| 6 Febbraio 2024

Etna, l’altura che non invidia il Teide

Tutti conoscono il Teide e i suoi innumerevoli pregi. In pochi però sanno che un vulcano con quelle caratteristiche (e con qualcosa in più) ce lo abbiamo anche noi. Si chiama Etna. Mastodontico, affascinante e immerso nella magnifica Sicilia. Ce ne parla Paolo Alberati, che in prima persona ci ha messo tempo e sudore per comunicare questo posto unico costruendo il Parco Ciclistico Etna.

Paolo Alberati conosce ogni centimetro di questo Vulcano
Paolo Alberati conosce ogni centimetro di questo Vulcano

Atmosfera magica

La magnificenza del vulcano attivo più alto d’Europa (3.340 metri) è qualcosa che colpisce subito l’animo del ciclista o appassionato che lo ammira. Il suo cappello di fumo ricorda quanto madre natura sia imponente ma allo stesso tempo docile da permettere ogni giorno a centinaia di bici di scalarlo. 

«L’Etna è un luogo magico. Purtroppo – dice Alberati – non è mai stato preso in considerazione più di tanto dai ciclisti. Da corridore andavo anche io sulle alture classiche. L’Etna tuttavia è differente perché qui a marzo, a differenza di altri luoghi, puoi venire a pedalare con temperature ideali. Si dorme a quota 2.000 metri e si può pedalare fino a 2.900 con una gravel o mtb. A queste altitudini, io da preparatore lo consiglio, si può andare su con una e-bike per ossigenarsi e non affaticare il fisico.

«Nel 2005 ho imparato a conoscerlo accorgendomi, prima di andare proprio alle Canarie, che il nostro Teide ce lo avevamo in casa e si chiamava Etna. Da lì sono partiti i progetti di tracciatura e animazione di questo bellissimo territorio. Così è nato il Parco Ciclistico Etna con itinerari e servizi dedicati».

Che sia strada o offroad, il vulcano svetta sempre sul ciclista

Sette versanti

La parola noia non la si può nominare al cospetto dell’Etna. Il vulcano pedalabile ha infatti sette differenti versanti asfaltati da scalare, ognuno con caratteristiche ben definite. «Ad oggi abbiamo attivi 7 versanti pedalabili – spiega Alberati – il più lungo è 21 chilometri mentre il più corto è di 14. Sul nostro sito è possibile vederli tutti e programmarsi un itinerario per farli insieme. Per questo abbiamo anche istituito un brevetto che attesta quante di queste salite hai conquistato. La cosa che ci ha convinti a creare questo progetto è stata anche la sicurezza che queste strade offrono. L’asfalto è sempre rifatto e il traffico è ridotto.

«E’ un luogo ideale – prosegue – oltre che per il cicloturismo e per gli appassionati, anche per preparare grandi appuntamenti. Ha un vantaggio che, tanto per fare un paragone, il Teide non ha. É possibile infatti scendere al livello del mare e trovare la pianura per allenarsi al meglio. A Tenerife questo non è possibile farlo perché è un continuo sali e scendi. Tra i più recenti nomi che sono venuti quassù prima del Giro, posso dire Aurélien Paret-Peintre, oppure Oldani, Baroncini. Chi viene, torna sempre, come Cadel Evans che è un frequentatore. L’Etna è una montagna magnetica, in continuo mutamento, la senti che borbotta e respira».

Qualsiasi bici

I sentieri si susseguono, le ramificazioni che si arrampicano sulla roccia vulcanica sono una goduria per gli occhi. «L’Etna – dice Alberati – lo si può scalare come si vuole. Utilizzando la bici da corsa, la MTB, la gravel. Ogni appassionato può venire su queste pendici e affondare le proprie ruote sulla terra nera oppure ammirarla facendo scorrere le ruote strette sulle lingue d’asfalto».

«Il panorama è sempre lo stesso e ogni volta lascia senza fiato. E’ veramente una montagna adatta a tutti ma che va rispettata. In primis quando si parla di ambiente, non a caso noi siamo i primi ad occuparcene quando vediamo qualcosa che non va. Secondo, per chi vuole vivere l’esperienza di affrontarlo su due ruote ma non ha il giusto allenamento, c’è la possibilità di noleggiare le bici elettriche. Una soluzione green in grado di far godere dell’ebbrezza di arrampicarsi sulle pendenze con il giusto sforzo».

Servizi e rifugio

Un punto a favore di questo ecosistema vulcanico, è sicuramente la possibilità di dormire lassù. Il rifugio Sapienza è infatti pronto ad accogliere appassionati e turisti, di noleggiare bici e prenotare tour per scoprire ogni metro dell’Etna. Una fortuna non da poco, se si pensa che ci si trova a 1.920 metri. Questo è il punto massimo di arrivo per le autovetture e limitrofo agli impianti della funivia dell’Etna. 

Oltre alla possibilità di alloggiare in cima, ovviamente il Parco naturale offre anche una serie di possibilità ai piedi del vulcano. La serie di Comuni dispone di alloggi e servizi dedicati alle due ruote per poter fare “campo base“ per ogni escursione. Ma anche servizi di assistenza dedicati, come il Bike Point del pro’ della Vini Monzon – Savini Due – OMZ Marco Oliva. Un luogo dove il ciclista può portare la sua bici e approfittare di assistenza tecnica immediata.

Il rispetto per il ciclista su queste strade è dettato anche dalla segnaletica dedicata
Il rispetto per il ciclista su queste strade è dettato anche dalla segnaletica dedicata

Anche i pro’

Se al giorno d’oggi gli influencer aprono la strada e ci consigliano luoghi da visitare o mode da seguire, quando si parla di ciclismo, i professionisti sono le vere ispirazioni da cui ognuno può trarre spunti e motivazioni. Non a caso negli ultimi anni sempre più pro’ stanno scoprendo questa magnifica altura. Come il campione italiano Simone Velasco ci ha raccontato su bici.PRO: «Si sta bene quassù. Ormai ci sono abituato, visto che sono già cinque volte che ci vengo. Posso sfruttare il tempo buono, l’altitudine e la buona tavola».

Come Simone tanti altri ogni anno scelgono l’Etna per preparasi durante l’inverno. Il clima della Sicilia per il ciclista è un qualcosa di prezioso. La bici lassù ha vita facile ogni momento dell’anno. Dal tepore durante l’inverno al fresco dell’estate. Un vero e proprio gigante buono amico delle due ruote a pedali

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