Tra le mille invenzioni di Leonardo Da Vinci figura persino una sorta di bici in legno. In realtà quella che per tutti è nota come la bici di Leonardo è un falso storico. Quel che è vero però è che il Genio è nato in una terra di ciclismo… anche se non poteva ancora saperlo! E comunque le sue invenzioni hanno contribuito in qualche modo alla nascita della bicicletta.
Leonardo di Ser Piero nacque il 15 aprile 1452 appunto a Vinci e più precisamente nella vicinissima Anchiano, ma è appunto a Vinci che visse a lungo e che sorge la sua casa di famiglia. Ed è sempre qui che il prossimo 5 maggio si avrà l’occasione di conoscere in bicicletta le sue terre, grazie alla Granfondo del Genio.
Paesaggio toscano
La Granfondo del Genio propone un “viaggio”, più che un percorso, che ha in Leonardo il filo che unisce le perle del territorio. E le perle sono tante.
«La prima di queste – spiega Daniele Nieri che assieme a Fabrizio Cammilli e Rossano Bianconi organizza l’evento – è il paesaggio toscano. Ci sono le colline, le strade da ammirare. Strade di ciclismo. L’evento, infatti vuol ricordare anche un grande atleta di queste zone: Franco Ballerini e la sua San Baronto che tra l’altro è uno dei fulcri del percorso. E’ una collina che regala scorci stupendi su questa porzione di Toscana. Nella prima edizione facemmo il ristoro nel punto in cui morì Ballerini (l’ex campione di ciclismo, poi tecnico della nazionale, scomparso in un incidente durante un rally, ndr). Adesso non è più possibile perché quella strada è stata interdetta ai ciclisti, ma si transiterà non troppo lontano da lì e Franco in qualche modo sarà con noi».
Da Lazzeretto a Lazzeretto: 132 chilometri (qui il Relive del percorso) che offrono l’opportunità di vivere la Toscana, appunto. E di farlo in una bella e tranquilla domenica di maggio, quando il verde è rigoglioso e c’è un’esplosione di colori. Immaginate davanti a voi i profili delle colline segnati dai cipressi o di guidare la bici tra uliveti secolari, passando di fronte a casolari in pietra.
Tutti da Leonardo
E tra questi casolari c’è anche la casa natale di Leonardo da Vinci. E’ qui che Leonardo, spesso lasciato da solo con i nonni, imparò a scrivere e a disegnare. Produsse quei bozzetti che suo padre fece poi vedere al Vasari, il quale lo volle nella su scuola d’arte a Firenze, quando fu più grande.
Si respira storia dunque alla Granfondo del Genio. Ed è la magia della bici: una strada non è mai banale se si va ad approfondire un po’ quel che c’è intorno.
«L’abbiamo voluta chiamare Granfondo del Genio – prosegue Daniele Nieri – perché questi sono appunto i luoghi dove visse e crebbe Leonardo. Passiamo davanti alla sua casa e anche ad Apparita, dove invece nacque la sua mamma. Queste sono le sue terre, quelle dove sin da piccolo iniziò ad osservare la natura». Quella natura che poi ispirò molte sue invenzioni, ma anche molte sue opere.
Cultura e ciclismo
Uno dei punti più importanti che tocca la granfondo è quello al chilometro 93 con il passaggio davanti al Museo di Leonardo e alla sua gigante sfera in legno con l’uomo vitruviano.
Magari in gara non ci si fermerà, ma prima e dopo la sgroppata, una sosta qui è d’obbligo. Al suo interno ci sono scritti originali, dal valore inestimabile, e tante riproduzioni delle sue invenzioni.
Così come non si può non andare nella sua casa natale. Lì, la presenza del Genio è ancora palpabile. Per esempio, c’è un sentiero, aperto anche alle bici, che si chiama Strada Verde, sentiero 14. Misura 1.800 metri e collega la sua casa a Vinci. E’ cosa certa Leonardo lo percorse migliaia di volte. Con un po’ di fantasia si può tornare indietro nel tempo e immaginarlo mentre corre sotto un ulivo o ricalca il bozzetto di un uccello in volo o appunto cammina affianco a voi.
Mentre non è più una fantasia incontrare Leonardo. E sì, perché da qualche tempo grazie alle moderne tecnologie è stato realizzato un ologramma a grandezza naturale del Genio. Ma questo è possibile ammirarlo presso la sua casa natale e non presso il museo.
Sia il museo che la casa, volendo, non annoieranno neanche i più piccoli.
Non solo Leonardo
Prima abbiamo accennato ad una visita pre o post gara, in realtà la Granfondo del Genio dà la possibilità di godersi anche questi segmenti in tutta tranquillità. Il cronometraggio infatti è presente solo in due segmenti, per il resto il percorso è libero.
La stessa manifestazione è stata ideata appunto per godersi questa giornata in sella alla propria bici in un luogo di verde e di storia, mixando le giuste dose di agonismo e cicloturismo.
E la storia continua ad essere protagonista e non solo con Leonardo. «A Cerreto Guidi – dice Nieri – passiamo davanti alla villa medicea dove fu assassinata Isabella De’ Medici. Isabella era la figlia del grande Cosimo De’ Medici che in questa villa di “campagna” passava molto, moltissimo tempo. Leonardo era legatissimo alla famiglia dei Medici».
E a proposito di Medici, la manifestazione ha stipulato una convenzione alberghiera con la struttura Colle dei Medici, una country house in perfetto stile toscano.
Sorrisi e gusto
Ma venire in Toscana significa anche divertirsi e mangiare bene. Per il divertimento di questo weekend del 4 e 5 maggio ci pensa il comico Alessandro Paci, un “toscanaccio” doc, spesso presente anche nei film di Pieraccioni. Sarà lui a portare il buonumore alla vigilia.
E poi c’è il discorso, sconfinato, dei sapori. «Qui da noi ci si può sbizzarrire – conclude Nieri – le bistecche alla fiorentina, la pappa al pomodoro, i vini rossi… Ma soprattutto ci sono i brigidini, che sono tipici di Fucecchio, altra perla che infila il nostro percorso».
Per informazioni: Granfondo del Genio