BRESSO – Il Velodromo Parco Nord come esempio da esportare presso altri parchi della Regione Lombardia. Questa è l’idea dietro la giornata di “Parchi in Pista”, evento che nella mattinata di venerdì 12 settembre ha voluto radunare diversi soggetti con un solo intento: dimostrare che la bicicletta è in grado di unire e dare un volto nuovo a tante aree. Dietro questa iniziativa c’è l’associazione DateciPista, che da 20 anni gestisce il velodromo, Regione Lombardia e Zerosbatti.
L’associazione DateciPista, prima ancora che il suo attuale presidente Mario Bodei ne prendesse in mano le redini, ha creato questa oasi di ciclismo nell’hinterland milanese. Grazie alla loro forza d’animo e all’impegno di tutti i volontari questa realtà ha preso piede diventando un punto di riferimento per quasi 20.000 ciclisti.
Pedalare in sicurezza
Il ciclismo si fa in strada, la bici è un mezzo capace di accompagnarci in tutti i momenti della giornata: che sia dal trasporto casa-lavoro, oppure per una gita fuori porta. Pedalare deve essere un divertimento, ma per farlo serve sicurezza. Il tema non è secondario, anzi. Nonostante si parli di un velodromo in un’area chiusa al traffico è importante sottolineare questo aspetto. Diffondere la possibilità, proponendo tale modello a tutti i Parchi della Lombardia, di fare ciclismo in sicurezza è fondamentale per avvicinare a questo sport anche i più giovani.
L’appoggio di Zerosbatti arriva in nome della sicurezza stradale, promuovere iniziative come quella del Velodromo Parco Nord Milano non è solo un modo per lasciare a chi pedala un posto per allenarsi. Le forze devono essere rivolte anche ai più giovani, in modo che da loro possa nascere una generazione di ciclisti e automobilisti consapevoli. Capaci di guardare agli utenti deboli della strada con attenzione e rispetto.
Educare
L’aspetto importante è legato al voler dare alla cittadinanza un servizio che possa essere anche a basso costo. Infatti grazie al lavoro dei volontari di DateciPista il contributo giornaliero è di solamente 1,50 euro per girare in pista.
«Sarebbe bello riuscire a fare avvicinare i giovani – ha detto Ignazio Moser, figlio di Francesco Moser, ex ciclista professionista – perché sento tanti amici che iscrivono i propri figli a diversi sport, ma la bici è l’ultimo pensiero. Sicuramente il fattore della sicurezza in strada non aiuta, per questo avere dei posti sicuri nei quali girare è perfetto. Non devono però diventare dei luoghi di rifugio, i velodromi servono anche ai più piccoli per imparare a guidare il mezzo. In modo che una volta in strada avranno le capacità tecniche per guidare ed essere utenti attivi e consapevoli».
«Chi va in bici da piccolo – dice Federico Balconi, fondatore di Zerosbatti – impara anticipatamente le regole della strada. Una cosa che da grande, quando si troverà a essere ciclista e al contempo automobilista, gli permetterà di vivere i suoi pericoli in maniera differente».
Replicare
Proporre un modello che funziona, come quello del Parco Nord Milano, per far capire che è possibile realizzare strutture nuove in grado di accogliere tutti i cittadini.
«La bicicletta oggi è in grande crescita – conclude l’Assessore al Territorio e ai sistemi verdi di Regione Lombardia, Gianluca Comazzi – non solo come mezzo sportivo ma di trasporto. Lanciare questo progetto, rivolto ai 24 parchi di Regione Lombardia, è un modo per testimoniare che creare sistemi nuovi e diversi è possibile. Come Regione Lombardia appoggeremo assolutamente questi progetti a partire anche dai prossimi bandi regionali dove potremo incentivare e aiutare i nostri parchi a realizzare impianti di questo genere. La Regione sostiene i parchi di sua competenza sia per la parte ordinaria, quindi di funzionamento, ma anche per la parte di manutenzione straordinaria. Spesso individuiamo delle risorse da indirizzare su progetti specifici e valevoli come questo».