| 23 Luglio 2022

Misano raccontata da Sanchini: un contesto perfetto per bici e moto

Bici e moto. Due mezzi con lo stesso numero di ruote che condividono sempre più praticanti e luoghi dove poter vivere la propria passione. In occasione dell’Italian Bike Festival in programma dal 9 all’11 settembre, i visitatori in arrivo da tutto il mondo potranno vivere il ciclismo in un contesto sicuro e preso in prestito dall’universo dei motori come quello del Misano World Circuit Marco Simoncelli.

Un‘occasione per vivere il territorio e la Riviera anche attraverso le Gran Fondo con La Gialla a farla da padrone. Per capire questi due pianeti opposti ma che vivono e si stimano a vicenda ci siamo affidati a Mauro Sanchini ex pilota motociclistico, commentatore tecnico della MotoGP per Sky Sport MotoGP e appassionato di bici.

Appassionato di bici Sanchini è commentatore di Sky Sport per la MotoGP
Appassionato di bici Sanchini è commentatore di Sky Sport per la MotoGP
Sei un praticante delle due ruote senza motore?

Sì, se posso ci vado tutti i giorni, non faccio dei giri lunghissimi. Mi piace molto e l’ho sempre fatto quando correvo, però senza esagerare perché ai tempi pensavo che se avessi esagerato forse avrei appesantito le gambe. Appena ho smesso ho iniziato ad andarci sempre di più e ora quando posso faccio delle Gran Fondo

Che bici hai?

Ho una Pinarello perché ammetto di essere molto amico con Fausto. Senza togliere nulla a nessun marchio estero. Abbiamo delle eccellenze che ci invidiano in tutto il mondo e aziende come Pinarello, Ducati, Ferrari ci devono rendere orgogliosi. Ma anche tantissimi marchi come l’Aprilia, la  Guzzi, Colnago, Cipollini e dirli tutti sarebbe impossibile. Dobbiamo valorizzarli tutti e apprezzarli. 

Ti piacciono le bici e lo sviluppo di cui dispongono?

Tecnicamente sono cresciute in maniera imbarazzante. In senso positivo ovviamente. La geometria di una bici può sembrare sempre quella ma le innovazioni sono tantissime e chi ne capisce sa che sono delle astronavi. Tra rigidità, peso e tutte le caratteristiche. Pochi giorni fa ho partecipato alla Gran Fondo Pinarello e ho fatto la media dei 38. Se si guarda a quarant’anni fa con delle medie così si facevano delle corse professionistiche. Questo grazie a tutti i miglioramenti che le aziende del settore hanno portato e stanno sviluppando continuamente in questo mondo. 

Il circuito di Misano è un porto sicuro dove poter organizzare eventi sportivi in sicurezza
Il circuito di Misano è un porto sicuro dove poter organizzare eventi sportivi in sicurezza
Parteciperai a La Gialla, la Gran Fondo organizzata in occasione dell’IBF?

L’anno scorso ho partecipato e lo farò anche quest’anno, anche perché il weekend prima saremo proprio al Misano World Circuit per il motomondiale. 

Che zone sono quelle Misano Adriatico per andare in bici?

Io ovviamente sono di parte. Ma credo che la fascia centrale dell’Italia quindi le nostre zone, che vanno dall’Adriatico, Misano, Urbino poi entrando nell’entroterra fino alla Toscana, siano le più belle al mondo per andare in bicicletta. 

Che cosa la caratterizza?

Noi abbiamo una zona che è bellissima. Innanzitutto l’Italia è stretta. Per esempio parti dalla stessa Misano Adriatico e in pochi chilometri ti ritrovi sulle colline con salite pedalabili che vanno dal cinque al sei per cento. Si passa da un borgo all’altro, tra castelli e panorami. Ma soprattutto se ci si vuole spostare un po’ di più si può andare su salite più impegnative e storiche come il Carpegna, il Cippo, il Monte Nerone. E’ tutto un su e giù molto bello. 

