| 18 Giugno 2024

L’esempio di Stacchiotti: la bici per recuperare da un infortunio

La bicicletta può essere il mezzo ideale per recuperare da un infortunio, anche da quelli più gravi e impattanti. L’esercizio di pedalare mette in moto il nostro sistema muscolare e cardiorespiratorio. Lo fa con un moto circolare a chiuso ed evitando al corpo momenti di stress e tensione che altre attività sportive possono portare. Riccardo Stacchiotti è un esempio di quanto detto sopra. Ex corridore professionista, in attività fino al 2021, ha subito il suo peggior infortunio una volta sceso dalla bici. 

«E’ stato un incidente stradale – racconta Stacchiotti – ma in scooter, nel quale ho subito un brutto infortunio alla gamba sinistra. In 20 anni che ho fatto il ciclista, fin da bambino, non avevo mai subito un infortunio così grave. Era il 27 agosto del 2022. La prognosi mi ha costretto a letto per 60 giorni, senza potermi alzare nemmeno per andare in bagno. Avevo un fissatore esterno per il ginocchio, visto che era uscito dalla sua sede».

Dopo l’incidente Stacchiotti è rimasto immobile a letto per 60 giorni
Dopo l’incidente Stacchiotti è rimasto immobile a letto per 60 giorni

I primi passi

Sessanta giorni a letto possono essere un periodo interminabile, del quale si fa solamente fatica a vedere una fine. Riprendere la propria vita è difficile, ricominciare una routine forse ancora di più. 

«Rialzarsi dal letto – spiega Stacchiotti – è stato complicato. Il corpo aveva perso praticamente tutto il tono muscolare, figuratevi la gamba sinistra. Il medico che mi seguiva ha consigliato di muovere i primi passi in autonomia, ma ha detto di utilizzare la bici per il recupero. Dopo tre mesi ho iniziato a fare le prime pedalate su una mountain bike nel prato dietro casa (foto di apertura). Non me la sentivo di tornare sulla bici da corsa in mezzo al traffico».

I primi passi li ha mossi reggendosi a questa struttura
I primi passi li ha mossi reggendosi a questa struttura
Come mai?

Innanzitutto non avevo capacità di movimento nel ginocchio, anche solo piegare la gamba per seguire il movimento della pedalata mi causava dolore. In più non ero sicuro nel voler agganciare i piedi alla bici tramite le tacchette. Dietro casa avevo questo prato e mi sono messo lì, al sicuro e lontano da tutti. 

Che sensazioni hai avuto durante la prima pedalata?

Arrivavo da una condizione fisica ancora elevata. Avevo finito da poco di correre e ancora pedalavo e partecipavo a gare amatoriali. Quando ho ripreso la bici dopo l’incidente partivo da sotto zero. Ricordo che il primo giro è stato di 20 chilometri ad una media di 20 all’ora e avevo i battiti a 170. Ma mentalmente è stato bello, dopo tre mesi fermo quella pedalata la ricordo come una cosa fantastica. Un senso di riconquistata libertà. 

Tanta motivazione nel riprendere la quotidianità?

Dopo tanti mesi fermo uscire all’aria aperta mi ha fatto rinascere, la fatica che facevo in bici era altissima, soprattutto a causa dei legamenti rotti. Avevo davvero tanto dolore, ad ogni pedalata sentivo la gamba flettere, vista la perdita consistente di massa muscolare. Anche in ginocchio faceva fatica a rimanere stabile, dato che avevo rotto i legamenti. 

Stacchiotti in stampelle con alle spalle il prato, sua prima palestra nel recupero dall’infortunio
Stacchiotti in stampelle con alle spalle il prato, sua prima palestra nel recupero dall’infortunio
Com’è stato riprendere da zero?

Da una parte c’era il dolore, dall’altra tanta motivazione. Partivo davvero da una base molto bassa, alla quale non ero per nulla abituato. Però ha vinto la voglia di riprendere, di ritornare. 

Come mai il medico ti aveva consigliato di andare in bici?

Per recuperare massa muscolare e poter così affrontare l’operazione per la ricostruzione dei legamenti. Sono state fatte entrambe a inizio 2023, tra gennaio e febbraio. Anche in quel caso mi sono dovuto fermare ma la ripresa è stata più rapida. 

Un anno e mezzo dopo di nuovo il sorriso e la gioia di pedalare, tornando ad assaporare l’asfalto
Un anno e mezzo dopo di nuovo il sorriso e la gioia di pedalare, tornando ad assaporare l’asfalto
Dopo l’operazione sei tornato anche a pedalare su strada?

Sì, sempre gradualmente con uscite da massimo un’ora. Nonostante fossi stato fermo due mesi, dopo le operazioni al ginocchio, stavo molto meglio. Tornare in bici è stato diverso, totalmente un’altra cosa. 

Spiegaci…

Vedevo subito tanti miglioramenti, il primo mese è stato un crescendo continuo. Tutto diventava più piacevole, facevo giri più lunghi, aggiungevo salite e il cuore reagiva meglio. Ho riscoperto la gioia di andare in bici e di vedere dei costanti miglioramenti. Ora sono tornato a pieno regime e pedalare rimane sempre bello.

TUTTE LE CATEGORIE DEL MAGAZINE