FONDI – Un gruppo di appassionati veri, autentici, della mountain bike si è riunito attorno a un maestro d’eccezione: Mirko Pirazzoli. Il “Piraz” è stato e continua a essere un grande della mountain bike italiana. Ha conquistato un titolo europeo da atleta e numerose vittorie in gara, ma oggi è anche un innovatore di materiali. Soprattutto, è un curioso instancabile, sempre alla ricerca di novità tecniche, atletiche e, non da ultimo, mentali.
A Fondi si è svolto un appuntamento della sua Piraz Coaching Academy: 48 ore di full immersion per chi voleva migliorare la propria guida. Il corso è rivolto principalmente a biker con una certa esperienza, ma Pirazzoli non chiude le porte a chi desidera iniziare. La sua Academy propone piani di allenamento e tecnici per tutti. Vediamo, dunque, come si è articolato questo appuntamento a Fondi.
Ritrovo e setup
Il ritrovo era fissato circa un’ora e mezza prima dell’escursione in bici. In questa fase, oltre alle presentazioni del gruppo, Pirazzoli iniziava a conoscere i suoi allievi, che raramente superano le dieci persone. Questo numero limitato permette al coach di seguirli e osservarli al meglio.
La prima parte è molto semplice: poche pedalate e un breve test tra due borracce posizionate a tre metri di distanza l’una dall’altra, attorno alle quali bisognava disegnare un otto in entrambe le direzioni. Già da questo semplice ma fondamentale esercizio, Pirazzoli riusciva a individuare errori macroscopici nel setup.
Quindi interveniva regolando le leve dei freni, ruotando il manubrio, spostando la sella e perfino modificando le sospensioni. Dopo questo primo check-up tecnico, il gruppo era pronto a partire.
In sella
Per organizzare le giornate sul campo della Piraz Coaching Academy, il biker romagnolo si appoggia spesso a società locali. Questo perché i biker del posto conoscono il territorio e possono suggerire percorsi adatti alle richieste tecniche del maestro. A Fondi, la collaborazione è stata con la Happy Bike, una società molto attiva nel ciclismo giovanile e non solo.
Il percorso includeva un mix di salite lunghe, tecniche o più agevoli, discese “flow” su sterrato, tratti di terra battuta e single track impegnativi tra rocce e macchia mediterranea. Il tutto in un territorio, quello della Riviera di Ulisse, che si distingue per la sua bellezza e per la varietà tecnica che offre.
Durante il giro, Pirazzoli osservava costantemente gli allievi. Già dopo pochi chilometri è arrivato il primo intervento: con un multitool, il coach ha abbassato la sella di un biker per migliorare la sua posizione. I feedback erano costanti, e le domande da parte degli allievi (e agli allievi da parte sua) non mancavano.
Lezioni all’aperto
Il gruppo era affiatato, e il sole del primo giorno ha reso l’esperienza ancora più piacevole. Ogni volta che Pirazzoli individuava un passaggio tecnico interessante, si fermava per una lezione pratica. Spiegava come affrontare quel tratto, che fosse un tornante, un drop o un sentiero a mezza costa. Poi faceva avanzare gli allievi uno per volta, osservandoli attentamente. Se necessario, li faceva ripetere.
Ad esempio, ci ha fornito consigli importanti sull’ingresso in curva, come quello di abituarsi a sganciare il pedale del piede interno. «Questo consente di riequilibrare il baricentro, poiché una gamba pesa mediamente 20 chili. Una volta acquisita questa tecnica, sarete in grado di capire autonomamente quando applicarla».
Oppure il suggerimento sullo sguardo: sapere dove guardare è fondamentale per migliorare la propria guida e renderla più semplice di punto in bianco. «Nei tornanti stretti, bisogna concentrarsi sull’uscita della curva, cercando di allargarsi il più possibile in ingresso». Seguendo queste semplici indicazioni, la guida diventava immediatamente più fluida e precisa.
Scuola a 360°
Il pomeriggio è stato dedicato alla mente. È intervenuto Ken West, scienziato che collabora con atleti di vertice in molte discipline. Grazie a tecniche sviluppate in anni di lavoro, anche con il supporto dell’Università di Oxford, West ha aiutato i biker a superare blocchi mentali.
Ad esempio, chi aveva paura di affrontare un tratto tecnico veniva guidato a individuare il “blocco” e a superarlo in pochi minuti. Questo non significava che il biker fosse immediatamente in grado di affrontare ogni ostacolo, ma cambiava il suo approccio, rendendolo più consapevole e sicuro. Il tutto con le giuste nozioni tecniche portava ad un miglioramento.
La Piraz Coach Academy è stata un’esperienza straordinaria, un vero viaggio a 360° nel mondo della mountain bike. Il metodo AFBS (Aerobico, Funzionale, Bike Skill) messo a punto dallo stesso Mirko, unisce allenamento fisico, tecnica di guida e lavoro mentale. È l’essenza dell’uomo, della natura, della bici e del divertimento.
Un’esperienza itinerante che Pirazzoli porta avanti da anni in tutta Italia, regalando ai biker un’occasione unica di crescita personale e sportiva.