Nella guida per scegliere la giusta e-gravel in base alle proprie caratteristiche e all’utilizzo che se ne fa, ci sono tanti parametri da tenere in considerazione. Con l’aiuto di Eddy Serri, sales leader Italia di Cannondale, parliamo di cosa ricercare nella bicicletta che si va ad acquistare. E’ importante capire come verrà usata e quanto. E’ bene tenere in considerazione, soprattutto, che è meglio avere un mezzo dalle grandi capacità di utilizzo. Ovvero che sia in grado di accompagnarci in ogni avventura.
«Il mondo del gravel e dell’e-gravel – spiega Eddy Serri – è estremamente profondo. Ci sono tante scuole di pensiero a riguardo e altrettante richieste tecniche. Riuscire ad assecondarle tutte è molto complicato, per questo nei vari marchi si trovano così tante differenze. Sia nei telai che nelle componentistiche tecniche».
Motore
Dopo questa doverosa premessa da parte di Eddy Serri ci addentriamo nel mondo dell’e-gravel. Per capire quale modello scegliere bisogna partire dal motore e rispondere ad una sola domanda: che uso ne farò?
«Voglio essere un ciclista, pedalatore – spiega Serri – oppure un cicloturista, escursionista? Già da questo primo punto si effettua una grande scrematura tra i modelli proposti sul mercato. Se si vuole pedalare senza pensare troppo al percorso e ai chilometri allora meglio scegliere una e-gravel con il motore nel movimento centrale. Altrimenti se si ha esperienza nel pedalare e si vuole comunque un mezzo in grado di farci fare fatica si deve optare per il motore nel mozzo posteriore».
Il mercato però spinge molto verso il motore nel movimento centrale.
E’ una cosa che anche noi di Cannondale abbiamo notato. In precedenza il nostro modello Topstone Neo SL aveva il motore nel mozzo, poi abbiamo abbandonato il progetto perché il cliente finale chiede il motore nel movimento centrale. Caratteristica che si trova nella Synapse Allroad.
Come mai?
Perché alla fine si riesce ad avere un sistema che ha una maggiore potenza e quindi un’autonomia superiore. Per un motore nel mozzo posteriore si parla di 250 watt, ai quali aggiungere un extender da 200 watt. Se il motore è nel movimento centrale si hanno 400 watt di potenza minima. Ora ci sono marchi che riescono a produrre motori da 800 watt con pesi e misure ridotti. Il motore nel mozzo posteriore contribuisce ad diminuire il peso, ma ormai lo scarto tra questi due modelli è di pochi chilogrammi. Di conseguenza l’utente preferisce una maggiore autonomia.
Anche chi è abituato a pedalare?
Sì. A maggior ragione riuscirà a godersi giri ancora più lunghi e impegnativi.
Le misure del telaio, invece?
Nel gravel puro ci sono due versioni: racing e endurance. Ma se parliamo di e-gravel la versione del telaio racing perde di senso. Non è una disciplina dove si raggiungono velocità alte, visto anche il blocco del motore a 25 chilometri orari. Meglio proporre un telaio comodo e che possa garantire lunghe percorrenze. Con un occhio di riguardo alle misure.
In che senso?
Che un telaio e-gravel ha un tubo orizzontale più lungo e un attacco manubrio più corto. Questo però non deve trarre in inganno. Se su strada si pedala su un telaio di taglia M anche nell’e-gravel si dovrà optare per quella misura.
Per ruote e manubrio?
Il manubrio è uguale a quello che si utilizza nel gravel, quindi che si allarga nella parte della presa bassa. Le ruote hanno una tendenza diversa.
Ovvero?
Nel gravel si utilizzano misure larghe ma non così tanto, siamo nell’ordine dei 42, 45 millimetri. Mentre per l’e-gravel la dimensione dei copertoni si allarga visto il peso maggiore della bici. In media si montano copertoni che vanno tra i 42 e i 50 millimetri. Noi abbiamo un massimo consigliato di 50 millimetri per garantire il famoso “spazio di luce”.
Di cosa si tratta?
Tra il copertone e la forcella devono esserci minimo 6 millimetri di spazio sia a destra che a sinistra per ottenere l’omologazione del telaio da parte dell’UCI. Questo non vuol dire che non si possano montare copertoni più larghi, ad esempio da 52 millimetri, ma il rischio è di danneggiare la forcella. La ruota magari passa anche, ma essendo il gravel una disciplina che si pratica fuoristrada si rischia di portare detriti che a lungo andare “mangiano” la forcella.
E il gruppo?
Prima si adattavano i gruppi da strada al gravel. Si era partiti con Shimano che montava il 105 o l’Ultegra. Nel corso degli anni sono arrivati gruppi specifici come lo Shimano GRX. Anche altri marchi hanno il loro gruppo dedicato al gravel. Di base si predilige il monocorona, anche se questo comporta una piccola difficoltà nel trovare il giusto rapporto. Ma siccome stiamo parlando di biciclette elettriche dove non arriva la gamba arriva il supporto del motore. Per questo dico che nelle biciclette e-gravel il monocorona va benissimo.