Qualche tempo fa abbiamo partecipato alla presentazione dell’Anello Ciclabile dei Colli Euganei. L’Anello fa parte di un ben più esteso sistema di viabilità ciclabile che la Provincia di Padova sta implementando, con l’obiettivo di collegare le molte ciclovie presenti nella bassa padovana e facilitare l’utilizzo della bicicletta.
Proprio in occasione della presentazione dell’Anello dei Colli abbiamo conosciuto Eleonora Mosco, Consigliere provinciale con delega – tra le altre cose – allo sviluppo economico, alla valorizzazione dell’artigianato locale, allo sport e alle manifestazioni sportive. Ci siamo fatti raccontare da lei com’è nata l’idea di questo progetto e come lo stanno portando avanti.
Eleonora, durante il nostro incontro qualche settimana fa ci ha parlato del vostro sforzo per collegare le diverse ciclabili attorno ai Colli, un modo per “metterle a sistema”, come si dice.
Questo delle ciclovie fa parte di un progetto più generale di rigenerazione urbana che coinvolge la bassa padovana, una zona delimitata a nord dai Colli Euganei e sud dall’Adige, che comprende in tutto 44 Comuni. Un modo per combattere lo spopolamento che qui si fa sentire. Negli ultimi 8 anni c’è stato un calo di popolazione del 4 per cento rispetto a Padova, che invece attrae sempre più persone. Una delle iniziative è Capannoni On/Off, in cui rimappiamo gli edifici dismessi per metterli a disposizione delle imprese e la creazione di coworking dove fare emergere le realtà del futuro. Un’altra è il Regeneration Festival, un evento che vuol far conoscere le bellezze dei Colli Euganei, recentemente inclusi nel progetto “L’uomo e la biosfera” dell’UNESCO.
E le ciclovie come si innestano in questo progetto?
Sono un volano molto importante per una nuova economia, l’ottica è questa. Il turismo abbinato alla bicicletta è il modo ideale per valorizzare un patrimonio ricco di eccellenze paesaggistiche, culturali e enogastronomiche come il nostro. Come Provincia stiamo cercando di portare avanti un’attività di coordinamento per mettere insieme queste eccellenze, a cominciare proprio dalle ciclabili. Vogliamo fare in modo che non siano più singolarità, ma parte di una rete, trasformando i punti deboli in punti di forza.
Quali sono questi punti deboli?
La viabilità incompleta, la scarsa attrattività del territorio diviso tra patrimonio pubblico e privato. In generale il fatto che si tratta di una zona molto vasta a cui non corrispondeva un progetto comune. Ecco perché stiamo lavorando al completamento del sistema delle ciclovie, vogliamo connetterle tutte assieme per valorizzare appieno la loro vocazione turistica.
Nel concreto?
Siamo partiti dalla premessa che si dovesse abbandonare l’idea di adeguare soltanto le infrastrutture. Certamente ci saranno anche quelle, per esempio con la costruzione del casello di Monselice Sud, ma puntiamo molto sull’intermodalità. Costruiremo 4 parcheggi di scambio a ridosso dei centri urbani o delle ciclabili più importanti, come l’Anello dei Colli, la Ciclovia del Bacchiglione, l’Itinerario delle Città Murate e la Via del Sale e dello Zucchero. Saranno parcheggi multifunzionali con le colonnine di ricarica per auto e bici elettriche, ristori. Insomma, veri e propri punti di partenza e arrivo per i cicloturisti. Inoltre vogliamo anche collegare le ciclovie con la viabilità fluviale, uno degli storici punti di forza del territorio.
Non a caso a Battaglia Terme c’è il Museo della Navigazione Fluviale.
Una delle nostre tante eccellenze. Abbiamo già costruito due pontili proprio a Battaglia Terme, per rendere più fruibili per i turisti i 40 km di fiume da Monselice a Selvazzano. Un altro modo per migliorare la qualità della vita anche per i residenti.
Ci ha parlato del vostro lavoro di coordinamento con i Comuni. Come l’avete portato avanti?
Siamo partiti da un finanziamento per un rilancio complessivo della bassa padovana. Abbiamo puntato moltissimo sulla concertazione, lavorando ad un tavolo delle IPA, le Intese Programmatiche d’Area. Uno strumento di sviluppo del territorio attraverso il quale la Regione offre la possibilità agli Enti pubblici locali e alle Parti economiche e sociali di partecipare alla programmazione regionale. In questo modo c’è stata un concertazione tra provincia e comuni, per un progetto che tenesse conto delle esigenze di tutti. Con i 44 comuni, associazioni e privato come il Parco del Colli.
Quindi anche i sindaci hanno accolto positivamente l’iniziativa?
Sì, molto. Perché per primi si accorgono dell’importanza economica e sociale di questo tipo di proposta.
Ultima domanda. E’ stata eletta con la lista Lega Veneta Salvini Liga Veneta. Lei che ogni giorno lavora sul territorio per favorire la ciclabilità, come vede la proposta del Ministro dei Trasporti Salvini di mettere fuori legge le bike lane in città?
Non ho ancora letto nel dettaglio quella proposta. Il nostro progetto riguarda la viabilità per la valorizzazione del cicloturismo e non quella urbana. Comunque credo che il problema delle bike lane sia che non sono sicure, perché non tutelano il passaggio ciclabile. Sono cambiamenti che richiedono tempo, la cittadinanza va informata, e per ora questa scelta si è rivelata pericolosa.