| 22 Settembre 2025

Cicloturismo in prepotente crescita. Lo dice il rapporto Isnart

Si parla sempre di cicloturismo, di sua affermazione, di sua esplosione come una delle branche in maggior evoluzione nel panorama turistico italiano. Il quinto rapporto sul settore, prodotto da Isnart e Legambiente, fornisce finalmente i numeri, relativi alla stagione scorsa, che supportano questa affermazione. “Viaggiare con la bici-5° Rapporto sul Cicloturismo” è un’utile fonte di informazioni che traccia un quadro estremamente positivo di come sta cambiando la stessa cultura nazionale rispetto alle due ruote, anche paragonato all’edizione precedente.

L’analisi targata Isnart e Legambiente è stata effettuata prendendo in esame 10 tra le principali ciclovie italiane
L’analisi targata Isnart e Legambiente è stata effettuata prendendo in esame 10 tra le principali ciclovie italiane

L’onda lunga dell’arrivo del Tour de France

Che il cicloturismo sia diventato un settore in piena affermazione, sul quale investire è talmente evidente che ormai anche regioni restie a impiegare risorse economiche su di esso hanno capito che invece può essere un utile mezzo di sviluppo anche economico. La sostenibilità ambientale è una leva su cui far breccia nella cultura nazionale, d’altro canto viviamo anche l’onda lunga della popolarità che il nostro Paese ha acquisito, proprio come meta di viaggi cicloturistici, dal Tour de France 2024, quando le immagini del nostro Paese hanno convinto tantissimi a venire in Italia per le loro vacanze. E la recente Vuelta, pur tra mille polemiche e discorsi che con il ciclismo avevano poco a che fare, ha ribadito almeno quel concetto.

Il rapporto Isnart-Legambiente parte proprio dai primi effetti che anche il Tour ha avuto (anche se il suo influsso lo vedremo soprattutto sul lungo periodo), prendendo in considerazione l’anno appena trascorso. In Italia abbiamo avuto ben 89 milioni di cicloturisti, un dato enorme se consideriamo che la popolazione italiana non raggiunge i 59 milioni. L’incidenza del comparto a due ruote nel più ampio scenario del turismo in Italia supera il 10 per cento (e questo fa capire come il turismo sia veramente il nocciolo duro ancorché sottovalutato della nostra economia…) con un impatto economico che sfiora i 10 miliardi di euro.

Le presenze cicloturistiche sul territorio italiano hanno un trend di crescita sempre più marcato
Le presenze cicloturistiche sul territorio italiano hanno un trend di crescita sempre più marcato

Un turista su quattro sceglie la bici…

Nel 2024 lo sport ha motivato oltre un turista su quattro a scegliere l’Italia come meta delle proprie vacanze, ponendo questa al quinto posto fra le motivazioni, dopo cultura, bellezze naturalistiche, generico desiderio di relax e rapporto qualità-prezzo. Superando anche la gastronomia e i prodotti locali. In questo quadro, il cicloturismo si pone al terzo posto fra le discipline sportive, superato solo da attività di montagna e trekking. In questo si identifica il 10 per cento di cui prima, ma attenzione, rispetto all’anno precedente c’è un aumento del 54 per cento.

Aumento che naturalmente si traduce in un maggior gettito di spesa. L’aumento rispetto all’anno precedente, supera il 76 per cento il che significa che investendo sul cicloturismo è pressoché certo avere un congruo guadagno. Per far questo però serve una sinergia fra forze pubbliche e private e questo discorso per fortuna viene recepito sempre più. Lo si vede dal proliferare d’iniziative per accrescere la rete cicloturistica legata alle ciclovie. Ma anche dagli sforzi per il recupero di vecchie costruzioni da adibire a servizi per il cicloturista, ad esempio i bike hotel.

Quasi l’80 per cento dei cicloturisti preferisce viaggiare in Italia con il proprio mezzo (foto Pixabay)
Quasi l’80 per cento dei cicloturisti preferisce viaggiare in Italia con il proprio mezzo (foto Pixabay)

Il noleggio? Non è tanto considerato…

Quali sono i mezzi privilegiati per le vacanze da cicloturista? In prima posizione resta sempre la cara vecchia mountain bike, che consente di arrivare dappertutto ma si diffondono sempre di più i mezzi trekking. Un dato piuttosto sorprendente è dato dal fatto che solo un cicloturista su 5 sceglie di noleggiare una bici al suo arrivo. Gli altri si spostano direttamente con la propria, in prevalenza partendo da casa con auto, aereo, treno ma molti (soprattutto dal centro Europa) viaggiano direttamente sulle due ruote, costruendosi i propri itinerari.

Finora abbiamo parlato in generale. E se provassimo a scendere più in profondità, ad esempio per esplorare il rapporto con la bici del gentil sesso? Qui i dati del rapporto Isnart-Legambiente sono molto interessanti: si scopre infatti che l’aumentata diffusione di community ciclistiche femminili e la ricerca di nuove forme di benessere ha incentivato molte donne ad avvicinarsi al cicloturismo, tanto che circa il 30 per cento del totale delle presenze cicloturistiche riguarda le donne. Ma questo, guardando anche il passato, è un dato in evoluzione, sempre più tendente verso l’alto se si considerano le precedenti edizioni del rapporto.

La maggioranza dei cicloturisti in Italia è ancora maschile, ma le donne che viaggiano in bici aumentano considerevolmente
La maggioranza dei cicloturisti in Italia è ancora maschile, ma le donne che viaggiano in bici aumentano considerevolmente

Oltre 30 mila interviste per redigere il rapporto

Il rapporto è stato realizzato attraverso oltre 30 mila interviste a turisti italiani e stranieri durante il loro soggiorno, prendendo in considerazione periodi di vacanza dalle due notti in su, considerando non solo le normali strutture ricettive, ma anche le abitazioni private, consultando anche i fruitori di almeno 10 ciclovie diffuse sul territorio nazionale. I dati emersi sono uno specchio dell’andamento del cicloturismo italiano che deve far riflettere, perché parliamo di una preziosa risorsa per tutto il territorio tricolore.

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