| 27 Agosto 2024

Il gravel di Trek si chiama Checkpoint e Checkmate

Grandi novità in casa Trek, azienda che non finisce mai di cambiare ed è costantemente sul pezzo nel proporre nuove soluzioni tecniche per le proprie bici.

Dopo gli aggiornamenti della gamma road, arrivano le due nuove bici gravel con anime e destinazioni diverse tra loro. La Checkmate SLR è la versione più aggressiva, leggera e corsaiola. La Checkpoint SL è una ulteriore evoluzione di una delle bici gravel più apprezzate di sempre (questa nuova è la generazione numero 3), tanto versatile, quanto comoda e facile da guidare. Entrambe pensate per le lunghe giornate pedalate e per un comfort funzionale. Vediamole nel dettaglio.

Checkmate nasce per essere veloce sullo sterrato
Checkmate nasce per essere veloce sullo sterrato

Checkmate SLR, dedicata agli agonisti

In poche parole sostituisce la versione SLR della Checkpoint. Un passo a nostro parere obbligato e necessario per un mercato gravel sempre più specifico, in grado di offrire numerose soluzioni per ogni esigenza e necessità e che diventa il punto di unione tra strada, ciclocross e mtb. La nuova Checkmate SLR, se pur mutuando alcuni concetti della “vecchia” Checkpoint SLR è molto diversa.

Prima di tutto il cuore della bicicletta, ovvero il carbonio che è di matrice OCLV800. Questa fibra, la sua lavorazione e le resine impiegate hanno permesso di creare la bici gravel di Trek più leggera di sempre e una delle più leggere del mercato (l’allestimento SLR 9 AXS ferma l’ago della bilancia a 7,5 chilogrammi, dichiarati e nella taglia ml). C’è l’IsoSpeed posizionato tra l’orizzontale, il tubo piantone ed il reggisella. E’ un vero e e proprio sdoppiatore che permette di dissipare le vibrazioni negative e avere un maggiore (e migliore) controllo. Questa generazione di IsoSpeed è molto simile a quello in dotazione alla Domane vittoriosa alla Parigi-Roubaix.

Tornando al peso ridotto e alla forma della nuova Checkmate SLR, gli ingegneri hanno preso spunto dalla Madone, soprattutto per quanto concerne il profilo delle tubazioni ed il manubrio integrato con flare accentuato (il medesimo della nuova Madone). Aggressiva, veloce e stabile, ma in grado di supportare una buona capacità di carico, soluzione voluta per permettere alla bici di affrontare viaggi e anche le competizioni più lunghe (ad esempio l’Unbound).

Gomme fino a 45 e geometria stravolta

La SLR porta in dote pneumatici con sezione da 38 millimetri, ma forcella e carro posteriore permettono di montare gomme fino a 45 di larghezza (numero che deve sempre tenere conto della tipologia di ruote). Nonostante argomentiamo una bici con un cuore da agonista che non si nasconde, gli spazi per le borse sono parecchi e per nulla banali. La Checkmate SLR ha delle asole esterne sui foderi della forcella, sopra il profilato orizzontale (e sotto), supporta borse dietro la sella e davanti al manubrio. I portaborraccia interni al triangolo principale sono posizionabili in due punti diversi e c’è la predisposizione ad un terzo sotto la tubazione obliqua. Si può montare il deragliatore per un’eventuale doppia corona anteriore e il forcellino del cambio è di tipo UDH.

Una chicca arriva dalla geometria, tutta diversa se messa a confronto con il passato. Se pur con un orizzontale allungato, la Trek Checkmate SLR facilita lo sfruttamento della sezione centrale della bici, rimanendo allungati verso l’avantreno. Questa geometria (a prescindere dalla taglia) permette di erogare meglio la potenza e di avere sempre il totale controllo anche nella fasi più tecniche. Ovviamente come tutte le top di gamma Trek, anche la Checkmate SLR rientra nel programma di personalizzazione ProjectOne. Le taglie sono sei, dalla 49 alla 61.

La Checkpoint SL è uno strumento per il viaggio
La Checkpoint SL è uno strumento per il viaggio

Checkpoint SL, per gli esploratori

Il carbonio rimane di matrice OCLV500, ovvero il medesimo utilizzato per la versione anziana. La terza generazione è stata completamente aggiornata in fatto di design delle tubazioni e non è poca cosa. Questo ha permesso di risparmiare peso, di rendere la bici più veloce, ma senza snaturare il DNA di una bici che vuole essere comoda ed affidabile prima di tutto.

Oltre alle borse, la Checkpoint numero 3, anche grazie a questa rivisitazione supporta portapacchi sulla forcella e anche nella zona del carro posteriore. La capacità complessiva di carico è stata aumentata di molto e tiene conto anche del vano portaoggetti integrato nell’obliquo (non presente sulla Checkmate SLR).

Anche con forcella ammortizzata

Come per la Checkmate SLR, anche la Checkpoint SL incontra una geometria che gli permette di essere leggermente più alta e maggiormente sfruttabile grazie ad un comfort migliorato (denominata gravel endurance).

Sulla Checkpoint SL si possono montare pneumatici fino a 50 millimetri di sezione, ma non finisce qui. L’enorme versatilità di questo progetto è confermato dalla possibilità di mettere il reggisella telescopico e la forcella ammortizzata specifica per il contesto gravel. C’è sempre l’IsoSpeed, se pur differente rispetto alla versione portata in dote dalla Checkmate SLR. Il valore (dichiarato) alla bilancia è di 9 chilogrammi (versione SL 9 e nella misura ml).

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