Il ciclismo è come una grande famiglia e il Giro d’Italia ne è una grande casa. E’ vero, lo corrono i professionisti, ma quanto c’è “intorno al Giro”. Pensate solo agli appassionati lungo le loro strade, ai pedalatori che in qualche modo vi si ispirano, alle granfondo che ne nascono e pensate al Giro-E.
Proprio il Giro-E è l’evento parallelo più importante. Vissuto da personaggio dello sport, ex ciclisti e appunto tanti, tantissimi appassionati. A sua volta il Giro-E è stata una vetrina importante per veicolare messaggi importanti, circa l’utilizzo della bici, le sue valenze come mezzo di trasporto nel quotidiano. Ed è stato un modo per entrare direttamente nel territorio.
E quando si parla di territorio, Anci, l’Associazione nazionale che racchiude i Comuni Italiani, è forse l’Ente più rappresentativo e radicato.
Quindi questa partnership tra Anci, appunto i Comuni, e Rcs Sport, l’organizzatore del Giro d’Italia, si è fatta più forte e soprattutto più concreta. E concreta è una parola chiave.
Questa collaborazione è nata con l’obiettivo di potenziare le opportunità di integrazione economica e sociale per le nuove generazioni, attraverso la valorizzazione delle enormi risorse del nostro Paese ed il volano dello Sport come infrastruttura sociale.
Parola a Pella
A fare da ponte per questa collaborazione è stato vitale il supporto del Fondo Nazionale Politiche Giovanili, che in pratica ha avviato questo progetto che per certi aspetti è un progetto pilota. Di quante ciclovie (qui l’elenco), quanti percorsi tematici e turistici, per esempio anche noi di bici.Style, abbiamo parlato?
«È stato un viaggio di grande successo – ha sintetizzato il Vice Presidente Vicario Anci e sindaco di Valdengo, Roberto Pella – Quello tra Anci e Rcs Sport per il Giro d’Italia è un connubio di grande valore per la valorizzazione dei territori che vengono toccati dalla Corsa Rosa. Le immagini in diretta sulla Rai e sulle televisioni di tutto il mondo fanno conoscere le bellezze del nostro Paese a una platea senza confini. Ma con il Fondo Politiche Giovanili, ANCI rende il Giro d’Italia e il Giro-E anche un momento di protagonismo per i giovani rispetto al tema della loro crescita economica e dell’inclusione sociale attraverso lo sport e i grandi eventi, ed anche sui temi legati alla sostenibilità ambientale, salute e benessere delle comunità».
Pella poi ha insisto sull’impatto positivo che un evento come il Giro, ma anche il Giro-E, hanno sui territori, specie quelli di partenza e arrivo: «L’indotto turistico aumenta in modo esponenziale negli anni successivi al passaggio del Giro d’Italia. Per questo il ruolo dell’Anci in questo contesto è fondamentale».
Collaborazione concreta
Ma come si è resa concreta questa collaborazione tra Anci e Rcs Sport? Ogni mattina, dopo la partenza del Giro-E, nell’hospitality di questo nuovo Giro d’Italia, dal messaggio green, ragazzi, addetti ai lavori, si radunavano per assistere a workshop sull’utilizzo della bici, sulle opportunità che questa dava, o anche per parlare di quello specifico territorio.
Tutto questo poi era trasportato sulle piattaforma multimediali del Giro d’Italia, del Giro Next Gen (quello dedicato ai giovani) e del Giro-E, chiaramente. E tutto ciò prendeva copro attraverso i progetti collaterali quali Ride Green, BiciScuola e Giro Express, sviluppando così una narrativa per la diffusione della cultura sportiva.
«L’Anci è al Giro per raccontare ai giovani che possono investire anche professionalmente su turismo, cultura, enogastronomia, sport e sostenibilità», aveva detto la segretaria Generale di Anci, Veronica Nicotra. E questa dichiarazione molto importante era stata fatta in occasione della tappa più a Sud del Giro, quella di Napoli e sappiamo delle difficoltà di questa terra. Parole simboliche? Forse, ma di certo sono anche opportunità concrete che giovani, giovani imprenditori di quelle zone possono recepire.
Obiettivo giovani
L’esperienza dei workshop Anci nei Comuni di partenza del Giro-E, che hanno attraversato terre di ogni tipo, dal Nord al Sud, piccoli borghi e città, zone rurali e altre industriali… ha confermato l’importanza del network, della rete, fra pubblico e privato per mettere in campo azioni che siano sempre più impattanti per i giovani, migliorando il loro ingaggio attivo nelle politiche pubbliche e nella valorizzazione delle risorse locali.
«È stata una bellissima esperienza di confronto e impegno sui territori con amministratori, imprese, associazioni e cooperative – ha detto la vice segretaria generale Anci, Antonella Galdi – Avremo modo di valutare in modo attento gli impatti generazionali di queste nostre attività. Ma possiamo già dire che è stata un’esperienza di successo che verrà replicata il prossimo anno, cercando di migliorarla grazie ai suggerimenti arrivati durante i workshop e dai tanti amministratori che ci hanno accompagnati in questo viaggio».