| 17 Settembre 2025

Roda Tellina: le bici d’epoca protagoniste in Valtellina

La seconda edizione della Roda Tellina, che si è svolta nel fine settimana del 13 e 14 settembre scorso, ha raccolto una grande quantità di appassionati e curiosi. Una manifestazione cicloturistica che si snoda intorno al comune di Berbenno, nella bassa Valtellina, aperta agli amanti delle biciclette d’epoca. Due giorni di tradizione, sia ciclistica che enogastronomica, e di divertimento. 

I partecipanti hanno avuto modo di pedalare su due percorsi appositamente disegnati, uno da 70 chilometri e l’altro da 30 chilometri. Distanze ben diverse ma con l’obiettivo comune di far scoprire e vivere le bellezze dei borghi meno noti della Valtellina

La Roda Tellina è una manifestazione al suo secondo anno che si svolge a Berbenno ed è dedicata alla bici storiche (foto Ulysse Daessle)
La Roda Tellina è una manifestazione al suo secondo anno che si svolge a Berbenno ed è dedicata alla bici storiche (foto Ulysse Daessle)

Tuffo nel passato

Guardare le foto e i video di questa seconda edizione della Roda Tellina è stato un vero salto indietro nel tempo che ci ha portati al ciclismo eroico. 

«Una seconda edizione – ci racconta Mattia Pinalli, uno degli organizzatori – dura e impegnativa ma che ci ha dato una soddisfazione immensa. Il nostro è un gruppo di amici, appassionati di ciclismo e di ciclostoriche, che ha voluto portare un evento diverso in un territorio che da sempre respira ciclismo. La Roda Tellina nasce dalla passione del presidente del bici club di Berbenno, Tiziano Traversi. Il quale ha incontrato un gruppo di ragazzi che avevano appena pedalato a L’Eroica ed erano tornati con il sogno di portare una manifestazione ciclostorica anche da noi in Valtellina».

Un nuovo modo di vivere e scoprire la bicicletta in un territorio da sempre legato al ciclismo (foto Ulysse Daessle)
Un nuovo modo di vivere e scoprire la bicicletta in un territorio da sempre legato al ciclismo (foto Ulysse Daessle)
Così è nata la prima edizione?

Esattamente. Un grande aiuto ce l’ha dato Marco Battoraro, uno dei soci del museo Brianza d’Epoca, che raccoglie ed espone biciclette restaurate. Siamo partiti e abbiamo avuto subito un ottimo riscontro. Naturalmente abbiamo puntato molto sul valorizzare il nostro territorio: dagli sterrati, alle montagne e i terrazzamenti. 

D’altronde queste manifestazioni legano molto bene il ciclismo con il territorio…

Le ciclostoriche sono eventi non competitivi, per questo sono perfette per far scoprire gusti e sapori tipici. Diventano il contesto ideale per andare alla scoperta dei luoghi che ci circondano

Non si tratta di pedalare e basta, ma anche di scoprire i gusti e i sapori della Valtellina (foto Ulysse Daessle)
Non si tratta di pedalare e basta, ma anche di scoprire i gusti e i sapori della Valtellina (foto Ulysse Daessle)
Così è nata la Roda Tellina, nome particolare.

Roda, in dialetto valtellinese vuol dire ruota. Mentre Tellina è il nome, sempre in dialetto della città di Teglio, dal quale deriva Valtellina. Abbiamo voluto legare questo evento alle radici rurali della nostra zona, quella della Media Valtellina.

La scelta di Berbenno come centro?

Semplice, Tiziano Traversi è proprietario di un bar nel comune di Berbenno. Così la base della logistica e dei percorsi è stata semplice e facile. Grazie a lui e alle nostre conoscenze ci siamo rivolti ad alcune associazioni del territorio per organizzare il “villaggio” di partenza nel quale c’è stato anche il Pizzocchero Party alla fine della pedalata. 

Un nuovo modo di vivere e scoprire la bicicletta in un territorio da sempre legato al ciclismo (foto Ulysse Daessle)
Un nuovo modo di vivere e scoprire la bicicletta in un territorio da sempre legato al ciclismo (foto Ulysse Daessle)
Una manifestazione partita con il piede giusto?

Siamo felici perché stiamo facendo scoprire una Valtellina diversa che non è solamente legata ai grandi nomi del ciclismo come Stelvio e Mortirolo. Inoltre manifestazioni come la Roda Tellina servono per far vivere realtà piccole e uniche come le nostre. Siamo riusciti a raccogliere ben 150 partecipanti sia nella prima che nella seconda edizione, e la cosa che ci dà maggiore soddisfazione è che molti di questi sono giovani.

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