Pedalare in autunno e in inverno nonostante il freddo può essere comunque una bella esperienza. L’aria è frizzante, nelle belle giornate il cielo è particolarmente terso, l’atmosfera è più intima e raccolta. Tutto ciò a patto di essere ben attrezzati e tenere al caldo e all’asciutto soprattutto le estremità, mani e piedi.
Se per le mani la soluzione è una e una sola (spoiler: i guanti), per i piedi ci sono almeno due alternative. Utilizzare delle scarpe invernali oppure i copriscarpe sopra quelle estive. Per approfondire questo tema abbiamo contattato il team di Fizik, tra i brand più noti a livello mondiale, che ha nel suo catalogo ben tre modelli di calzature studiate apposta per la brutta stagione (oltre ad un copriscarpe).


Prima domanda. Quali sono le differenze principali nell’utilizzo di scarpe invernali e copriscarpe?
Le scarpe sono la cosa più efficace per ripararsi dalla pioggia, infatti noi abbiamo tre modelli invernali, due da gravel e mtb e uno da strada. Il copriscarpe ripara dall’aria e della pioggerellina, fa il suo, ma non riesce a proteggere completamente. Se si vuole il piede asciutto l’unica cosa che funziona davvero sono le scarpe apposite.
E’ vero però che i professionisti, ma anche gli amatori più accesi, non le usano?
Sicuramente, perché cercano la performance sempre e comunque. E come sempre accade in queste cose, poi anche le persone comuni tendono ad imitarli. Con la differenza fondamentale che i professionisti sono seguiti in tutt’altro modo, hanno tutto un staff alle spalle e nella vita possono pensare soltanto a pedalare.


Nemmeno in allenamento d’inverno le usano?
Tendenzialmente no, perché puntano sempre alla massima leggerezza. Infatti anche i veri “pro addicted” non si vestono nemmeno più di tanto per lo stesso motivo. Al massimo ci sono alcuni biker che ci chiedono le Terra Ergolace in Goretex per avere più protezione dall’acqua e dal fango, ma rimangono comunque delle scarpe estive.
Quindi è per lo più una questione di moda?
Probabilmente i modelli invernali vengono ancora scambiati per delle scarpe da “pannolato”. Poi tutti noi le usiamo in certe situazioni, per il buon motivo che poi ti accorgi che se piove i piedi rimangono asciutti.
Il peso è così differente tra scarpe invernali e non?
La nostra scarpa invernale da fuoristrada più performante è la Terra Artica, che pesa 432 grammi. Per fare un confronto la Ferox, che è tra i nostri top di gamma, pesa 297 grammi. Quindi non stiamo parlando di chissà quale differenza. C’è da dire che però la Ferox è molto più rigida, pensata proprio per le competizioni.




E non sarebbe possibile realizzare anche dei modelli invernali così rigidi?
E’ molto difficile coniugare le due cose. La Ferox ha un concetto estremamente race, quindi è molto leggera, e magari non sembra ma è fatta da molti strati. Per una invernale ne servirebbero ovviamente ancora di più, perché il Goretex è solo una delle membrane da inserire. E forse in questo momento alle aziende non converrebbe neanche produrre scarpe di altissima gamma molto protettive finché non cambia il luogo comune di cui parlavamo prima. Perché per il momento la moda è questa ed è difficile cambiarla, anche se poi sappiamo che moda e realtà dei fatti non sempre vanno d’accordo.
Qualcuno che però queste scarpe le usa evidentemente c’è…
Certo. Per esempio le usa molto chi fa viaggi avventurosi, come Dino Lanzaretti o Willy Mulonia. A loro non importa troppo delle mode, in questo senso sono più liberi perché lì contano davvero soltanto il comfort e la praticità. Persone così nei loro viaggi scardinano un po’ i luoghi comuni della bici. E per noi è molto importante avere persone del genere che girano il mondo con quel tipo di scarpe, perché poi ne parlano e le persone, giustamente, di loro si fidano.







