Finché il mondo sarà guidato da vecchi e da ignoranti che per ogni decisione attingono dal passato, nulla mai cambierà. Il presidente Trump ha rivendicato con orgoglio il ritiro degli USA dall’accordo di Parigi e per essere certo di poggiare il suo consenso su una massa incapace di obiettare, sta lavorando per abolire il Ministero dell’Istruzione. Si tratta dell’ente federale responsabile delle politiche educative, che ha l’obiettivo di decentralizzare il sistema e ridurre l’influenza del governo federale sulla scuola pubblica. Cercano nei ricordi la ricetta per costruire il futuro e negano che nel frattempo il mondo sia cambiato, ridisegnato e plasmato dall’opera di chi non vuole rendersene conto. Per fortuna qualcuno che protesta ancora c’è (immagine depositphotos.com in apertura).
I due volti dell’ignoranza
Ci può essere l’ignoranza che stimola la curiosità e si trasforma in sete di conoscenza, come pure l’ignoranza che rivendica il suo primato e diventa arrogante. Alfredo Martini, un vecchio signore che corse in bicicletta accanto a Coppi e Bartali e poi guidò per oltre vent’anni la nazionale italiana, rivendicava con umiltà che la sua cultura non veniva dai libri di testo, ma dalla scuola della strada. E agitato da una curiosità istintiva e vivace, era solito ripetere che i giovani non hanno bisogno di sentirsi dire che cosa avrebbe fatto lui ai suoi tempi, ma che cosa succederà nel futuro.
Il futuro è già qui
Il nostro futuro è popolato da biciclette e mezzi green, in città alleggerite dal traffico e illuminate grazie al ricorso a energia verde. E’ la visione di tutto il mondo, al punto che in alcuni Paesi più evoluti essa si è trasformata in un concreto progetto su cui investire.
Nell’Italia in cui viviamo, si preferisce fingere di non aver visto e tantomeno di aver sentito. Le biciclette sono un fastidio da nascondere sotto il tappeto, le strade restano circuiti per auto da corsa, le città 30 sono un affronto e non si riesce a togliere dalla circolazione i motori più vecchi e inquinanti. In più, tutte le volte che si cerca il modo per far pagare le tasse, arriva quello più furbo che propone il modo di evitarle, accolto come un salvatore da chi preferisce spostare il debito più avanti e lasciare che a pagarlo siano i suoi figli.
L’impegno individuale
Nei giorni scorsi Sivia Gottardi, una delle due viaggiatrici di “Cicliste per Caso” è partita da Valencia e raggiungerà Bologna, passando per Barcellona, Girona, i Pirenei, Montpellier, la Provenza, Sanremo e Genova. Non si tratta di un percorso a caso, perché collega Valencia e Bologna: le due città sono state infatti colpite da devastanti alluvioni, a evidenziare la fragilità del territorio europeo di fronte alla crisi climatica. Il messaggio di cui Silvia si fa portatrice sottolinea l’importanza della mobilità sostenibile e della consapevolezza ambientale e ribadisce che l’azione individuale può contribuire al cambiamento collettivo verso stili di vita a impatto zero.
Quello che ciascuno di noi può fare è impegnarsi nel suo quotidiano. Vivere secondo regole sostenibili. Farsi carico di un pezzetto di mondo, cercando di lasciarlo migliore di come lo ha trovato. E impegnarsi anche nella politica. Il solo modo per cui certa gente torni a casa è rimandarcela senza i troppi voti che la mantengono al comando.