Con il boom delle e-bike ormai consolidato, sono molti gli hotel che aggiungono al loro parco bici quelle a pedalata assistita. Anzi, come ci spiega Daniele Schena dell’Hotel Funivia di Bormio: «Noi ora non teniamo più bici all’interno. I servizi di noleggio sono cresciuti per numero e competenza e ci affidiamo a loro. Il cliente prenota sul nostro sito la e-bike e loro ce la portano».
Per gli albergatori è un doppio vantaggio. Da un lato non li obbliga a costi iniziali importanti (soprattutto dopo la pandemia). Dall’altro evita gli accavallamenti della mattina tra i check-in dei ciclisti che arrivano ed i check-out dei clienti che lasciano l’albergo .
L’Hotel Funivia si trova ai piedi del mitico Stelvio. «Una salita diventata molto più accessibile a tutti – spiega Schena – grazie alle e-bike moderne, con batterie che durano di più. Spesso capitano coppie in cui lui pedala con la muscolare, lei con la bici a pedalata assistita».
Che tipo di clientela è quella che vuole noleggiare una bici elettrica? «Diciamo che all’80 per cento si tratta di persone con scarsa cultura ciclistica. Ad esempio ho visto gente salire ai Laghi di Cancano con un giacchino di pelle…».
Daniele ha scelto l’azienda E-Stelvio per il noleggio delle bici. Come funziona ce lo spiega il titolare Enrico Maccarini. «Per prima – dice – cosa si fa una chiacchierata col cliente – dice – per capire il suo livello e le sue esigenze. Valutata statura e peso, gli assegno una bici, poi lo affido al… bike coach.
«Questa – prosegue – è una figura fondamentale. Oltre ad essere colui che regola al meglio la bici ha anche il compito di concordare il percorso del cliente. Se l’uscita non è guidata, preferiamo dare delle mappe cartacee realizzate da noi. Sono più pratiche di tracce e gps, specie quando abbiamo davanti ciclisti alle prime armi».
Uno dei maggiori timori è legato alla durata della batteria?
Non sono ancora entrati in negozio – sorride Enrico – che già hanno paura di rimanere a piedi! Il nostro compito è quello di rassicurarli. Ai più… ansiosi diamo un caricatore portatile per la batteria, ma serve comunque accesso alla rete elettrica. In montagna ci sono malghe con gruppi di continuità per i mungivacche, ma il consiglio è fare 10 chilometri in meno e godersi l‘uscita senza stress. Poi passiamo a spiegare il funzionamento della pedalata assistita. Diciamo spesso che si tratta di un’amplificazione della forza, ma che se si smette di pedalare la bici in salita non va…
Che tipo di e-mtb avete?
Tralasciando gli accessori quali seggiolini, carrellini per i cani… le tipologie sono le due classiche: front e full. Solo che sulle full (biammortizzate), si apre un ginepraio. L’ammortizzatore ha infatti escursioni dai 120-140 millimetri, fino alle full carbon da 150 millimetri.
E per chi vuole salire al Passo dello Stelvio su asfalto?
In tal caso abbiamo predisposto 4 bici chiamate “Stelvio Edition”, che sono delle gravel, ma con manubrio piatto”
Capita di dover andare a recuperare qualcuno?
Raramente, ma capita. Il bike coach insiste molto nel tenere a bada i più “spavaldi”, ricordando che il motore ti aiuta in salita, ma nulla può per la tecnica in discesa sui sentieri. Più che altro può capitare che chi svalica verso Livigno poi non abbia le forze per rientrare. Ma anche qui il non esagerare sta al buon senso dell’utente.
Discorso assicurazioni: cosa c’è da sapere?
Al netto del fatto che vige il Codice della Strada, al momento del check-in facciamo firmare un foglio. C’è scritto che le responsabilità del fornitore sono quelle di assegnare un mezzo in condizioni idonee, per cui la nostra polizza copre eventualmente nostre mancanze. Tuttavia abbiamo un protocollo serale per quanto riguarda la manutenzione e la ricarica delle batterie. In più diamo la possibilità di stipulare per pochi euro una polizza kasko. Così si azzerano i costi da rimborsare che sono esposti in un listino, per ogni componente eventualmente danneggiato.