Bianchi Arcadex ALBianchi Arcadex AL

| 15 Novembre 2025

Bianchi Arcadex AL: l’alluminio che sorprende… e gasa

E’ facile pensare che una bici in alluminio sia sinonimo di compromesso al ribasso. Ma non è questo il caso della nuova Bianchi Arcadex AL, la nuova adventure bike di casa Bianchi. Qui il “low profile” riguarda solo il prezzo, perché per il resto parliamo di un mezzo realizzato con grande cura costruttiva, soluzioni moderne e prestazioni importanti (e forse anche inattese).

La Arcadex AL è una gravel che nasce per l’avventura e che punta a portare le emozioni dell’off-road a un pubblico più ampio, senza rinunciare alla qualità tipica del marchio italiano. E’ una bici che sorprende fin dai primi chilometri: comoda, stabile, rifinita, veloce. Pronta a trasformare ogni uscita in emozione e divertimento.

Bianchi Arcadex AL è disponibile in tre colori e cinque misure. Il peso del telaio è di 1.650 gr nella taglia M
Bianchi Arcadex AL è disponibile in tre colori e cinque misure. Il peso del telaio è di 1.650 gr nella taglia M

Come fosse fosse in carbonio

La struttura della Bianchi Arcadex AL dimostra subito quanto questo telaio sia curato. Si è scelto un l’alluminio 6069 a triplo spessore, una soluzione che consente di lavorare i tubi in modo specifico, aumentandone la rigidità nei punti critici e alleggerendoli dove serve più elasticità. In tal senso il carro è mostruoso: i pendenti hanno sezioni differenti che smorzano tantissimo. Mentre i foderi orizzontali sono asimmetrici. Ne scaturisce un comportamento simile a quello di una bici in carbonio.

E a proposito di carbonio: le forme richiamano quelle della sorella maggiore in carbonio, con un triangolo anteriore pulito e con proporzioni studiate per una guida stabile su ogni terreno. Ma sono soprattutto le saldature a colpirci. Sono così levigate ed uniformi che davvero traggono in inganno (in senso positivo) e la fanno sembrare un monoscocca in carbonio. Solo l’inserzione del forcellino posteriore con saldature più tradizionali rivela la vera natura in alluminio della Arcadex AL .

Le linee dei tubi variegate e in qualche caso massicce. Il tubo obliquo, per esempio, ha una sezione generosa e quasi romboidale, questo per migliorare la rigidità torsionale. Mentre il carro posteriore è stato sagomato per controllare la trasmissione delle vibrazioni, come dicevamo. L’insieme restituisce un’impressione di solidità senza però risultare massiccia, quasi a riequilibrare l’immaginario comune che vede l’alluminio come materiale “duro”. Unica parte in carbonio è la forcella: anche questa contribuisce tanto al comfort e alla sua efficienza all round.

Shimano GRX e…

L’allestimento della Bianchi Arcadex AL è pensato per essere affidabile, moderno e con una manutezione ridotta all’osso. Il gruppo è lo Shimano GRX 610 a 12 velocità, un punto di riferimento nella gamma gravel dell’azienda giapponese. La configurazione da noi provata era montata con un monocorona da 40 denti e pacco pignoni 10-51 offre. Questa scala ci ha stupito soprattutto nei tratti estremamente ripidi. Possiamo garantirvi di essere saliti laddove spesso in MTB abbiamo messo piede a terra. Probabilmente tutto ciò ci è riuscito grazie anche ad una geometria particolarmente azzeccata. E sulla quale poi torneremo.

Restando invece sull’allestimento, le ruote sono “made in Bianchi” e sono le Velomann 22, con cerchi tubeless ready il cui canale interno è da 25 millimetri. Un buon set pensato per resistere agli urti senza penalizzare la scorrevolezza e il comfort. Nelle strade sterrate più veloci la Arcadex AL non saltella e quando ci si alza sui pedali scappa via forte. Gli pneumatici sono da 45 millimetri, ma vi possono trovare alloggio anche sezioni da 50 millimetri.

Le colorazioni disponibili sono tre: il Burgundy (rosso e amaranto), il classico Turquoise (Celeste Bianchi e uno più scuro) e infine quello della bici da noi provat, il Light Green.

