A novembre Borgo Gortani compirà il suo primo secolo di vita. Quante strutture logistiche in tutta Italiana possono dire altrettanto? Ad Arta Terme, nella bellissima Carnia, questo è da sempre un riferimento, un luogo di benessere, prima ancora che di sosta, nel cuore delle Alpi Friulane. “Ci sono luoghi nati per accogliere e altri per far sentire bene” recita lo slogan della struttura e Borgo Gortani risponde nella maniera migliore a ognuna delle due esigenze.
La storia della nascita di questo luogo rispecchia molto fedelmente quell’aria di famiglia che si respira già solo entrando. La proprietaria e direttrice Chiara Gortani non riesce a nascondere un filo di commozione, nel raccontare la sua evoluzione.
135.000 lire di un secolo fa…
«Nel novembre 1925 mio nonno seppe che c’era questa struttura in vendita, ma si trattava di uno spazio molto ampio che comprendeva oltre all’albergo anche macelleria, alimentari, bar, tabacchi… Praticamente passava da qui tutta l’attività cittadina e mio nonno sborsò una cifra ragguardevole per quei tempi, 135 mila lire. Successivamente subentrarono i miei genitori e nel dopoguerra venne operata la prima importante ristrutturazione con lo spazio per macelleria e alimentari che venne tolto e al suo posto venne posta la reception dell’albergo. Nel 1994 è stato effettuato un grande ampliamento con lo spazio retrostante dedicato alla piscina e allo spazio wellness. Adesso l’hotel consta di 41 camere fra matrimoniali e singole, più gli appartamenti ed entro quest’anno apriremo un secondo residence che sarà dedicato a un altro tipo di ospitalità».
Nella sua opera di riammodernamento, Chiara Gortani ha posto la bici al primo posto: «Io gestisco questa struttura da 13 anni, ma quando sono subentrata avevo ben chiara l’idea che serviva un cambio di marcia perché il turismo di Arta Terme stava già cambiando, non era più legato solamente alle acque termali, ma anche alla scoperta del territorio, delle montagne innanzitutto. La montagna è stata fortemente rivalutata e richiede prodotti diversi. In questi, il cicloturismo è in primo piano, ma ha esigenze specifiche delle quali bisogna tenere conto».
L’importanza delle attrazioni ciclistiche
Il primo aspetto da sottolineare è la diversità di bici legata alla diversità di proposte: «Ci sono le piste ciclabili, tanto è vero che una importante ciclovia friulana passa molto vicino a noi, ma c’è anche un’ampia rete sentieristica, senza dimenticare che in prossimità c’è lo Zoncolan con le altre grandi salite del Giro d’Italia e sono tanti coloro che arrivano per sfidarlo. C’è quindi il biker come il cicloturista allenato, l’appassionato come colui che usa la bici per visitare i posti. Noi dobbiamo tenerne conto».
I servizi a disposizione sono tutti quelli classici di un bike hotel: «Abbiamo innanzitutto un deposito allarmato, dove poter lasciare la propria bici in assoluta sicurezza. Lì teniamo anche le bici gratuite, sia muscolari che a pedalata assistita, che forniamo a richiesta ai nostri clienti. Inoltre ci sono il lavaggio bici e il servizio di lavanderia quotidiana e non può mancare anche l’adeguamento degli orari di colazione e pranzo, anticipata la prima e posticipato il secondo in base alle richieste del cliente».
Una clientela davvero internazionale
Quanto hanno influito le ciclovie e la loro diffusione, considerando il grande impegno che la regione ha messo nella costruzione della loro rete? «Non posso negarlo, è stato un passo importante che ha fatto fare un salto di qualità mal cicloturismo in loco. La FVG 8 passa qui nei pressi e molti vi si addentrano con passione, partendo dai nostri cancelli. Lo sviluppo del territorio influisce su di noi esattamente come avviene il contrario».
Che provenienza ha la clientela? «Noi lavoriamo su un mercato molto vario, facendo leva sulle proposte del territorio, il fascino dello Zoncolan in primis. Questo significa che abbiamo tantissimi cicloturisti dall’Italia, soprattutto dal centro del Paese, ma anche dall’estero, la scorsa settimana abbiamo ospitato ampi gruppi che venivano dagli Usa come dall’Olanda. I periodi di maggiore presenza di cicloturisti sono maggio e giugno per poi riprendere a settembre, nei mesi estivi tornano a primeggiare i turisti che si dedicano alle terme oppure che vogliono girare a piedi per le nostre montagne, soprattutto per gustare i panorami e la cucina delle malghe».
Tanti eventi per una bellissima estate
Nei prossimi mesi ci saranno iniziative legate anche alla struttura? «Non potrebbe essere altrimenti considerando che sono la presidente del consorzio turistico locale e membro della Pro Loco. Avremo molti appuntamenti legati all’enogastronomia come anche concerti musicali, Arta Terme è sempre un grande richiamo in estate da questo punto di vista e noi non possiamo che dare il nostro supporto, per garantire a chi viene un’estate che resti impressa nella memoria».