| 15 Aprile 2022

Gravel in the land of Venice: ascoltiamo Panighel

Una coast to coast in Veneto? Eppure è possibile! Non c’è solo quella da un mare all’altro, ma anche quella che va da un mare, l’Adriatico, ad un lago, quello di Garda. E da chi poteva nascere questa “folle” ed entusiasmante idea se non dal genio di Massimo Panighel?

Siamo in Veneto, terra di sapori, di vini, di Dolomiti, ma anche di cultura. Ed è l’insieme di tutto ciò il fil rouge di Gravel in the land of Venice.

Campagne, colline, borghi, Ville Palladiane… la rete di Gravel in the land of Venice è infinita
Campagne, colline, borghi, Ville Palladiane… la rete di Gravel in the land of Venice è infinita

A tutto gravel

La bici è un grandioso mezzo turistico. Noi scriviamo sempre di professionisti e di gare, anche di altre categorie, ma la sezione turismo si è resa necessaria proprio perché non potevamo trascurare questo gigantesco settore delle due ruote a pedali, tanto più in Italia.

The Land of Venice è ormai la piattaforma del Veneto in generale per la sua promozione turistica. Gravel in the Land of the Venice è la rete cicloturistica ideata da Massimo Panighel.

Si tratta di un progetto in collaborazione con la Rete d’imprese Cycling in the Venice Garden. La rete prevede, per ora, un qualcosa come 1.350 chilometri, suddivisi in 20 diversi percorsi i cui chilometraggi oscillano tra i 50 e gli 83 chilometri.

«Ma – dice Panighel – per fine anno contiamo di arrivare a quasi 80 percorsi. I tracciati li sto mappando io stesso per due motivi. Il primo è che è un divertimento anche per me. Il secondo, è sono responsabile di questi percorsi e devo essere certo che siano ben fruibili e sicuri. E che non manchi la qualità dei paesaggi».

Pronta già una maglia di questo “circuito” di percorsi…
Pronta già una maglia di questo “circuito” di percorsi…

Sensi e eccellenze 

«Inoltre – continua Panighel – io ho ben in mente l’idea, e le caratteristiche, che i cicloturisti devono condividere lungo ogni percorso. Ognuno punta ad un qualcosa: cultura, vini, sapori, paesaggi… Ebbene, abbiamo voluto collegare i sensi e le eccellenze. E’ un bel “gioco”».

Un percorso, per esempio, passa per i vigneti: ebbene vista e gusto (prevedendo una sosta indicata) devono essere soddisfatti.

«Penso, per esempio, alla Villa Palladiana di Vicenza o al Lago di Fimon che è un’oasi naturale in mezzo ai Colli Berici, o alle trattorie e ai ristoranti che ci sono lungo i percorsi».

Intanto, Gravel in the land of Venice, sta già riscuotendo un buon successo. Complice anche la voglia di ripartire, come notiamo anche dalle prenotazione per questa prima Pasqua (quasi) libera dal Covid.

«Abbiamo preparato un brevetto – continua Panighel – Un brevetto che si raggiunge concludendo 12 percorsi in un anno. A quel punto si riceve una maglia, una medaglia e un attestato. Non è un qualcosa di agonistico, ma ci si pone però un obiettivo da portare avanti nel corso anno. Un obiettivo perseguibile in assoluta libertà, senza stress. Bisogna completare un percorso in ognuna delle sette province venete e poi aggiungerne altri cinque a scelta».

«Noi vorremmo che il brevetto, ma in generale Gravel in the land of Venice, richiamasse flussi anche da fuori. Che strizzasse l’occhio anche ai ciclisti delle Regioni vicine. Anche per questo la tracciatura è gratuitamente disponibile e aperta a tutti».

Uno scorcio del Lago di Fimon, incastonato nei Colli Berici
Uno scorcio del Lago di Fimon, incastonato nei Colli Berici

Terre Nobili

E a questa rete si affianca la ciliegina sulla torta di un evento, il Terre Nobili, in programma dal 23 al 30 settembre. Si tratta di un’avventura “unsupported” che porta a scoprire le bellezze della parte centrale del Veneto.

«Lo abbiamo chiamato Terre Nobili – spiega Massimo Panighel-  perché il percorso si snoda tra le eccellenze del Veneto. Una terra dalla bellezza disarmante, composta da vigneti e vini pregiati, laghi, natura, siti Unesco e preziosissimi borghi, scrigni di storia e cultura da vivere e scoprire. Ogni anno però il tema cambierà. Intanto partiamo con i siti Unesco, appunto».

«Il percorso della Terre Nobili – spiega ancora Panighel – inanella 7 dei 9 siti Unesco presenti in Veneto, la regione che ne ha di più. Mancano all’appello quelli di Prosecco e Dolomiti, ma posso dire che c’è già pronto un evento in chiave futura che li coinvolgerà. Si chiamerà Olimpica e dalle Dolomiti si arriverà al Parco del Delta del Po’. Questo parco è ufficialmente classificato in Emilia-Romagna anche se per gran parte si estende in territorio veneto».

Il percorso della Terre Nobili di settembre
Il percorso della Terre Nobili di settembre

Che avventura

Terre Nobili dicevamo: un’avventura in programma a settembre. Si parte da Caorle, si arriva a Peschiera del Garda e si ritorna, passando per i Colli Euganei per un totale di 700 chilometri.

Tanti? No! Perché si può scegliere in base alla disponibilità di tempo e di volontà. E sta proprio in questo l’originalità di Terre Nobili: può essere vissuto come una staffetta. Si può decidere di arrivare a Peschiera del Garda dove per il ritorno si darà il cambio ad un compagno di avventura.

Oppure si può anche fare in team composti da quattro persone disposte in altrettante stazioni di cambio (Caorle, Padova, Peschiera del Garda e Montegrotto Terme). E poi c’è chiaramente anche la tradizionale formula da soli, in autonomia, quella che più amano i gravelisti puri.

Gravel in the Land of Venice

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