La chiave dinamometrica, soprattutto nell’ottica delle bici più moderne, è uno strumento necessario e dovrebbe essere la base della dotazione per i piccoli interventi (e non solo) fatti tra le mura di casa.
I motivi sono tanti, ma tutti si rifanno alla salvaguardia della bici, sempre più un oggetto desiderato e costoso. Cerchiamo di fare luce su alcuni passaggi, anche grazie al contributo di Alberto De Gioannini di Effetto Mariposa, il primo ad avere proposto una chiave dinamometrica specifica per le biciclette.
Uno strumento di precisione
«L’utilizzo della chiave dinamometrica ricopre un ruolo sempre più importante nel settore della bicicletta, per i meccanici specializzati, ma anche per l’utilizzatore. La bicicletta – ci spiega De Gioannini – si sta omologando verso una complessità tecnica che prima non esisteva. Carbonio e freni a disco, elettronica ovunque, senza dimenticare la pedalata assistita. E’ una sfida continua e lo è per tutti, per i meccanici e per gli utenti/acquirenti…
«Nessuno degli attori in gioco si può permettere di improvvisare, perché il rischio di fare dei danni di centinaia di euro è più che reale. La bicicletta è sempre più performante, richiede interventi precisi e mirati, la chiave dinamometrica è uno dei primi strumenti che permette di agire in sicurezza».
Serraggio lento e impugnatura corretta
«Come per qualsiasi strumento, anche la chiave dinamometrica richiede un minimo di esperienza e di manualità – continua De Gioannini – ma è pur vero che una dinamometrica come la nostra, che è a scatto, mette al riparo dagli incovenienti. La chiave deve essere impugnata correttamente, senza mai appoggiare il pollice sulla testa, perché bloccherebbe il meccanismo a scatto di sicurezza.
«Una chiave come la Giustaforza è uno strumento professionale, pensato e creato per essere preciso. Come tale necessita, come qualsiasi chiave dinamometrica di buon livello di una ricalibratura che noi indichiamo dopo i 5000 cicli. E’ una sorta di tagliando, che permette anche di prolungare la vita in maniera indefinita della chiave stessa».
La regola dei tre click
Difficile aggiungere qualcosa dopo l’intervento di Alberto De Gioannini, ma considerando anche i piccoli interventi eseguiti nel garage, non da meccanici professionisti, possiamo fare cenno a qualche altra malizia per l’utilizzo corretto della dinamometrica.
La regola dei tre click è una di queste, da usare in modo particolare quando il serraggio è da fare su più viti che stringono un componente solo. Ad esempio il reggisella, il collarino dell’attacco manubrio, oppure il supporto del computerino. Il serraggio è da eseguire con parsimonia della forza, prima su una vite e poi su quelle successive, ripetendo l’operazione tre volte. Sarebbe buona cosa un serraggio graduale, fino ad arrivare alla coppia massima consentita/consigliata (di norma è scritta la coppia consigliata, sul componente stesso, oppure sul telaio).
Gli inserti della chiave dinamometrica, che siano a brugola, Torx o piatti a cacciavite, sono da controllare sistematicamente, soprattutto quando si effettuano serraggi ad elevati Nm. Perché? Perché si possono slabbrare e lacerare ai margini, portando ad una pericolosa spanatura delle viti, pericolosa tanto quanto una chiusura eccessiva e fatta male. Si rischia di criccare il carbonio, di rompere una vite, di grippare il collarino che blocca il reggisella e da lì sono dolori!
Se mancano i riferimenti?
Talvolta troviamo alcuni punti senza riferimenti per i Nm di serraggio. Come ci si comporta? Esistono dei range di chiusura che sono diventati una sorta di standard (se così possiamo definirlo). Ad esempio per il reggisella con una sola di vite, compreso tra i 5 e 6 Nm. Per quelli con più viti il range è normalmente compreso tra i 3 e 4 Nm. Il morsetto del reggisella (che blocca i rails della sella) ha una coppia di serraggio che si sposta intorno/sopra i 10 Nm, ma la variabile più grande è rappresentata proprio dal materiale usato per i due tubolari. Le viti del comparto manubrio hanno un range compreso (di norma) tra i 4 e 5 Nm, mentre il supporto del manubrio che si innesta nel carbonio si ferma a 3. Anche in questo caso dipende molto dal materiale con il quale è costruito il supporto. Se è in 3D la coppia si abbassa anche a 2 Nm.
I perni passanti, a meno di specifiche differenti, hanno un delta di serraggio consigliato tra i 6 e 8 Nm. Un serraggio sempre uguale di questo componente aiuta a centrare il disco del freno all’interno della pinza. Si passa poi ad una serie di componenti, come ad esempio la guarnitura e le corone, i pignoni posteriori, ma anche i pedali, dove è consigliabile far agire il meccanico di fiducia, a meno che non si abbia una buona manualità e cognizione di causa.