Firenze non ha certo bisogno di presentazioni. Fu la culla del Rinascimento e, grazie anche al mecenatismo di Lorenzo il Magnifico, artisti come Michelangelo, Botticelli, Della Mirandola, Pollaiolo, Verrocchio, Da Sangallo, Poliziano… hanno creato opere immortali. Non tutti sanno però che anche i dintorni del capoluogo toscano meritano di essere scoperti, risentendo dell’influsso della potente famiglia de’ Medici. Ecco allora che l’Anello del Rinascimento è un itinerario circolare che può essere percorso in bici (o a piedi) per un totale di 170 km che, con eventuali varianti e deviazioni, arriva a 250 km.
Esiste già da diversi anni ed è stato rilanciato dal Comune di Firenze tramite il proprio portale turistico Feel Florence.
Il Duomo come perno
Noi ci siamo fatti raccontare le sue caratteristiche da chi lo ha percorso sui pedali, ovvero Stefano Mazzantini, titolare del tour operator Out of the Box Florence, specializzato in viaggi in bici per stranieri e non. «Firenze – comincia con piglio simpatico ma deciso – è conosciuta per i musei, per l’arte e per… la bistecca. Però rispetto ad altre città turistiche italiane è un po’ dissimile, perché ha molto verde nelle zone circostanti: in mezz’ora sei nell’Appennino».
L’Anello del Rinascimento, così come presentato da Feel Florence, parte da Calenzano (raggiungibile dal centro con il treno) e prosegue in senso orario. Idealmente ruota attorno alla Cupola del Duomo di Firenze, capolavoro del Brunelleschi, anche se, come detto, si svolge interamente sulle colline circostanti.
«Se Piazzale Michelangelo (foto in apertura, ndr) è ottimo per Instagram, intorno alla città ci sono dei poggi dove si possono ammirare dei tramonti bellissimi. Penso ad esempio a Fiesole, da dove si vede il Duomo. Il percorso è per mtb o gravel, ma gravel esperto. Diciamo che bisogna essere nati prima degli anni ‘90, ed aver fatto scuola sulle vecchie mountain bike – spiega sorridendo per far capire che gli sterrati non sono proprio quelli ben battuti del vicino Chianti – Anche i dislivelli a volte sono importanti, soprattutto ci sono alcuni tratti in salita in cui c’è da piangere…».
Almeno due giorni di viaggio
Si parte dunque dal Castello di Calenzano, molto scenografico, in cui si domina Firenze. Poi si va verso Monte Morello, Vaglia e Montesenario.
«A Madonna del Sasso, che è un grazioso monastero, ci si può fermare a mangiare. Invece, dato che almeno due giorni per concludere l’Anello bisogna metterli in conto, la zona di Pontassieve può essere adatta per un pernottamento. Passando poi per l’Impruneta, la Certosa di Firenze (bella da vedere) si arriva Poggio Valicaia e giù a Scandicci. C’è quindi La Roveta che è un bosco con terreno sabbioso e a seguire un gravel puro verso Lastra a Signa. Da qui, se non si vuole completare l’Anello, si può rientrare in centro a Firenze attraverso una bella ciclabile che costeggia l’Arno. Oppure si può proseguire fino alle stazioni ferroviarie di Campi Bisenzio o di Calenzano» conclude Stefano.
Le ville dell’Anello del Rinascimento
Come detto, l’Anello del Rinascimento vive anche di testimonianze architettoniche come le Ville Medicee risalenti fino al XV secolo, ad esempio quella di Fiesole (località che si raggiunge con una deviazione dal percorso principale) o quella di Pratolino, a Vaglia. Insomma se siete amanti dell’arte rinascimentale e della bici questo itinerario fa al caso vostro.
Tenete presente che dal prossimo 21 dicembre riaprirà dopo otto anni di restauri (e per la prima volta al pubblico) il Corridoio Vasariano che collega il Museo degli Uffizi con il Giardino di Boboli, passando sopra il celeberrimo Ponte Vecchio. Perché, allora, non abbinare un weekend sportivo alle bellezze del Rinascimento?
Per informazioni e tracce: Anello del Rinascimento