MILANO – L’appuntamento per la pedalata prevista all’interno della settimana di FeelMiBike è davanti all’Eroica Cafè in via Odoardo Tabacchi a Milano. Siamo alle spalle del Naviglio Pavese e a due passi dal Parco della Resistenza, chiamato così nel 2013, quando fu intitolato ai martiri di viale Tibaldi, fucilati da un plotone della legione Ettori Muti. La destinazione di questa ride è Morimondo, paesino non lontano dal fiume Ticino, il quale separa la provincia di Milano da quella di Pavia.
Il riferimento di questa uscita della domenica mattina alla scoperta di paesini alle porte di Milano e del fascino di questa parte di Lombardia, silenziosa e ancora contornata da corsi d’acqua e campi a perdita d’occhio, è Marcello Valoncini e i ragazzi dello Swatt Club. I loro kit colorati e le loro biciclette pronte a mordere l’asfalto saranno la nostra guida e il punto di riferimento per tutta la mattinata.
Navigli e nebbia
Da via Tabacchi raggiungere il Naviglio Pavese e la ciclabile che lo costeggia è un attimo. In poche pedalate il blu e lo scorrere lento di questo corso d’acqua, che custodisce un pezzo di storia della città di Milano, diventa un fedele compagno di viaggio. Il paesaggio cambia spesso nell’arco di pochi chilometri e dai colori pastello dei palazzi e delle case che si affacciano nella zona dei Navigli si passa presto al grigio della periferia, capace di alternarsi al verde di parchi che nascondono cascine e casolari dal fascino antico.
Pedalare e uscire dall’area metropolitana equivale a un viaggio attraverso dimensioni differenti, e mentre le gambe girano veloci spinte anche dalla strada favorevole e dall’entusiasmo del gruppo ci tuffiamo nel Parco Agricolo Sud Milano. Ad accoglierci ci sono distese di campi coltivati, i quali sembrano uscire da un passato lontano e tanto diverso da quello che viviamo ora, a pochi chilometri di distanza. Questo senso di tuffo nel passato ce lo regala anche la nebbia, infatti appena abbandoniamo la sponda del Naviglio troviamo un suggestivo muro bianco ad accoglierci.
Morimondo
La destinazione di questa pedalata di poco superiore ai 60 chilometri, come detto in precedenza, è Morimondo e l’abbazia che ha reso celebre questo paesino. Il monastero, eretto nel 1134 e che nel corso dei secoli ha visto accrescere la sua importanza storica e culturale. Tanto da diventare un punto di interesse della zona ed essere visitato e apprezzato in continuazione.
Per raggiungere la nostra destinazione procediamo con un passo allegro zigzagando tra stradine di campagna. L’arrivo è il bar Il Borgo, punto di ritrovo per i ciclisti che arrivano da diverse parti della Lombardia e anche dalla vicina provincia di Novara.
Milano in bici
Il ritorno verso la Darsena di Milano è caratterizzato sempre dallo scorrere lento dei Navigli, lasciata Morimondo e la sua abbazia ci dirigiamo verso il Naviglio di Bereguardo in direzione Abbiategrasso. Per rituffarci in città abbiamo deciso di percorrere l’altro corso d’acqua che abbraccia Milano, il Naviglio Grande. La cornice che ci circonda è differente rispetto a quella che ci ha accompagnato nel viaggio d’andata. Siamo in una zona costellata da centri urbani più grandi e vivi, lo si nota dal traffico sulle strade che ci circondano e dal grande numero di persone presenti sull’Alzaia, così sono chiamate le strade che costeggiano i Navigli.
La vita lungo l’Alzaia è ricca, la fortuna di avere un’arteria che è in grado di raccogliere tante persone durante il loro svagarsi domenicale (si va dalla corsa a piedi alla sempre più presente bicicletta) permette a tutti di trovare il proprio spazio. Notiamo con piacere che pedalare è diventata una delle attività principali e un posto come l’Alzaia offre sicurezza e diversi punti nei quali trovare ristoro o aree verdi dove riposare.
Rientrando verso Milano per concludere la nostra pedalata siamo colpiti dalla sempre più presente mobilità dolce, capace di rallentare il battito di una città sempre meno frenetica e caotica.