| 20 Febbraio 2024

La ciclabilità che verrà: a Rimini il summit Velo-City 2026

Non solo i Giochi olimpici invernali di Milano e Cortina, nel 2026 l’Italia ospiterà anche un evento che potremmo simpaticamente chiamare le “Olimpiadi della Ciclabilità”. Sarà Rimini infatti la sede del summit mondiale Velo-City promosso dalla European Cyclists’ Federation, l’ombrello continentale nel cui ambito agiscono le varie associazioni che si battono per migliorare la mobilità ciclabile nelle città europee, tra cui la nostra FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta). 

La notizia dell’assegnazione da parte di ECF al capoluogo romagnolo è di pochi giorni fa e già si è messa in moto la macchina organizzativa per arrivare alle date del 16-19 giugno 2026, pronti ad accogliere gli oltre 1.500 delegati provenienti da più di 60 Paesi.

Velo City 2026 si svolgerà a Rimini, 35 anni dopo l’ultima volta in Italia
Velo City 2026 si svolgerà a Rimini, 35 anni dopo l’ultima volta in Italia

La svolta in due anni

Un ruolo tecnico nel supporto della candidatura di Rimini ce l’ha avuto proprio FIAB, membro di ECF, che ha lavorato per anni con la città per riportare in Italia un evento che mancava dal 1991. Lo ha fatto lavorando in sinergia anche con ANCI-Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, AIM Group International, con Visit Rimini e il Convention Bureau della Riviera di Rimini. segno che, quando si collabora per un obiettivo comune, qualcosa si porta a casa. Ma perché proprio Rimini? Lo abbiamo chiesto a Coralie Delaubert, Destination Manager di Visit Rimini.

«La città ha fatto dei cambiamenti importanti – spiega – e si può posizionare con proposte di mobilità alternativa consistenti. Già in passato era stata avanzata una candidatura. Aver fatto vedere in due anni un cambiamento effettivo (il lungomare completamente trasformato con il Parco del Mare, la vasca di riciclo delle acque, un totale di 135 chilometri di piste ciclabili, un bike park alla stazione, oltre all’aumentare dei servizi basilari come il noleggio bici…) è stato determinante per la vittoria».

Una veduta aerea del Ponte di Tiberio a Rimini
Una veduta aerea del Ponte di Tiberio a Rimini

Dopo Gand e Danzica

Anche se è presto per parlare di programmi e obiettivi, qualcosa su Velo-City 2026 si può dire. «Rimini sarà la capitale della bicicletta – continua Coraline – con uno degli eventi più importanti di settore. Il programma scientifico sarà redatto con FIAB, che avrà un ruolo preponderante nella sua stesura. In più, va ricordato che è un grande credito che si dà ad una città mediterranea, laddove questo tipo di eventi si svolge per lo più in città nord europee (quest’anno Gand e l’anno prossimo Danzica, ndr).

«Si punterà a fare incontrare al congresso i profili più variegati: architetti, ingegneri, aziende… Per tutti gli addetti ai lavori sarà l’occasione per uno scambio di conoscenze ed esperienze e si tratteranno le ultime innovazioni in termini di trend ma anche di cultura. Si spingerà a visitare la sede dell’evento, il Palacongressi, a piedi o in bici, sfruttando anche la nuova struttura del Metromare e ci impegneremo a brandizzare tutta la città». 

Bike Village a Rimini

Anche AIM Group International (che fattivamente si occuperà dell’organizzazione dell’evento) tramite Flaminia Roberti, Global Sales Manager, conferma la volontà di coinvolgere tutta la cittadinanza.

«Creeremo un bike village nel centro di Rimini – spiega – e realizzeremo una bike parade in modo da interessare sia l’area del lungomare che dell’interno. Chi verrà troverà bici a disposizione e faremo in modo che in quei giorni la bicicletta sarà la protagonista della città».  

Insomma, Velo-City sarà un’occasione per puntare i fari sullo stato della ciclabilità nel nostro Paese, sia da Oltralpe, sia da parte dei nostri stessi governanti che spesso non hanno puntato su questa tematica come invece è successo altrove. Al di là dei patrocini e delle passerelle, il sentore è quello di un congresso che sarà ben tenuto d’occhio dai nostri legislatori.

La velo stazione Bike Park giusto di fronte alla stazione ferroviaria di Rimini
La velo stazione Bike Park giusto di fronte alla stazione ferroviaria di Rimini

35 anni dopo

Come accennato, Velo-City ritornerà in Italia dopo 35 anni. Michele Mutterle, segretario FIAB presente a quell’edizione lontana che nel 1991 si svolse a Milano, ha ricordi piuttosti precisi.

«Il numero delle persone che vi parteciparono – dice – non è paragonabile a quello delle ultime edizioni (oltre 1.500 presenti a Lipsia l’anno scorso). Erano comunque qualche centinaio e gli Italiani non erano molti, incuriositi da questi strani studiosi nordeuropei o americani che dicevano cose mai sentite fino a quel momento da noi. Eravamo quasi stupiti che ciò di cui ci occupavamo, con semplicità da volontari e volontarie, potesse avere delle ripercussioni così importanti per la comunità. A partire dal titolo di quella conferenza: “La bicicletta: migliorare la mobilità e l’ambiente nelle nostre città”.

«Ora sembra scontato, ma ti assicuro che in quegli anni nessuno da noi considerava la bici come uno strumento per migliorare la città. Per questo riportare Velo-City in Italia è importantissimo per il nostro Paese. Abbiamo molte amministrazioni locali che hanno compreso che le città in cui è facile spostarsi in bicicletta sono migliori per tutta la cittadinanza. Però ci sono ancora forze retrograde che cercano di rallentare il cambiamento di mentalità che noi riteniamo oramai ineludibile. Il 2026 sarà uno spartiacque per la ciclabilità in Italia, ci sarà un “prima” e un “dopo” il Velo-City di Rimini. Come diceva un grande bolognese: “Noi ci stiamo preparando, è questa la novità».

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