| 9 Giugno 2025

Il viaggio verso il BAM! e’ esso stesso il BAM!

PIAZZOLA SUL BRENTA – Il BAM! (per quei pochi che non lo sapessero) è il raduno dei cicloviaggiatori europei che si tiene ormai da 11 anni in diverse zone del nord Italia. Quest’anno per la prima volta è andato in scena a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, vicino Padova, tra venerdì e domenica scorsa. 

Tre giorni di incontri, pedalate, proiezioni, musica, workshop, altre pedalate e altri incontri. Insomma, una Woodstock del cicloviaggio. Vista la natura dell’evento gli organizzatori hanno detto fin da subito molto chiaramente una cosa: veniteci in bicicletta. Se possibile partendo da casa, cogliendo l’occasione del BAM! per farvi una bella scampagnata su due ruote.

Il motivo è abbastanza semplice può forse essere riassunto così: il viaggio verso il BAM! è esso stesso il BAM! Lungo la strada si incontrano altri simili, magari si percorre un tratto assieme e una volta arrivati si ha già qualcosa da raccontare e da condividere.

Le acque del Brenta ci hanno accompagnati per buona parte del (breve) viaggio
Le acque del Brenta ci hanno accompagnati per buona parte del (breve) viaggio

Primi incontri lungo la strada

Noi di Bici.STYLE abbiamo deciso di cogliere questo consiglio e venerdì mattina abbiamo caricato le borse sulla bici e siamo partiti in direzione Piazzola sul Brenta. Non chissà che come viaggio – un centinaio di chilometri dalla montagna alla pianura (dunque dislivello negativo) – ma l’importante com’è noto è la strada

Incontro il primo esemplare da BAM! a Valstagna, lungo la ciclabile del Brenta prima di Bassano. Lo si individua da lontano, grazie alle borse posteriori gialle che spiccano ai lati della bici. Lo raggiungo quando svolta a sinistra in un parchetto per riempire le borracce ad una fontanella. Anch’io avevo bisogno di acqua, ma senza di lui quella fontana non l’avrei vista. E’ un signore di mezza età, viaggiatore solitario, partito da Trento quella mattina. Si fermerà a Piazzola fino a domenica. 

Fa caldo anche per essere inizio giugno e a Bassano, dopo una settantina di chilometri, mi fermo a fare una pausa in un bar. Poco dopo si siede al tavolo affianco un altro mio simile. Si riconosce dal bikepacking molto leggero, bici gravel in assetto stradale. E’ partito da Mantova – città che per molti anni ha ospitato il BAM! – due giorni fa, concedendosi per l’occasione un fine settimana lungo sui pedali.  

Il bello dei fiumi e degli inconvenienti

Dopo Bassano si apre l’orizzonte sconfinato della pianura, ma la mia traccia segue sempre il Brenta. E’ uno dei motivi per cui è stata scelta la nuova location di Villa Contarini, che si trova esattamente all’incrocio di due ciclabili molto importanti. Quella che sto facendo io, che taglia il Veneto da nord a sud, e la Treviso-Ostiglia, che attraversa la regione da est ad ovest. 

Il bello di seguire i fiumi è che anche in mezzo alla pianura padana, uno dei luoghi più cementificati d’Europa, si ha l’impressione di essere in un luogo in cui ancora ci sia spazio per l’umano, per la vita prima del progresso cannibale. Sarà il verde speranza degli alberi che adornano le sponde, sarà il fascino eracliteo dell’acqua che scorre, ma c’è sempre qualcosa di salvifico e ancestrale nel pedalare lungo gli argini, anche solo di un torrente.

Questa magia bucolica viene interrotta a 15 km dal traguardo con la prima foratura, ruota anteriore partita di colpo. Sosta, cambio camera d’aria, ripartenza, ma ormai è fatta, penso. Nell’ultimo tratto gli incontri si susseguono sempre più spesso, ormai è quasi una processione di bici e borse che sciamano verso quella che per tre giorni sarà la loro Mecca. Ormai è fatta, penso, mi manca solo l’arrivo trionfale nel parco della villa palladiana e la birra celebrativa. E invece no. A un chilometro (!) da Piazzola faccio una curva, la bici slitta, bucato di nuovo, stavolta al posteriore. Non avevo una seconda camera d’aria (mai bucato due volte in una mattina in vita mia), quindi la mia entrata trionfale tra il gotha dei cicloviaggiatori europei è avvenuta a piedi, bici alla mano

Il BAM! 2025 può cominciare

E’ mai possibile, proprio oggi, proprio a me? Ma è la natura del viaggio in generale, e di quello in bicicletta in particolare. Un viaggio che si fa appoggiati a delle ruote sottili piene, in fin dei conti, solo d’aria. E alla fine, a ben vedere, sono entrato al villaggio con una storiella da raccontare, seppur tragicomica. Che è poi esattamente quello che si richiede a chiunque arrivi qui. Perché il viaggio verso il BAM! è esso stesso il BAM! 

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