| 22 Ottobre 2024

Una Ciclovia di 340 km nelle Marche grazie ai Fondi Europei

Nelle Marche esiste un valido esempio di applicazione dei fondi europei in funzione del cicloturismo. E’ stato infatti realizzato un sistema di mobilità sostenibile ciclabile nelle vallate del Chienti e del Potenza che è stato tradotto in una rete Ciclovia di 340 chilometri.

Gli investimenti sulla Ciclovia hanno interessato le strade secondarie, a basso volume di traffico
Gli investimenti sulla Ciclovia hanno interessato le strade secondarie, a basso volume di traffico

Un anno di lavori

Il finanziamento pubblico (nel quadro del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale dell’Unione Europea 2014/2020) è stato di 5.016.000 euro. Tale cifra ottenuta dalla Regione Marche ha poi visto come ente capofila l’Unione Montana Potenza Esino Musone. Ci spiega come si è evoluto il progetto la responsabile dell’Area Tecnica di tale Unione Montana, l’ingegner Iole Folchi Vici.

«Dal momento del ricevimento dei fondi alla conclusione dei lavori – dice – sono passati appena 12 mesi (in linea di massima tutto il 2022, ndr). Questo perché ci siamo limitati a collegare itinerari ciclabili pre-esistenti. E perché, trattandosi di tratti in ambito extraurbano, la ciclovia si sviluppa su strade sì secondarie, ma comunque aperte al traffico. Quindi non è stato necessario creare vere e proprie piste ciclabili da zero».

Il Ponte del Diavolo di Tolentino, nell’area del cratere del sisma del 2016
Il Ponte del Diavolo di Tolentino, nell’area del cratere del sisma del 2016

Un sistema integrato

L’intervento ha previsto l’integrazione tra il sistema ciclabile e la rete di trasporto pubblico locale ferroviario ed automobilistico, al fine di favorire l’interscambio modale e le forme di mobilità collettiva e condivisa. Il tutto al fine di valorizzare le aree montane dal punto di vista turistico, economico e infrastrutturale.

«I 340 km della Ciclovia del Chienti e del Potenza – continua l’ingegnere – interessano due province (quelle di Ancona e Macerata, ndr) e 16 Comuni. Sono state realizzate infrastrutture volte allo sviluppo della mobilità ecosostenibile. Ci si è concentrati anche sulla costruzione di opere complementari al servizio dei ciclisti come parcheggi dedicati, nodi di scambio intermodale, ciclostazioni e punti informativi. Le ciclostazioni, in particolare, oltre alla possibilità di ricarica delle bici a pedalata assistita hanno anche degli attrezzi per piccole riparazioni».

Finanziamenti specifici

La Ciclovia prende il nome dalle vallate dei fiumi Chienti e Potenza che corrono parallele tra loro. L’individuazione dei percorsi cicloturistici lungo queste direttrici ha interessato anche le aree urbane del cratere sismico istituito dopo il terremoto del 2016. Camerino, Matelica, Corridonia, Tolentino, Urbisaglia… sono solo alcuni dei sedici Comuni coinvolti. Riguardo all’obiezione del fatto che tali fondi europei siano stati utilizzati per la realizzazione di una ciclovia, in un territorio che manifesta esigenze e fabbisogni impellenti, il presidente dell’Unione Montana, Matteo Cicconi (il cui mandato è scaduto lo scorso giugno) era stato chiaro.

«Nella maggior parte dei casi gli enti locali – aveva dichiarato – per non perdere le opportunità messe in campo, le risorse devono essere necessariamente utilizzate secondo le finalità specifiche per le quali vengono concesse. Come appunto quelle in questione per la creazione di percorsi cicloturistici. Alla luce di questo, si è scelto di ottimizzare al massimo le cospicue risorse assegnate, valorizzando la rete stradale secondaria in termini di sicurezza. Abbiamo evitato piste ciclabili propriamente dette in sede propria, sia per questioni finanziarie che per utilizzare al meglio la viabilità preesistente, creando, al contempo, una rete turistica integrata del nostro territorio».

Dai Sibillini al mare

Tutta la Ciclovia del Chienti e del Potenza si estende dai confini con l’Umbria fin quasi al mare, per cui si andrà ad integrare con altre realtà ciclabili della stessa regione, come la Ciclovia Adriatica e Strade di Marca e i Cammini Lauretani

In conclusione, nella sezione apposita del sito dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, oltre alle classiche informazioni turistiche sul dove dormire e cosa mangiare, è possibile anche scaricare le tracce gpx della Ciclovia, sia per intero che divise per tratte. Inoltre, cliccando su ognuno dei sedici comuni interessati, si può visionare una prima scheda tecnica che offre una panoramica d’insieme dei vari segmenti in quel Comune. Andando più nel dettaglio, poi, si possono vedere le singole schede complete di altimetria per ognuno degli itinerari che interessano quel Comune.

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