SANTA CRUZ (Spagna) – Il cielo azzurro intenso è la perfetta introduzione della nuova Aurum Magma Tenerife. Questa bici viene svelata in un’atmosfera suggestiva quella del Muna, il museo naturalistico di Santa Cruz, che si popola di giornalisti, fotografi, cameraman e autorità. Non è solo il debutto di un modello: è il ritratto di un amore, quello per un’isola che ha dato origine al marchio, plasmato biciclette, temprato gambe di ciclisti.
Sotto un velo nero con scritto Aurum si cela chiaramente una bici, mentre un’immagine che fa da sfondo al palco riporta la scritta “El Origen”, l’origine. Presto capiremo il perché di quella scritta. A presentarla Ivan Basso e Alberto Contador.






Radici canarine
La Magma Tenerife non è una semplice “edizione speciale”: è nata da una collaborazione tra Aurum Bikes e l’ente del turismo locale, concretizzata con il marchio di promozione turistica dell’isola. Non per caso alla presentazione c’erano anche le istituzioni del Cabildo (il governo) dell’isola. Il progetto vuole rendere omaggio a Tenerife, a quella terra che tra mare e montagna ha ispirato la nascita stessa di Aurum.
«Questa bici è nata qui, a Tenerife – dicono in coro Basso e Contador – E’ sul Teide che, durante i ritiri, parlavamo, pensavamo, immaginavamo una bici». Così hanno raccontato i fondatori, evocando quei chilometri sotto il vulcano come momento intenso e intimo che va oltre la preparazione atletica.
La Magma Tenerife raccoglie quell’eredità: non è solo una verniciatura, ma un ponte tra la leggerezza dell’aerodinamica e la gravità di una salita vulcanica. Tecnicamente la novità è il nuovo colore.
A dominare è il blu, in varie tonalità. Era stata fatta anche una prova con l’altro colore dominante di Tenerife, quello dell’ocra della sua terra, che a tratti diventa nera e ad altri rossastra. Alla fine si è optato per queste gradazioni di blu che, ricordano Basso e Contador: «Erano quelle tra cielo e mare che vedevamo all’orizzonte quando ci affacciavamo dall’alto del Teide». Tra l’altro, nota curiosa: in queste verniciature c’è un tocco d’Italia. Infatti questi colori sono creati dalla Lechler, un’azienda comasca.
La riproduzione topografica delle isoipse del Teide sul telaio non è un vezzo estetico: è un sigillo, un segno di appartenenza geografica e sentimentale. Queste linee sono la rappresentazione del DNA della Aurum Magma Tenerife.






Telaio e setup
Come di consueto, Aurum conferma la propria vocazione alla performance assoluta. Non a caso questa è la stessa bici che hanno in dotazione ai professionisti della Polti-VisitMalta. Ma la Magma Tenerife non è solo una bici da corsa estrema per professionisti, è anche la bici per il cicloturista moderno che vuole un mezzo di classe e di qualità. Forcella, reggisella e manubrio integrato sono “made in Aurum”. I numeri parlano chiaro: guadagni aerodinamici che oscillano tra i 7 e i 10 watt rispetto a setup tradizionali, un dettaglio che fa la differenza, soprattutto quando il vento soffia sulle pendici del vulcano… ma non solo chiaramente.
La Magma Tenerife ammirata a Santa Cruz era allestita con il gruppo Sram Red AXS, sella Prologo Scratch M5 Nack Hard Black e dalle nuovissime ruote Scope Artech 6.
E su queste ruote bisogna soffermarsi. Sono ruote che ha testato e ricercato lo stesso Contador: uno che sul peso è ancora un corridore (scalatore) a tutti gli effetti. Alberto, ci hanno detto fonti super attendibili, le ha provate di persona e quando ne ha sentito il peso e il rendimento quasi non ci credeva. Questo set (disponibile nella versione con profilo da 65, 45 e persino 20 millimetri) ferma l’ago della bilancia a 1.224 grammi nella versione con profilo più alto. Ha un canale interno da 23 millimetri, raggi profilati in fibra e una grande pulizia aerodinamica grazie alle “squame” sul profilo stesso. Le Scope Artech 6 sono stampate in 3D.
Le coperture con cui rendono meglio, sia in termini di scorrevolezza che di stabilità, sono quelle da 28 millimetri.






Tenerife: bici, sport, natura
Ma se della Magma abbiamo parlato, ora cerchiamo di conoscere meglio anche la seconda parte del nome che porta, Tenerife appunto. E perché è nata qui.
Tenerife è la maggiore delle Canarie. E’ un’isola che coniuga clima mite, altitudini impegnative e paesaggi da sogno, offrendo itinerari capaci di regalare avventura e bellezza allo stesso tempo. Ha caratteristiche perfette per chi vuole andare in bici: pianura, salite, colline, quota, strade larghe…
Immaginate di partire dalla costa e pedalare verso l’entroterra, risalendo strade sinuose che gradualmente lasciano l’Oceano e conducono dentro la storia geologica dell’isola. I percorsi “ufficiali” proposti dall’Ente Turistico sono tanti e variegati, ma uno come quello della “Route 8” (162 chilometri e 3.950 metri di dislivello) è un must di Tenerife. Si inanellano praticamente tutti i paesaggi dell’isola. La costa, le palme, i pueblos, le foreste rigogliose e il paesaggio lunare del Teide.
Per dire quanto da quelle parti tengano al ciclista. Lo stesso ente turistico di Tenerife consente di scaricare gratuitamente una mappa con tutti i percorsi per bici (anche in MTB) e di ogni itinerario fornisce preziose indicazioni.
Lope Afonso, il responsabile del turismo di Tenerife, ci ha detto una frase che ci ha colpito: «Tenerife non è un vulcano da “visitare”: ma è un territorio da vivere. E quindi anche da pedalare, assorbire, interiorizzare». Farlo con la Magma Tenerife, con la sua anima nata sul Teide, è senza dubbio un valore aggiunto. Insomma non capita in molto posti del mondo poter pedalare a quasi 3.000 metri di quota nel mezzo di un Oceano, l’Atlantico in questo caso.







