MONZA – Il Suzuki Bike Day ha cambiato scenario non perdendo però lo spirito che ha caratterizzato le quattro edizioni precedenti. L’Autodromo Nazionale di Monza ha aperto le sue porte al ciclismo, aveva già iniziato a farlo nelle scorse settimane con eventi dedicati, e la risposta del pubblico non si è fatta attendere. Suzuki continua ad abbinare la sua giornata dedicata alla bici agli autodromi e alla velocità, in questo caso con Monza la bicicletta è entrata nel “Tempio della Velocità”.
Il Tetto Brianzolo
L’evento, però, non vuole far vivere solamente gli autodromi ma anche il territorio. Quindi Suzuki si è rimboccata le maniche e ha parlato con le amministrazioni locali per proporre un percorso che riuscisse ad abbracciare anche la Brianza intera. Il disegno del percorso è stato facile per quanto riguarda la scelta delle strade, Suzuki ha voluto ripercorrere le colline e gli strappi della Coppa Agostoni. Gara del calendario professionistico di ciclismo che si svolge a fine anno e che due volte ha assegnato la maglia tricolore.
Tra gli ospiti e ambassador di Suzuki c’era Davide Cassani, ex ciclista professionista ed ex commissario tecnico della nazionale di ciclismo. «Abbiamo avuto modo di pedalare sulle salite – racconta – di una gara che ho anche avuto modo di vincere due volte: nel 1991 e nel 1993. Quando correvo erano più abbordabili ma rimangono sempre belle e divertenti, un modo anche per mettersi un po’ alla prova. Ma la cosa più bella è aver trovato tante altre persone con la nostra stessa passione che è la bicicletta».
Un format che funziona
Suzuki ha trovato il filo conduttore in un evento capace di unire tanti appassionati di ciclismo. Chi ama pedalare può farlo godendo del servizio offerto da Suzuki e della compagnia di tanti altri ciclisti con i quali condividere un’esperienza che difficilmente diventa ripetibile.
«Dopo una prima edizione esplorativa a Carpegna – racconta Andrea Henke, marketing and communication manager di Suzuki – abbiamo capito che il format funziona. Il pubblico si è dimostrato fin da subito entusiasta. Così abbiamo deciso di arrivare nei circuiti e ci siamo rivolti a Imola. Dopo tre edizioni in Emilia-Romagna era giunto il momento di spostarci in un’altra location. Guardando agli autodromi nazionali abbiamo subito pensato a Monza».
«L’idea di pedalare negli autodromi – continua – è nata per unire le diverse anime di Suzuki, un brand che vende auto, moto e motori marini, e la sua voglia di pedalare. Monza ha risposto presente ed è stata trovata la data del 14 giugno. I numeri ci dicono che il nostro evento è apprezzato, dato che siamo arrivati ad avere quasi 2.500 ciclisti durante la pedalata».
Suzuki e lo sport
Sull’asfalto dell’autodromo e sulle strade della Brianza hanno pedalato anche diversi sportivi. C’erano rappresentanti e atleti della Federazione Italiana Sport Ghiaccio che saranno protagonisti alle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina nel 2026. Il ciclismo unisce, così come lo sport in generale, secondo valori che sono trasportabili e da insegnare anche nella vita di tutti i giorni.
«Crediamo tanto nello sport – conferma Andrea Henke con il numero ancora attaccato alla schiena – come veicolo di comunicazione. Bisogna lavorare per diverso tempo e noi come Suzuki lo facciamo con tante realtà come la Federazione Ghiaccio ma anche il rugby e il la Federazione Triathlon. Inoltre i nostri mezzi, moto e macchine, sono i veicoli ufficiali della più grande gara ciclistica del nostro Paese: il Giro d’Italia. Suzuki crede tanto nel ciclismo perché è un po’ il simbolo della vita all’aria aperta, del piacere di stare insieme e condividere la fatica e il piacere di pedalare».