruote, passando per una piattaforma virtuale ma anche per installazioni a uso e consumo dei cicloturisti: un lavoro teso a rendere la fruizione del territorio più semplice e adattata alle loro esigenze.

Fulvio Morgese, ideatore del progetto supportato da Regione Puglia e imprese private
Fulvio Morgese, ideatore del progetto supportato da Regione Puglia e imprese private

Un concetto differente dell’uso digitale

A raccontare funzioni e modalità è l’ideatore del progetto Fulvio Morgese, che insieme ai rappresentanti della Regione Puglia, del Parco Regionale e di CoE Smart City & Mobility Solution di Lutech (che ha sviluppato la piattaforma) ha presentato Cicloturismo 2.0 all’ultima Fiera del Levante.

«Il nome sintetizza l’evoluzione del cicloturismo per come lo conosciamo. Noi siamo abituati a gente che va in bicicletta utilizzando cartine, indicazioni per strada piuttosto che suggerimenti da parte di persone. Ora si passa al digitale, quindi tutte le informazioni vengono digitalizzate e attraverso una piattaforma l’utente può pianificarle in anticipo e recuperarle nel momento stesso in cui affronta il percorso. E quando dico che lo può pianificare in anticipo, significa che lo fa in autonomia, non ha bisogno di un supporto, quindi di un tour operator o un’agenzia.

La presentazione del progetto, effettuata nel corso dell’ultima Fiera del Levante
La presentazione del progetto, effettuata nel corso dell’ultima Fiera del Levante

Informazioni che andranno a comporre il database

«La piattaforma supporta l’utente come se fosse una specie di agenzia perché non sono informazioni qualsiasi, le solite informazioni che troviamo sui siti, ma sono selezionate appositamente dall’utente perché è interessato a determinate cose, può scegliersi il suo percorso avendo a disposizione già un video a 360° del tracciato e del luogo che andrà a visitare. Il tutto potendolo vedere dal cellulare o dal computer o addirittura utilizzando un visore».

Il lavoro proposto ha però anche un altro aspetto: «Noi abbiamo visto tutto dal lato utente, ma cambia tutto anche come gestione. In questo caso immaginiamo la pubblica amministrazione, che può essere un ente ma anche un tour operator che acquisisce questa piattaforma. Esso ha la possibilità di avere delle informazioni, dei dati su l’andamento, sui flussi in base alle ricerche effettuate e in base a questi dati può fare pianificazione».

La sperimentazione è svolta nel Parco Regionale delle Dune Costiere, ma si allargherà a tutta la Puglia
La sperimentazione è svolta nel Parco Regionale delle Dune Costiere, ma si allargherà a tutta la Puglia

Virtuale ma non solo

Quale il vantaggio per chi fruisce del servizio? Innanzitutto il fatto che diventa molto più semplice la ricerca. Non c’è da svariare per la rete, perdere tempo. Si trova tutto nello stesso sito: «Sì, perché  nel momento in cui si va a zoomare su un’area, si attivano suggerimenti legati alle classiche cose che cerca un cicloturista, quindi la struttura ricettiva, il punto di interesse, anche la semplice fontanella per rifornirsi di acqua, oppure un’attività storica, un artigiano piuttosto che un alimentare caratteristico, quindi si lega anche l’aspetto enogastronomico».

Morgese tiene però a sottolineare che l’azione non verterà solamente sull’aspetto virtuale: «Noi abbiamo pensato anche a delle installazioni che l’utente avrà a disposizione: una colonnina o una pensilina di ricarica sia per le bici. Ci sarà ad esempio la possibilità di ricaricare lo smartphone, il tablet oppure il navigatore, attraverso queste infrastrutture, dove avrà a disposizione anche degli attrezzi per fare manutenzione alla bicicletta: stringere dei bulloni piuttosto che cambiare la camera d’aria, sistemare la catena, anche lavare la bicicletta, che non è una cosa banale. Sfruttare l’ombra della pensilina che è una pensilina smart, dotata di pannello fotovoltaico che in qualche modo riesce a immagazzinare energia e a restituirla poi non solo al turista ma anche ai cittadini.

Le speciali pensiline, a energia solare, dove ricaricare sia le ebike che i propri smartphone
Le speciali pensiline, a energia solare, dove ricaricare sia le ebike che i propri smartphone

Ricarica anche in caso di blackout

«L’altro giorno abbiamo avuto un esempio pratico della sua utilità: una signora era meravigliata di questo tipo di installazione, si è trovata questa pensilina di fronte a casa sua e ha detto che le ha salvato la batteria del cellulare perché c’era stato un blackout durato un bel po’ di ore, quindi il suo cellulare si era scaricato, non riusciva più a caricarlo dentro casa. Si è appoggiata alla pensilina che aveva una sua autonomia di ricarica e quindi si meravigliava del fatto di essere riuscita comunque a caricare il cellulare e quindi a rimanere connessa con il mondo circostante».

Questa è una sperimentazione che è stata fatta all’interno del Parco delle Dune Costiere (in apertura, foto LifeinTravel), in una zona dalla profonda tradizione ciclistica, a cavallo tra due comuni, Ostuni e Fasano: «Essi hanno un’identità turistica notevole e sono visitati spesso da cicloturisti. Il parco, per come si sviluppa, ha delle caratteristiche idonee per fare questo tipo di sperimentazione: queste pensiline sono state collocate nei punti strategici del parco in modo tale che chi visita il parco può fermarsi, lasciare la bicicletta a una rastrelliera, ricaricarla».

Le colonnine a supporto dell’iniziativa, con una funzione sia digitale che di piccole officine “fai da te”
Le colonnine a supporto dell’iniziativa, con una funzione sia digitale che di piccole officine “fai da te”

Un esperimento destinato a espandersi

La vostra idea comunque riguarda solo questa zona o considerate tutta la Puglia? «La sperimentazione è stata applicata al Parco delle Dune Costiere. La piattaforma si occupa di mobilità sostenibile e intermodalità, quindi c’è la possibilità anche di avere informazioni legate al trasporto pubblico. E il fatto che si parli di intermodalità già presuppone un allargamento dell’area di intervento, perché per arrivare in quell’area già includiamo spostamenti dalle aree adiacenti. L’idea è che la sperimentazione possa essere estesa almeno a tutti i parchi regionali della Puglia, ma l’obiettivo è quello di creare un laboratorio a livello nazionale che dia la possibilità di avere una visione ampia e di consentire quel tipo di spostamento intermodale che dà la possibilità di connettere le varie regioni».

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