Portare cento ciclisti contemporaneamente a Capri non era mai successo. Eppure è accaduto due domeniche fa con Capri Obliqua, la nuova creatura di Napoli Pedala che, dopo il successo di Napoli Obliqua, ha portato lo stesso “spirito obliquo” sull’isola azzurra trasformandola, per un giorno, in un laboratorio di cicloturismo fuori stagione.
L’idea nasce all’indomani dell’edizione napoletana, sold out in poche ore. «Il Comune di Anacapri ci ha contattato tramite Antonio Di Matteo – racconta Luca Simeone di Napoli Pedala (in apertura) – proponendoci di replicare un evento simile sull’isola. La proposta ci è piaciuta subito, andava adattata ma abbiamo lavorato in tempi record: in un mese Capri Obliqua era realtà».




Pedalata “vera” di 40 chilometri
Le limitazioni logistiche (traghetti ridotti, necessità di garantire la priorità ai residenti, gestione delle bici) hanno fissato un tetto massimo di partecipanti. «Siamo arrivati a cento, credo sia un record da Guinness dei Primati per Capri: non se n’erano mai visti così tanti tutti insieme».
Il percorso ha interpretato alla perfezione la filosofia Obliqua: quasi 40 chilometri e oltre 1.300 metri di dislivello, tra salite ripide, sterrati e tratti epici come la scalata al Monte Solaro, dove gli inclinometri hanno segnato punte del 49%. «In alcuni momenti – sorride Simeone – era come pedalare su una scala. E su quella scala abbiamo capito perché lo stemma di Anacapri mostra una capra: sul Solaro ne abbiamo viste diverse, ferme sulla roccia a picco sul mare».




La bici per destagionalizzare
All’impegno fisico si è affiancata la bellezza assoluta di Capri in veste autunnale. Fuori stagione, senza autobus, senza ingorghi, senza folle. «Visitare Marina Piccola, Marina Grande, la Piazzetta o la Grotta Azzurra senza una macchina intorno è un privilegio raro. La luce del tramonto a Punta Carena è stata un’emozione per tutti».
Il Comune di Anacapri, con il sindaco Franco Cerrotta in prima linea, ha facilitato trasporti e accoglienza, rendendo possibile anche la salita in seggiovia per chi preferiva evitare la rampa più dura.
Capri Obliqua è stato soprattutto un test sulla destagionalizzazione. «Il sindaco lo ha detto chiaramente: portare persone sull’isola in modo sostenibile può essere una risorsa», spiega Simeone. «L’evento ha dimostrato che Capri può vivere di cicloturismo, e non solo in un giorno speciale: in gruppi più piccoli, tour del genere sono replicabili tutto l’anno».




Ora si punta a Ischia e Procida
E infatti l’effetto domino è già in atto. «La prossima isola sarà Ischia: stiamo definendo i dettagli di Ischia Obliqua per la primavera. E poi arriverà anche Procida, sempre tra inverno e primavera. L’obiettivo è creare un vero arcipelago del cicloturismo sostenibile».
Partiti in nave da Napoli con il supporto della Caremar (che ha trasportato in sicurezza cento biciclette nella stiva, un evento nell’evento) i partecipanti hanno trovato colazione, accoglienza e persino l’immancabile panino caprese all’arrivo.
Il resto lo ha fatto la magia dei sentieri del Monte Solaro, l’affaccio sul Mediterraneo aperto, la via Migliera, i borghi silenziosi senza auto.


L’anno prossimo si replica
Capri Obliqua tornerà il 25 novembre 2026, già data ufficiale della seconda edizione. Nel frattempo, le foto stanno già girando sui social come biglietto da visita di un’isola che, vista in bici, sembra nuova.
Capri conosceva il turismo esclusivo, quello balneare, quello glamour. Da oggi ha scoperto anche quello… obliquo, fatto della fatica condivisa e degli scenari che si aprono solo a chi pedala.







