MONTEGROTTO TERME – Il secondo giorno della nostra esperienza “Waterway Experience” firmata dal progetto Gravel in the Land of Venice e coordinata insieme a Slow Flow, parte ancora da Montegrotto Terme. Questa volta la direzione cambia e si pedala verso Padova, seguendo sempre il canale Bisatto. L’arrivo in città ci apre scenari sempre più suggestivi, iniziando dall’Osservatorio Astronomico.
Il Battistero
Tra le perle della città di Padova c’è il Battistero della Cattedrale, una fetta di storia della città, custodita da essa come uno scrigno contenente diamanti preziosi. Edificato negli anni ‘70 del XIV secolo, quando a Padova governava la famiglia dei Carraresi. Quella che è stata una delle famiglie più importanti che si è stabilita sul territorio aveva, già ai tempi, una corte florida dal punto di vista culturale. Nonostante questa grande disponibilità di arti e mestieri fu un pittore foresto ad affrescare il Battistero: Giusto De Menabuoi.
Il pittore prese ispirazione dalle opere di Giotto ed in tre anni di lavori intensi il Battistero viene terminato. Aprire quell’antica porta di legno, che dà su Piazza Duomo, equivale ad entrare nei segreti e nella mente di Giusto De Menabuoi. Lo spettacolo è immenso e nell’ammirarlo bisogna partire dall’alto: dalla volta. Un cerchio con al suo interno raffigurato Cristo Pantocratore, attorno alla figura si apre una corona di santi che termina con la rappresentazione della Vergine. Posizionata in asse al Cristo, come un fermaglio in una corona di perle. Man mano che si scende l’occhio si perde tra raffigurazioni di antico e nuovo testamento, il filo conduttore di queste scene è il blu della veste di Cristo e di Maria.
La via “blu”
La Waterway Experience animata da Slow Flow e Gravel in the Land of Venice ci porta a seguire il fiume Piovego. Una strada blu che nel suo scorrere passa anche da Dolo, sede di arrivo della nostra giornata.
Dolo nell’antichità è stata un punto di riferimento commerciale e non solo, vista la strategica posizione tra Padova e Venezia. All’interno della città sono ancora presenti i resti di uno squero, antichi cantieri navali dove si costruivano le barche. Alla cittadina, che sorge in provicia di Venezia, si giunge passando accanto alle ville della Riviera del Brenta. La più importante è villa Pisani a Stra che nelle sue 114 stanze ha ospitato Re, Dogi ed Imperatori ed ora è Museo Nazionale.
Api e Barene
Il nostro pedalare si interrompe all’Azienda Ape Agricola, gestita da Roberto Stefani che dalla sua passione verso le api ha poi creato questa realtà.
«Si tratta di una produzione – racconta – che nasce interamente sui Colli Euganei e dai territori della Laguna di Venezia. Il nostro è un miele che ogni anno varia di produzione e gusto, dipende dal tempo e soprattutto dalla “volontà” delle api, le quali sono estremamente sensibili ai cambiamenti, un esempio può essere legato alla produzione del miele millefiori. Un nome che fa intendere subito la grande varietà al suo interno, tuttavia ogni anno cambia a seconda della fioritura e della disponibilità di polline.
«Un’altra specialità della zona – conclude Roberto – è il miele di Barena: si tratta di una porzione di territorio che si è formato nel corso dei millenni. Il processo è estremamente delicato, i fiumi hanno portato a riva detriti e sedimenti che hanno formato queste lingue di terreno. La loro caratteristica è che sono soggette alle maree, per questo fioriscono diverse tipologie di fiori, tra cui il limonium, dal quale nasce il miele. Nel periodo tra giugno e settembre, mesi in cui fiorisce il limonium, vengono portate le api sulle Barene ed inizia la produzione del miele».