| 31 Luglio 2024

Strade di Marca, 700 chilometri e 200 bike hotel

Il progetto Strade di Marca è un itinerario ciclabile permanente in continua evoluzione, nelle Marche. Ora attraversa 29 Comuni che coprono tutte e 5 le Province della regione. Ci spiega tutto nel dettaglio Mauro Fumagalli di MarcheBikeLife, promotore del progetto.

«Il protocollo d’intesa – racconta – lo abbiamo firmato sei anni fa con Noi Marche, ovvero il duo formato dalle sorelle Loredana e Sonia Miconi. Loro facevano promozione turistica a 360 gradi a partire da quattro Comuni capofila. Io ho aggiunto l’elemento cicloturistico ed abbiamo realizzato NoiMarche BikeLife. Da lì il progetto è lievitato fino ai 29 comuni attuali».

Mauro Fumagalli, lombardo trapiantato nelle Marche, è stato uno dei primi motori del cicloturismo regionale
Quali sono le caratteristiche dell’itinerario Strade di Marca?

Il percorso misura circa 700 chilometri, è geomappato e georeferenziato con qr code. Dal sito è possibile scaricare le tracce e si può anche acquisire il Passaporto del cicloturista da fare timbrare durante il tragitto. E’ anche una motivazione in più per portare a termine l’itinerario

Quindi vi siete interfacciati anche con le strutture del luogo?

Certo, abbiamo certificato circa 200 strutture che offrono servizi di bike hotel ed in più abbiamo messo a sistema anche vari servizi utili al cicloturista, coinvolgendo, ad esempio, noleggiatori di bici e guide accompagnatrici. Ad oggi Strade di Marca è un prodotto cicloturistico venduto anche da tour operator nazionali e internazionali.

Come ti sei mosso per creare l’itinerario?

Ho cucito le strade di campagna, quelle più abbandonate, con alcune strade sterrate. In pratica ho fatto un mix di stradine non più utilizzate dalle auto. In questo modo chi viene a pedalare da noi può andare dal mare alle colline passando per i borghi antichi come Cingoli, Treia e Tolentino. Fino ad arrivare ai Sibillini dove è sempre bello pedalare e dove ci sono unicità strepitose, sia paesaggistiche che gastronomiche. E poi si ritorna sull’Adriatico, dato che si tratta di un anello. Anche lì è piacevole pedalare sui tratti ciclabili della costa.

Si sfruttano anche tratti della Ciclovia Adriatica?

Quello è appunto un progetto in cui crediamo molto, soprattutto ora che si sono aggiunti al nostro progetto Comuni importanti come Fano, Senigallia, Ancona e San Benedetto del Tronto (oltre a Civitanova Marche che è stato Comune capofila fin dalla prima ora). Col nostro lavoro cerchiamo di dare manforte a chi si sta dando da fare per completare la Ciclovia Adriatica.

Una curiosità: se dovessero aggiungersi altri Comuni aggiornate continuamente l’itinerario di Strade di Marca?

Sì, ma va considerato che nel nostro protocollo d’intesa cerchiamo di fare una programmazione di tre anni in tre anni, in modo da consentire anche ai Comuni un riscontro sui loro investimenti. Ad ogni modo cerchiamo di non superare i 700 km totali del percorso, anche per dare modo a tutti di completarlo in tempi ragionevoli.

Che riscontri avete dai cicloturisti?

Piace molto, recentemente abbiamo avuto un folto gruppo di 18 pedalatori di Ravenna che sono stati per una settimana nei nostri territori. Spesso si crea anche una sorta di collaborazione con loro.

Come?

Appena arrivano, noi gli consegniamo i Passaporti del cicloturista e loro sono in grado, ad esempio, di indicarci eventuali criticità sul percorso. Come una piccola frana causata dalle piogge delle scorse stagioni che ci è stata prontamente ravvisata.

Strade di Marca

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