Urban style, un concetto che si è allargato tantissimo nelle ultime stagioni. Questo grazie ad una presenza sempre più cospicua delle bici e di persone che usano le due ruote per gli spostamenti metropolitani, anche nel corso della stagione fredda (foto apertura Tucano Urbano).
Si portano i figli e si va al lavoro. Si usa la bici urban per andare a fare la spesa e per quei piccoli spostamenti quotidiani. La bicicletta viene utilizzata anche nel fine settimana per gli spostamenti più divertenti nell’hinterland. Cosa serve per pedalare nei contesti cittadini in inverno? Ecco qualche dritta utile.
Urban, molto più che uno stile di vita
Abbiamo imparato ad usare, in un certo senso a convivere con la parola urban. Oggi è diventata una vera e propria macro-categoria anche nel mondo della bicicletta e identifica tutti quei prodotti, biciclette, strumenti e indumenti, utilizzati dai pedalatori cittadini. Lo è al pari della mtb, del gravel, della bici da corsa. Di certo l’urban è diventato anche un modo di vivere la città, che cambia pelle rapidamente.
Le nostre metropoli assomigliano sempre più a quelle del Centro e Nord Europa, frenetiche certo, ma anche a misura di uomo e di bicicletta. Progresso, evoluzione o sostenibilità, mobilità sostenibile urbana e green mobility, chiamiamola in più modi, ma il processo che vede lo stile urban come protagonista è sotto gli occhi di tutti.
Le cose da non dimenticare
In generale quando si va in bicicletta, in inverno, che sia in città oppure in campagna, è buona norma vestirsi (come si dice) a cipolla. Diversi strati, ognuno di questi utile e funzionale per restare caldi, asciutti ed in totale comfort, anche in previsione di una giornata lavorativa.
Non deve mancare un poncho e/o una giacca anti-pioggia e quando si ha la possibilità è bene portare con sé anche i pantaloni waterproof, degli accessori copri-gambe. Questi ultimi sono indumenti tecnici che occupano pochissimo spazio e si possono riporre nella zainetto o nella borsa del pc, ancor più semplicemente nel portapacchi della bici.
Sarebbe buona norma utilizzare delle giacche con dei punti di aerazione che proteggono, ma al tempo stesso permettono un’aerazione costante ed uno scambio di aria altrettanto utile ai fini del comfort. Quando si va in bici, anche in città, si produce calore e sudore.
Le estremità del corpo sempre protette
Chi ha un trascorso ciclistico ne è al corrente, chi ha approcciato la bici da poco si sarà accorto che, se iniziano a raffreddarsi le mani ed i piedi, il corpo subisce i rigori del freddo portando l’individuo in un totale discomfort per diverse ore. Prendere freddo influisce sul proseguo della giornata lavorativa. Proteggere in modo adeguato le mani ed i piedi è importantissimo, tenerli caldi ed asciutti, il primo tassello per una termoregolazione adeguata che ci fa stare bene. Con le estremità corporee alla giusta temperatura, si sentirà il freddo esterno, la temperatura bassa ed il vento che sbatte sul viso, ma il fisico non andrà mai in crisi.
Guanti più o meno imbottiti, a seconda delle preferenze, delle soggettività ed in base al clima esterno. No, i guanti che si usano per lavare i piatti non vanno bene! Sempre meglio dare la preferenza a quelli che prevedono delle membrane protettive contro acqua, vento e che si spingono al di sopra del polso, con una leggera “felpatura” interna che tiene calda la cute, ma al tempo stesso non si inzuppa di sudore. Il sudore è il peggior nemico e al tempo stesso è impossibile non sudare. La cosa migliore è far si che il sudore non si raffreddi sulla pelle. Rimanendo nella categoria guanti, gli ultimi ritrovati propongono anche dei prodotti riscaldati e riscaldanti, adatti ai più freddolosi. Per proteggere i piedi esistono dei copriscarpe che fungono da barriera protettiva e non influiscono negativamente quando è necessario scendere di sella e camminare. Quasi come dei cappucci per le scarpe.
In ufficio il ricambio pronto per qualsiasi evenienza
Utilizzare dei capi tecnici protettivi per gli strati esterni è la cosa più corretta da fare. Lo stile urban attuale offre tante soluzioni, capi casual molto belli da vedere ed indossare, equipaggiati anche con membrane di ultimissima generazione, fino ad arrivare ad indumenti ciclistici molto specifici. Una sorta di “ad ognuno il suo”. Sarebbe buona abitudine considerare l’utilizzo anche di capi intimi baselayer adeguati, contestualizzati al solo spostamento ciclistico.
Questi permettono di avere una termoregolazione adeguata, di contenere la sudorazione e limitare l’insorgenza di spiacevoli odori. Le maglie termiche di ultima generazione sono trattate con soluzioni che prevengono la formazione di odori e batteri. I normali capi “civili” si possono indossare una volta arrivati in ufficio o sul luogo di lavoro, tenere un ricambio nel cassetto, nell’armadietto o semplicemente nella borsa è una soluzione più che valida, utile per una moltitudine di evenienze.
Visibili sempre
Urban e visibilità devono andare a braccetto. In bici bisognerebbe essere visibili sempre, in città ancor di più. Il traffico delle città dell’Europa latina in particolare non è ancora abituato (è anche questione di educazione) alle piste ciclabili, alle rotonde con le corsie preferenziali dedicate alle bici, alle quali bisogna dare precedenza. Le città non sono ancora pronte al 100% a condividere il traffico motorizzato con quello delle biciclette e con mezzi che hanno ingombri minori (e sono più lenti) rispetto agli autoveicoli e motociclette. Rendersi visibile a tutti i costi è un dovere del ciclista, urban e non.
I capi tecnici che indossa un utente della bici dovrebbero sempre avere delle bandelle rifrangenti e/o degli inserti che si illuminano quando vengono colpiti da un fascio di luce. Nel 99% dei casi i capi invernali e gli accessori integrano questi inserti. Ma si possono utilizzare all’occorrenza dei ferma-pantaloni e naturalmente le luci sulla bicicletta.
In conclusione
Ci piace il claim utilizzato da Tucano Urbano, azienda leader nello sviluppo e produzione di capi tecnici ed accessori urban: “Non guardare il tempo che fa, vestiti ed esci“. Montare in bici ed andare, senza pensarci troppo. Vero è che per sfruttare la bici anche in inverno bisogna essere attrezzati e protetti in modo adeguato, in particolar modo che proprio la bici urban diventa il mezzo principale per lo spostamento di lavoro.
Fondamentale rimanere con il giusto comfort che permette di essere ordinati anche una volta scesi dalla bici. E’ altrettanto vero che, non di rado, i limiti li creiamo noi stessi, pur senza avere una cognizione di causa precisa. Non abbiamo fatto menzione al casco, ma esiste ancora qualcuno che va in bici senza?