Campionati europei gravel 2025, Avezzano, Enrico Franzoi si disseta dopo l'arrivoCampionati europei gravel 2025, Avezzano, Enrico Franzoi si disseta dopo l'arrivo

| 24 Settembre 2025

Da campione a Master, il gravel di Franzoi fra gare e viaggi

AVEZZANO – Il terzo al traguardo della categoria Master 40-44 ha una faccia nota. I campionati europei di gravel ad Avezzano si stanno concludendo, quando il suo profilo ci passa accanto e nello stesso istante lo speaker cita il suo nome: Enrico Franzoi, che ai primi di settembre – dice – aveva già vinto la Monsterrando Gravel.

Tutto pieno di polvere, col casco e con gli occhiali, non l’avevamo riconosciuto. Quando però lo chiamiamo e gli sguardi si incrociano, è tutto chiaro. E’ lo stesso Franzoi che un tempo fu professionista e campione del mondo di ciclocross. Per questo lo portarono a correre sulle pietre della Parigi-Roubaix e lassù nel 2007 ottenne l’ottavo posto. Facendo la somma e vedendolo oggi su una gravel, viene da chiedergli se si sarebbe divertito potendo correre in questa specialità quando gli anni erano meno e le ambizioni di più.

«Eh sì – sorride – purtroppo è arrivato un po’ troppo tardi. Ha messo insieme le mie caratteristiche, se fosse cominciato anche dieci anni fa, avrei anche provato a fare qualche corsa ad alto livello. Ma ormai a 43 anni e allenandomi così poco, il mio livello è questo qui».

Campionati europei gravel 2025, Avezzano
Avezzano ha ospitato domenica scorsa i campionati europei gravel
Campionati europei gravel 2025, Avezzano
Avezzano ha ospitato domenica scorsa i campionati europei gravel
Cosa ti piace del gravel?

E’ una sorta di corsa singola. Assomiglia alla strada, però ha le dinamiche della mountain bike. Sono prove a sfinimento, a qualsiasi livello lo si voglia fare, come piaceva a me.

Hai detto che ti alleni un’ora al giorno.

Sono i tempi che ho, facendo il rappresentante. Esco quando posso, a volte per 40 minuti a volte per un’ora. Esco in gravel o con la bici da strada, dipende da come capita. Solo che le gare sono lunghe e oggi ad esempio dopo un po’ ho finito la benzina.

Nessuno ti regala niente…

Bisognerebbe allenarsi sulle ore, perché fare 120 chilometri nel gravel è come se fossero 200 su strada.

Cosa vedi nel gravel: un mondo per correre o qualcosa di più turistico?

E’ nato in America e hanno subito puntato sulle competizioni. Poi si è trasformato nel mezzo perfetto per il bikepacking. Secondo me ci possono stare entrambe. Oggi ho corso, ma non escluderei di farci una vacanza. E’ una bici buona per tutto. Solo una cosa è comune a tutti gli utilizzi che puoi farne.

Quale?

La fatica!

Ride e con due manate si toglie di dosso un po’ di polvere. Lo aspettano per andare a bersi una birra. La giornata è stata caldissima. E anche se non è il modo migliore per mandare via la crisi che l’ha fatto passare dalla prima posizione alla terza, la goduria del primo sorso ghiacciato sarà certamente impagabile.

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