Tra le regioni più ricercate dai cicloturisti c’è anche la Puglia, che secondo un’indagine svolta dalla SWG è la terza meta più ambita per gli amanti del turismo lento. L’indagine, effettuata su un campione di oltre 2.000 soggetti in Italia e oltre 4.000 tra Francia, Spagna, Germania e USA, designa la regione del Tacco d’Italia come terza meta, alle spalle di Toscana e Umbria.
E’ un risultato eccezionale, che premia gli investimenti fatto sull’immagine della regione e sulla valorizzazione dei suoi tesori, accontentando sia chi ama le vacanze in spiaggia, sia chi vuole acculturarsi attraverso siti culturali.
Indicazioni per andare incontro ai cicloturisti
Un risultato che per i responsabili pugliesi è solo un passaggio verso obiettivi più alti, come spiega il direttorre generale di Pugliapromozione Luca Scandale, reduce dalla Fiera del Cicloturismo a Bologna dove è stato predisposto uno spazio di 36 metri quadrati con 8 desk affidati ad ANCI Puglia, Aigae Puglia, Via Francigena e strutture specializzate.
«I risultati della ricerca, annunciati proprio nell’ambito della Fiera ci danno informazioni fondamentali per capire che cosa offrire ai cicloturisti, permettendoci di pianificare in modo mirato le attività di promozione e comunicazione ma anche di strutturare le proposte in sinergia con i nostri partner. L’indagine ci dice ad esempio che gli stranieri potrebbero essere una nuova frontiera per il cicloturismo, quindi dobbiamo investire su di esso facendo scoprire a chi viene itinerari inediti e promuovendo il nostro territorio in tutte le stagioni».
Le differenze fra le varie province
La nuova immagine della Puglia, più ambita da chi ama le due ruote, è parte di un processo iniziato tempo fa.
«Il risultato non ci ha sorpreso ma ci ha fatto molto piacere – prosegue – perché stiamo lavorando da un paio di anni sul “Prodotto Sport, Natura e Benessere” che include cicloturismo e cammini, con campagne promozionali mirate nazionali ed internazionali, partecipando a fiere di settore come la Fiera del Cicloturismo di Bologna e coinvolgendo in tavoli specifici gli operatori e gli stakeholders del cicloturismo e le guide ambientali cicloturistiche».
Se parliamo di Puglia, bisogna tener presente che la sua realtà geografica è molto variegata, con 6 province diverse fra loro. Una differenza che anche nel mondo delle due ruote si sente, se si pensa che ognuna di esse ha proprie ciclovie che offrono ognuna spettacoli e mete diverse, dalla Costa Salentina ai Monti Dauni, dalle Murge alla Puglia del Sud-Est.
Grandi investimenti sulle strutture logistiche
Dal punto di vista cicloturistico, tutte le province pugliesi sono egualmente sensibili verso chi viene da fuori o ci sono zone più “virtuose”?
«La Regione e Pugliapromozione lavorano egualmente su tutte le province della Puglia anche nel settore del cicloturismo – risponde Scandale – ma c’è uno stato di avanzamento differente dovuto ai differenti contesti territoriali in termini di infrastrutture e servizi. Ognuna però offre un quadro di proposte turistiche di altissimo livello e le risposte che abbiamo ricevuto in tal senso, da parte del pubblico, sono ampiamente positive. E’ chiaro che questi segnali ci spingono e ci incentivano a fare di più».
In quanto a servizi come bike hotel e noleggi bici, c’è a vostro giudizio una sufficiente diffusione? «La Regione e Pugliapromozione stanno lavorando ad un masterplan per sondare le esigenze dei territori e quindi operare con le risorse a disposizione. Negli ultimi 3 anni la Regione ha investito ben 11 milioni di euro per la realizzazione della Rete Pop (Pubblici Ostelli Pugliesi), strutture specializzate nell’accoglienza dei turisti del prodotto outdoor. Per ciò che riguarda sia i bike hotel che il servizio di noleggio bici, la Regione già buon contare su un numero significativo di operatori che realizzano tali servizi e lo sforzo di Pugliapromozione è quello di metterli in rete in relazione alla prossima pubblicazione dell’atlante delle ciclovie pugliesi».
E ora si punta alla vetta…
Terzo posto nella classifica di gradimento dei cicloturisti: che cosa serve ora per scalare le ulteriori due posizioni? «Bisogna investire in infrastrutture e trasporti e continueremo a lavorare ancora di più alla promozione e strutturazione di questo prodotto turistico anche nella prossima programmazione che arriva fino al 2027. C’è molto da fare, ma siamo ottimisti perché sappiamo che la Puglia è una meta privilegiata e vogliamo farla conoscere sempre di più, sia in Italia che all’estero».