L’allestimento, nel suo complesso, è stato pensato per incontrare un pubblico molto ampio: dal principiante che vuole una bici affidabile a chi pratica già gravel sportivo e cerca una bici solida per lunghe esplorazioni. In tutto ciò anche la manutenzione è ridotta all’osso, come dicevamo: nessun eventuale problema elettronico, niente deragliatore anteriore, un solo comando (meccanico)…

Ma come va?

Il comportamento su strada, sterrato e anche single track della Arcadex AL è ciò che ci ha lasciato maggiormente sorpresi. La prima sensazione è quella di un mezzo stabile, che “galleggia” sulle irregolarità senza mai risultare rigido o secco. E ci galleggia sia se le irregolarità sono quelle di una strada sterrata, come quando alla Val d’Orcia Gravel, abbiamo affrontato le famose “ondine” toscane… che possono essere molto fastidiose quando si va oltre i 30 all’ora. Sia, nello sterrato che è più vicino alla MTB: terra dei campi, single track rocciosi e battuti.

Ma se sul gravel tradizionale la Arcadex AL va bene ed è anche prestante, abbiamo voluto spingerci oltre per capire fino a dove potesse arrivare. Ecco perché l’abbiamo portata su trail che solitamente affrontiamo in MTB. Perché dunque non alzare l’asticella e chiederle qualcosa che in teoria potrebbe anche non dare? La sorpresa è stata totale: la Bianchi Arcadex AL non solo non si è intimorita, ma ha continuato a trasmettere sicurezza, come se fosse nel suo habitat naturale.

Ovviamente non è una mountain bike e non va trattata come tale, ma la capacità di assorbire vibrazioni, mantenere la traiettoria e non “sbacchettare” anche quando il terreno si fa super tecnico è stata superiore alle attese. Certo, nelle discese più sassose, su scoglio vero e proprio, non è rapida come una MTB full, ma ripetiamo: non è questo il suo terreno. Senza contare che abbiamo affrontato questi single track con gomme abbastanza scorrevoli (le Pirelli Cinturato Tanwall) da 45 millimetri. Cosa potrebbe fare con pneumatici da 50 millimetri più tassellati?

E qui dobbiamo parlare anche delle geometria. Noi avevamo in uso la taglia SM (qui le specifiche di tutte le taglie), forse in assoluto quella con gli angoli più particolari (e affascinanti): anteriore da 70,5°, quindi piuttosto aperto, e piantone da 75°, alquanto “dritto”. Questa combo contribuisce ad una posizione moderna, avanzata e, ancora una volta, vicina a quella di una MTB front di ultima generazione. Ti dà sicurezza in discesa, è agilissima nello stretto e ha una trazione sempre pronta.

Ruote in alluminio Velomann V22G e Pirelli Cinturato Tanwall da 45 mm: un set ben ponderato
Ruote in alluminio Velomann V22G e Pirelli Cinturato Tanwall da 45 mm: un set ben ponderato

Versatilità totale

La versatilità è forse il tratto più distintivo della Bianchi Arcadex AL. E’ una bici che può cambiare pelle a seconda dell’uscita: “quasi MTB” quando il terreno si fa tecnico. Rapida e maneggevole sugli sterrati semplici. Fluida e piacevole nei tratti di asfalto. Un mezzo davvero polivalente, ideale per chi vuole una sola bici capace di fare tutto.

Il telaio è inoltre ricco di punti di fissaggio per le borse, perché quando si parla di gravel non bisogna dimenticare la componente del viaggio e dell’adventure. Sul tubo obliquo, sul piantone e sulla forcella sono presenti viti per il montaggio delle borse, portaborracce aggiuntivi e supporti utili per trasformarla in una touring bike a tutti gli effetti.

Il prezzo dichiarato da Bianchi è 2.290 euro, ma ci sono anche le versioni in carbonio che chiaramente costano di più. Da segnale che tra queste c’è una versione con forcella ammortizzata. Tornando alla Aracadex AL quei quasi 2.300 euro sono una cifra contenuta che la rende accessibile, mentre la cura costruttiva la proietta nella fascia di bici di più alta gamma.

La Bianchi Arcadex AL, insomma, è la dimostrazione che l’alluminio può ancora stupire, soprattutto quando è lavorato con intelligenza e finalizzato a una guida piena, equilibrata e divertente.

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