| 20 Giugno 2025

Gravel: monocorona o doppia? Pro e contro delle scelte

Il dibattito nel gravel è aperto tra chi preferisce utilizzare una bici con doppia corona anteriore e chi con il monocorona. L’industria del ciclismo si è trovata a dover intercettare quelle che erano le esigenze di chi arrivava dal mondo del fuoristrada e dalla strada. Un lavoro non semplice, il gravel non è matematica e di conseguenza la soluzione non può essere un insieme di sottrazioni e numeri. Anche se, andando avanti con l’articolo un po’ di matematica la vedremo. Tranquilli, nessuna interrogazione all’orizzonte, ma solamente delle proporzioni elementari. 

Se il mezzo, quindi la bici da gravel, ha le caratteristiche tecniche e stilistiche della bicicletta da strada questo non deve trarre in inganno. I due mondi sono diversi, tanto che a livello di industria e di innovazione il gravel si sta sempre più distaccando dal mondo dell’asfalto. Le principali aziende che producono i gruppi hanno studiato e progettato elementi realizzati esclusivamente per il gravel. La tendenza, quando si guarda a gruppi (cambi) specifici per questa disciplina, è di vedere il monocorona all’anteriore

Mattia De Marchi, atleta gravel del team Enough Cycling corre con bici Basso, modello Palta (foto Chiara Redaschi)
Mattia De Marchi, atleta gravel del team Enough Cycling corre con bici Basso, modello Palta (foto Chiara Redaschi)

Un pezzo in meno

Però una tendenza non è una legge e tante biciclette gravel montano gruppi stradali, quindi con doppia corona. Al fine di fare chiarezza abbiamo parlato con Mattia De Marchi, atleta gravel del team Enough Cycling e precursore di questa disciplina. 

«Io sono uno di quelli che è favorevole al monocorona – ci dice subito – e il motivo alla base non è banale, soprattutto se pensiamo alle gare: con il monocorona si ha un pezzo in meno che si può rompere. La doppia corona prevede l’utilizzo del deragliatore per permettere alla catena di passare da un rapporto all’altro. Si tratta di una parte delicata perché è lì che il fango e lo sporco si accumulano. Pedalando il rischio è che il cambio venga “risucchiato” verso il pacco pignone e che questo si spacchi».

I gruppi con doppia corona anteriore necessitano del deragliatore per cambiare rapporto, un pezzo delicato
I gruppi con doppia corona anteriore necessitano del deragliatore per cambiare rapporto, un pezzo delicato
Anche nel gesto della cambiata qualche pensiero ce lo si risparmia…

Passare tra due corone (solitamente c’è un divario di 14 o 16 denti, ndr) espone al salto di catena. Ovvero che nel momento in cui cambio questa non si posiziona e cade, cosa che in gara eviterei tranquillamente. Con la monocorona ci si deve preoccupare solamente del pacco pignoni e di trovare il rapporto giusto per pedalare. 

I gruppi monocorona hanno quasi tutti 13 velocità, ovvero 13 rapporti tra i quali scegliere, come si gestisce?

Partiamo dalla grandezza della corona anteriore. Se uno fa gare o competizioni arriva a mettere anche il 48. Il gravel sta diventando uno sport sempre più veloce ed esigente e serve spingere rapporti lunghi per fare velocità. Facciamo un esempio: io monto il 48 allora tendo ad avere una proporzione uno a uno sul pacco pignone, ovvero che il mio rapporto più agile al posteriore sarà un 48. Si tratta di una scelta che permette di poter affrontare tutte le situazioni. 

Il monocorona permette di concentrarsi solamente sul pacco pignoni lavorando con una leva sola del cambio
Il monocorona permette di concentrarsi solamente sul pacco pignoni lavorando con una leva sola del cambio
Per chi si approccia adesso al gravel cosa consiglieresti?

Un gruppo con un pacco pignone che va dall’11 al 48, mentre per la corona anteriore si può partire con un 44. Va detto che quest’ultimo il pezzo più semplice da cambiare e il meno costoso, se uno si accorge di aver bisogno di qualcosa di più “agile” può montare un 42 o un 40. C’è da dire una cosa.

Prego. 

In termini di pedalata se si è abituati alla doppia corona non è facile passare al monocorona. Il gesto cambia perché la gamma di rapporti posteriore è sì in scala ma non graduale come nelle cassette a doppia corona. Avere un 11-48 dà sensazioni differenti e si devono prendere bene le misure. 

Il pacco pignone nei gruppi monocorona arriva ad avere una scala di rapporti ampia: 11-48 è quella consigliata
Il pacco pignone nei gruppi monocorona arriva ad avere una scala di rapporti ampia: 11-48 è quella consigliata
Perché?

Con la doppia corona il “gioco” della catena è molto più corto visto che sono i due rapporti davanti a dare l’impulso maggiore. Con una corona sola abbiamo solo 13 combinazioni, che non sono poche ma sono sicuramente meno. 

La doppia corona quando la consiglieresti?

Se un ciclista utilizza la bicicletta da gravel anche su strada allora quella può essere una soluzione utile. A dire la verità io mi sono trovato bene anche con il monocorona su strada. Adesso poi le aziende che producono gruppi hanno soluzioni anche “super compact” cioè gruppi con misure ridotte all’anteriore: 34-48. Una combinazione che ritengo valida sia su strada che nel gravel. Si riesce a fare velocità e quando trovi terreni o salite sconnesse il 34 come corona più piccola all’anteriore permette di avere tanta agilità. 

Tante aziende realizzano guarniture con doppia corona “compact” e super compact” questo vuol dire avere rapporti brevi come il 50-34 e 46-32
Tante aziende realizzano guarniture con doppia corona “compact” e super compact” questo vuol dire avere rapporti brevi come il 50-34 e 46-32
Anche in questo caso vale la proporzione uno a uno?

Direi proprio di sì. Se ho un 34-48 all’anteriore sceglierei pacchi pignone 11-34. Più che alle velocità massime si deve guardare a quelle minime, la differenza è in salita. Se ogni volta che la strada sale devo fare fatica allora meglio andare sul sicuro. 

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