| 5 Agosto 2024

Sicurezza stradale e ciclisti: importa a qualcuno?

Niente paura, la foto è una simulazione. In ogni caso, il 5 dicembre 2022 il Deputato Mauro Berruto ha iniziato così il suo intervento sulla sicurezza stradale alla Camera dei Deputati, in cui invitava i colleghi a votare una proposta di legge da lui presentata un mese prima: «Un aeroplano pieno di persone ogni anno inesorabilmente si schianta nel nostro Paese. E’ pieno di ciclisti. Dal 2018 oltre 1.110 morti, in media 225 ciclisti morti all’anno. Non solo atleti, corridori, ma donne, pensionati, ragazzi che andavano scuola, bambini. E’ una mattanza. In Italia, quando va bene, un ciclista muore investito ogni due giorni».

La proposta di legge, depositata l’8 novembre di quell’anno, era quella del cosiddetto “metro e mezzo”. Proponeva una semplice modifica al Codice della Strada, che obbligasse gli automobilisti a tenere un metro e mezzo di distanza nel sorpassare i ciclisti. Una modifica a costo zero, che punta alla sicurezza degli utenti più fragili, ma in grado di salvare centinaia di vite all’anno (in apertura immagine by depositphotos.com).

Mauro Berruto è stato cittì del volley maschile fino al 2015. Dal 2022 è deputato (foto Camera dei Deputati)
Mauro Berruto è stato cittì del volley maschile fino al 2015. Dal 2022 è deputato (foto Camera dei Deputati)

Il metro e mezzo

Abbiamo chiesto a Berruto, che oltre ad essere parlamentare è anche responsabile dello sport per il Partito Democratico, a che punto sia quella proposta di legge, dopo più di un anno e mezzo da quel suo discorso. Queste le sue parole.

«Purtroppo non ci sono buone notizie, tutt’altro. Durante la discussione, la mia proposta di legge è stata assorbita e completamente depotenziata dalla proposta del nuovo Codice della Strada. Il Ministro Salvini di fatto ha ostacolato e penalizzato ancora di più la mobilità sostenibile, con rischi inauditi in termini di sicurezza. Hanno aggiunto alla mia proposta un piccolo inciso: “Ove le condizioni della strada lo consentano”. Sembra una modifica da nulla, invece cambia tutto, e in peggio».

Tanti Comuni si sono dotati di cartello come questo per accrescere la sicurezza, ma la norma non è chiara (foto Pisa Today)
Tanti Comuni si sono dotati di cartello come questo per accrescere la sicurezza, ma la norma non è chiara (foto Pisa Today)
Qui sorge subito una domanda. Come si fa a capire – e quindi giudicare – quando le condizioni della strada lo consentono?

Infatti è proprio qui il problema. Questa vaghezza voluta renderà di fatto inutile la proposta. Il “metro e mezzo” è stato sì inserito, ma completamente svuotato. Un vecchio trucco della vecchia politica. Anche perché durante i vari incontri in questi mesi mi sono spesso sentito dire che il problema della mia proposta era la difficoltà a determinare con precisione la distanza del metro e mezzo. Ora invece siamo all’arbitrio totale, chi decide quando le condizioni lo consentono? E poi, condizioni della strada in che senso? Di qualità dell’asfalto, di larghezza della carreggiata?».

Almeno però il concetto del metro e mezzo è stato inserito, seppur con questi evidenti limiti, e se ne è parlato.

Speriamo sia così. L’importanza di avere questa tutela per i ciclisti all’interno di una legge è infatti prima di tutto culturale. Bisogna fare passare l’idea che la strada è di tutti, a cominciare dalle categorie più fragili. E per farlo occorre un grande lavoro educativo sul tema della sicurezza, perché, ripeto: il problema è culturale.

Il Ministro Salvini ha dato al nuovo Codice della Strada un’impronta fortemente dalla parte di auto e camion
Il Ministro Salvini ha dato al nuovo Codice della Strada un’impronta fortemente dalla parte di auto e camion
A questo proposito l’aria che tira non sembra la migliore per chi va in bici.

Ecco perché c’è un’altra cosa su cui vorrei intervenire ed è legata alle ciclabili. In questo momento, come sapete, in presenza di una ciclabile chi va in bici è obbligato ad usarla. Il problema è che la maggior parte delle ciclabili sono ciclopedonali, in cui è di fatto impossibile pedalare ad una certa velocità, come fa chi esce per un allenamento, senza contare il pericolo che si crea. Per questo sto cercando di presentare una proposta che preveda l’esenzione a questo obbligo per chi è tesserato in una squadra. In questo modo gli agonisti potrebbero allenarsi sulla strada normale anche in presenza di una ciclabile, senza incorrere in sanzioni.

Dopo l’esperienza della legge del metro e mezzo, cosa ti aspetti riguardo questa proposta?

In condizioni normali sarei fiducioso, ma queste sono tutt’altro che condizioni normali. La verità è che finché ci sarà questo Ministero dei Trasporti, le leggi saranno sempre più a favore delle automobili e dei mezzi pesanti.

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