La Gialla GF strada toccherà tutto il territorio limitrofo immergendosi nell’entroterra romagnolo e non solo
La Gialla GF strada toccherà tutto il territorio limitrofo immergendosi nell’entroterra romagnolo e non solo
Un vantaggio non da poco…

Nella zona del centro Italia abbiamo un grande vantaggio. Per esempio quando sono a Sky a Milano a lavorare e mi porto la bici, mi capita di uscire con Riccardo Magrini e altri colleghi. Loro hanno dei bei posti, ma sono molto importanti, quindi anche molto trafficati. Per i ciclisti il traffico è il vero guastafeste. Da noi in Romagna tutte le vie principali rimangono in basso, mentre prendendo d’esempio il percorso della GF La Gialla, sono tutte strade che si possono fare sempre senza il ronzio delle macchine

Strade belle e uniche…

L’altro giorno sono andato con un mio amico a fare una parte del percorso e dirò la verità, avremo incontrato forse quattro o cinque macchine sulle salite. Un altro esempio è la Panoramica che va da Pesaro a Gabicce, è una collina sul mare. É un luogo quasi esclusivo per ciclisti e podisti. Se poi aggiungi che puoi andare al mare, mangiare la piadina e passeggiare nel circuito credo non si possa chiedere di più. 

La bici è un allenamento anche per voi motociclisti?

Il massimo esponente in questo momento è Aleix Espargaró, lui è un ciclista mancato. Per citarne alcuni Ben Spies e Cal Crutchlow. Parecchi piloti utilizzano la bicicletta come allenamento. Anche perché le MotoGP di oggi richiedono uno sforzo fisico importante e la bici sotto questo punto di vista è molto allenante. Sempre più piloti la usano per migliorarsi. 

Qui insieme a Michele Pirro collaudatore di Ducati anche lui praticante e amatore della bici
Qui insieme a Michele Pirro anche lui praticante e amatore della bici
Due mondi sempre più vicini?

Saper guidare la bici sta diventando sempre più importante. Ormai si vedono spesso attacchi in discesa o al contrario atleti che penalizzano le proprie prestazioni per colpa di non essere stati bravi a destreggiarsi nelle difficoltà tecniche. 

Gli autodromi possono essere un punto di incontro?

Le Olimpiadi di Tokyo vinte da Carapaz al circuito di Fuji. I mondiali nell’autodromo di Imola vinti da Alaphilippe sono gli esempi più recenti. Anche se si va indietro ci sono svariati esempi come il mondiale di Cipollini nel circuito di Zolder. Secondo me è un punto di incontro naturale e una bella forma di utilizzare e valorizzare i circuiti. Sono due mondi molto vicini e spesso gli interpreti si sovrappongono. Perché alla fine la bici è come una moto, ha due ruote ma il motore sei te. 

Descrivici il circuito di Misano…

Misano per noi del posto, noi piloti, è una ludoteca. Da bambini si veniva a vedere correre le gare di moto delle 500. Addirittura a Misano ci sono state le prime gare di endurance di notte con illuminazione. Quello che si è visto in Qatar con il motomondiale in notturna, Misano lo aveva già fatto. Per le generazioni che ora sono quelle dei nonni, questo è un luogo magico che ancora oggi sta restituendo emozioni e facendo innamorare. 

Quest’anno Misano ha già ospitato varie manifestazioni ciclistiche e podistiche
Quest’anno Misano ha già ospitato varie manifestazioni ciclistiche e podistiche
Un teatro asfaltato che regala emozioni…

Adesso e negli anni di Valentino Rossi, Misano è stata casa sua. Vale ci ha portato il mondo intero nella Riviera Romagnola. Arrivavano da tutto il mondo per tifarlo nella sua gara di casa. Nei campeggi l’anno scorso nella sua ultima gara casalinga c’erano signore di una certa età che si erano fatte migliaia di chilometri per venire a vederlo proprio qui. Questo angolo di mondo ha un fascino spettacolare.

Ti piace che moto e bici si incontrino in un contesto come quello di Misano?

Adesso che ci si sta avvicinando alle bici io la vedo come una cosa bellissima. Anche con l’avvento di una manifestazione così importante come il Salone Internazionale della Bici viene valorizzato ancora di più. Che possa diventare un punto centrale per le bici credo sia il massimo. Addirittura gira voce che si possa costruire un velodromo, il che sarebbe una cosa spettacolare. Portare l’IBF anche nei prossimi anni sarebbe una cosa molto importante. 

Avvicinare il pubblico al circuito è un valore aggiunto?

Passeggiare nel circuito, con il passeggino, ripercorrendo in totale tranquillità le curve e i cordoli che i piloti di SBK, MotoGP e tanti altri hanno fatto a velocità folli è un messaggio bellissimo. Un museo a cielo aperto calpestabile

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