| 31 Maggio 2023

Gravel in the Land of Venice, sempre più nel vivo…

Gravel in the Land of Venice, un sogno a cinque sensi. Un viaggio concreto, tangibile. Qualche tempo fa vi avevamo spiegato di cosa si trattasse (cliccando qui potrete scoprire tutto). A distanza di qualche mese abbiamo ascoltato di nuovo il patron di questo progetto, Massimo Panighel.

Il Veneto è una regione totale dal punto di vista del territorio. Si va dalle città d’arte ai piccoli borghi agricoli. Dal mare alle montagne, dalle colline ai grande centri urbani della pianura. Sono le sconfinate terre di Venezia che dai tempi del doge hanno reso forte e centrale queste zone. Territori che proprio in virtù di quanto detto sono il palcoscenico perfetto per pedalare.

Massimo Panighel, ideatore di Gravel in the Land of the Venice, è stato anche nel comitato che ha organizzato la recente tappa delle Tre Cime al Giro
Massimo Panighel, ideatore di Gravel in the Land of the Venice, è stato anche nel comitato che ha organizzato la recente tappa delle Tre Cime al Giro

Mappatura (quasi) totale

Il viaggio, la scoperta, la cultura, la tecnica, la fatica, le tradizioni… e un pizzico di “competizione” con sé stessi. Competizione con due virgolette grosse così. Sarebbe meglio dire: voglia di mettersi in gioco. In base all’impegno profuso si possono cogliere diversi livelli di brevetti.

«Il progetto Gravel in the Land of Venice – spiega Massimo Panighel – va avanti a gonfie vele. Sono stati caricati 60 percorsi degli 80 previsti e adesso stiamo completando la capillare offerta territoriale con le ultime province. Tutto è pronto, manca giusto la fase di upload dei percorsi mancanti, per arrivare al meglio in vista dell’epilogo con le Terre Nobili, evento (non competitivo) che è in programma il 16 e 17 di giugno».

Ma tutto questo grande progetto va anche promosso, messo sul piatto e sfruttato nel concreto.

«Questo – va avanti Panighel – spetterà al consorzio di promozione turistica locale e ai vari enti sul territorio. La Regione Veneto, in primis, per fare in modo che un portale edito da appassionati possa diventare un prodotto del territorio legato al cicloturismo».

E in quanto a promozione e territorio c’è un aspetto molto importante da sottolineare. È grazie alla rete d’impresa Cycling in the Venice Garden, che è stato possibile far entrare nel portale istituzionale della Regione (veneto.eu) il progetto Gravel in the Land of Venice. In questo modo diventa un progetto ufficiale, patrocinato da una regione che nel ciclismo crede moltissimo. Basta vedere il recente arrivo del Giro sulle Tre Cime di Lavaredo.

Il territorio al centro 

Territorio e bici, molto spesso sono legati da una terza parola: passione. Elemento fondamentale non solo per portare avanti un progetto di ampio respiro come questo, ma anche solo per pensarlo. E questa passione si traduce nel concreto con la creazione dei percorsi, con la ricerca delle strade più adatte e dei loro collegamenti… almeno per chi appunto lo organizza. Mentre gli altri se lo devono godere.

«L’idea dei percorsi è nata da me – spiega Panighel – perché ho collegato il percorso ad un nome che a sua volta lo rimanda al territorio. L’esempio di Dolomiti: ovviamente si pensa alle strade che sono vicino a Cortina. Se parlo del Mandorlato ti fa capire di essere nel veronese. Si è voluto giocare su questo abbinamento».

«All’interno dei vari percorsi si è cercato di non di utilizzare come base le ciclabili già esistenti – e ce ne sono circa 2.000 chilometri mappati dalla Regione Veneto – ma di sfruttarle tuttavia come spina dorsale per creare questi percorsi del gravel che escono dagli itinerari tradizionali. In questo modo siamo arrivati ad avere 6.000 chilometri dedicati al gravel su 80 percorsi. Insomma è un collage all’interno delle varie province che valorizza le tipicità legate all’arte, alla storia, alla cultura, all’enogastronomia e quindi dà così un senso in più al percorso».

L’evento non competitivo Terre Nobili, è un’occasione per pedalare in compagnia e mettere un tassello al proprio brevetto Gravel in the Lands of Venice
L’evento Terre Nobili è un’occasione per pedalare in compagnia e mettere un tassello al proprio brevetto Gravel in the Lands of Venice

Flussi e brevetto

Ora che la bella stagione sta arrivando, ci s’interroga sui flussi. In pratica quante persone pedaleranno su questi 80 itinerari?

«Principalmente chi pedala sui sentieri di Gravel in the Land of Venice è un ciclista di vicinanza, come si suol dire, cioè prevalentemente veneti, lombardi, friulani… Ma la volontà sarebbe quella di riuscire a creare un format che possa essere un invito anche per gente da fuori.

«E’ un format nuovo che non esiste in Italia. Mi sono confrontato anche con dei ragazzi della Toscana che stanno cercando di capire come promuovere progetti simili dalle loro parti. La domanda di base è: se domani torno da queste parti cosa faccio? Ecco, Gravel in the Land of Venice con i suoi 80 percorsi ti dà la possibilità di girare il Veneto».

Per quest’anno il brevetto rimarrà ancora nella formula di 12 itinerari liberi. Il prossimo anno invece dovranno essere affrontati almeno uno per provincia e i cinque restanti (le province in Veneto sono sette) si possono invece fare liberamente. E per chi ci riesce: ecco pronta una medaglia di finisher. Qui tutte le regole del brevetto.

Gravel in the Land of Venice

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