| 27 Marzo 2025

Transcontinental Race, ben più di una gara lunghissima

La Transcontinental Race, il cui acronimo è TCR, è una competizione ciclistica annuale di ultradistanza che attraversa l’Europa. Fondata nel 2013 da Mike Hall un grandissimo appassionati di sfide e purtroppo scomparso proprio mentre affrontava un evento, la TCR si distingue per essere una gara senza supporto esterno, in cui i partecipanti devono affidarsi esclusivamente alle proprie capacità per affrontare un percorso di circa 4.000 chilometri.

La gara inizia con una partenza di massa e prosegue senza tappe prestabilite, lasciando ai ciclisti la libertà di scegliere il proprio itinerario tra i punti di controllo obbligatori fino al traguardo. Questo formato esalta l’autosufficienza e la capacità di pianificazione, rendendo la TCR una delle sfide più ardue nel panorama dell’ultracycling (in apertura foto Scott Bike).

Fiona Kolbinger, vincitrice nel 2019. Oltre alle classifiche individuali uomo e donne, c’è anche quella riservata alle coppie
Fiona Kolbinger, vincitrice nel 2019. Oltre alle classifiche individuali uomo e donne, c’è anche quella riservata alle coppie

Transcontinental Race, che storia

La prima edizione della Transcontinental Race si è svolta nel 2013, con partenza da Londra e arrivo a Istanbul, coprendo una distanza di circa 3.200 chilometri, una sorta del tragitto dell’Orient Express. Negli anni successivi, la gara ha visto variazioni sia nei punti di partenza che di arrivo. Nel 2015, ad esempio, il percorso è iniziato a Geraardsbergen, nel cuore delle Fiandre in Belgio, e si è concluso nuovamente a Istanbul, attraversando punti di controllo come il Mont Ventoux e il Passo dello Stelvio.

Nel 2019, la TCR ha adottato un percorso da est a ovest, partendo da Burgas, in Bulgaria, e terminando a Brest, in Francia. Questa flessibilità nei percorsi consente ai partecipanti di vivere esperienze sempre diverse, attraversando paesaggi e culture variegate.

Edizione 2025: si parte a luglio

L’undicesima edizione della Transcontinental Race (TCRNo11) è programmata per il 27 luglio 2025. Le iscrizioni si sono aperte l’8 dicembre 2024 e si sono chiuse il 31 dicembre 2024:pochi giorni per volatilizzare gli slot disponibili. Il percorso di questa edizione partirà da Santiago de Compostela, in Spagna, e terminerà a Costanza, in Romania.

Santiago de Compostela è una città storicamente associata ai pellegrinaggi, e attraverserà cinque punti di controllo. Eccoli nello specifico: Picos de Europa in Spagna, Col du Tourmalet in Francia, Strada dell’Assietta e Pacentro in Italia, Burrel in Albania.

Il traguardo finale sarà a Costanza, sulle rive del Mar Nero. Come da tradizione, la TCR richiede ai partecipanti di essere completamente autosufficienti, senza supporto esterno. I ciclisti devono pianificare il proprio percorso tra i punti di controllo, gestire l’approvvigionamento di cibo e acqua e organizzare autonomamente i propri riposi. È vietato ricevere assistenza esterna o viaggiare in gruppo per sfruttare la scia di altri partecipanti.

Anche sulla bici si ha carta bianca (purché sia muscolare). Oggi l’avvento delle gravel stimola sempre più anche la ricerca di percorsi sterrati, forse più corti ma impegnativi. Altri invece optano per un manubrio “da cronometro” e scelgono magari vie più lunghe, ma più scorrevoli.

Essere autonomi non è solo il regolamento, ma la sfida nella sfida. Si possono scegliere anche tracce outdoor
Essere autonomi non è solo il regolamento, ma la sfida nella sfida. Si possono scegliere anche tracce outdoor

La tattica conta…

Partecipare alla Transcontinental Race richiede una preparazione fisica e mentale eccezionale. I partecipanti devono essere in grado di percorrere lunghe distanze quotidiane, spesso in condizioni meteorologiche avverse e su terreni impegnativi. La gestione dello sforzo è cruciale: è fondamentale trovare un equilibrio tra velocità e resistenza, pianificando con attenzione le pause per il riposo e l’alimentazione. Molti partecipanti scelgono di pedalare per la maggior parte del giorno, dormendo poche ore in luoghi di fortuna come panchine, stazioni di servizio o direttamente all’aperto o in qualche stanza che spunta lungo il tragitto.

Nel corso delle varie edizioni, diversi ciclisti italiani si sono distinti nella TCR. La loro partecipazione ha contribuito a diffondere la cultura dell’ultracycling in Italia, ispirando molti altri a cimentarsi in questa sfida estrema. La presenza italiana nella Transcontinental è motivo di orgoglio e testimonia la passione e la dedizione dei nostri atleti nel mondo del ciclismo di ultradistanza. A luglio vedremo ina zione anche Omar Di Felice, ritornato poche settimane fa dalla splendida avventura in Himalaya.

La Transcontinental Race rappresenta una delle sfide più affascinanti e impegnative nel panorama ciclistico mondiale. La combinazione di autonomia totale, percorsi variabili e la necessità di una pianificazione meticolosa la rendono un banco di prova per i ciclisti più audaci e determinati.

Transcontinental Race

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