| 25 Febbraio 2025

I Borghi più belli d’Italia, un’associazione a misura di bici

La prima sensazione che si ha, parlando con Fiorello Primi presidente dell’Associazione Borghi più Belli d’Italia è dell’enorme massa di lavoro che l’ente svolge ma soprattutto si accinge a fare. Un lavoro che ha un legame a doppio filo con le bici, perché lo sviluppo del mondo delle due ruote dal punto di vista cicloturistico è un aspetto sempre più importante nell’impegno dell’Associazione, nata nel 2002 all’interno della Consulta del Turismo dell’ANCI e che ad oggi raggruppa qualcosa come 375 località sparse per il Bel Paese, tutte accomunate dal fascino intrinseco che ognuna porta con sé.

Fiorello Primi, presidente dell’Associazione Borghi più belli d’Italia
Fiorello Primi, presidente dell’Associazione Borghi più belli d’Italia

Le 100 Strade più belle d’Italia

Lo spunto per l’interessante chiacchierata è venuto dall’annuncio, effettuato alla BIT, della costruzione di una nuova ciclovia nelle Marche, chiamata a congiungere i borghi più belli del territorio e finanziata direttamente dalla Regione. Un percorso che, come ha spiegato l’Assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli, «unirà i borghi da Nord a Sud, dalla costa all’entroterra mettendo insieme tutti i territori e promuovendo la nostra regione nel miglior modo possibile».

«E’ una bellissima iniziativa, ma è d’ispirazione regionale – spiega Primi – ma sempre alla BIT è stata presentata anche l’iniziativa “Le 100 Strade più belle d’Italia”, finanziata dal Ministero del Turismo con il patrocinio di Regione Lombardia, Emit, Anci, Uncem, Upi e Italea. Si tratta di un progetto molto importante che si fonda sulla filosofia del viaggio: è importante la destinazione, ma almeno altrettanto lo è il viaggio che ti ci porta e noi vogliamo valorizzarlo dal punto di vista turistico. E’ un progetto che durerà tre anni nell’arco dei quali certificheremo quali sono le 100 Strade più belle e certamente anche il valore della bici, il viaggio ad andamento lento che solo le due ruote ti sanno regalare, sarà un valore fondamentale».

Il numero di borghi appartenenti all’associazione è di 375. Ora parte il censimento di quelli più ciclabili
Il numero di borghi appartenenti all’associazione è di 375. Ora parte il censimento di quelli più ciclabili

Il progetto Borghi Bike Hospitality

Il rapporto che l’Associazione ha con il mondo del ciclismo è sempre stato molto forte: «A noi interessano tutti i mezzi che portano la gente a visitare i borghi, dalle 4 ruote fino ai semplici… piedi. E la bici è un caposaldo. Noi stiamo lavorando di comune accordo con la Federciclismo per il progetto Borghi Bike Hospitality, che sta entrando in una fase esecutiva e che nei nostri propositi sarà una sorta di censimento delle strade ciclabili italiane.

«L’accordo con la Fci è stato formato a dicembre, ora stiamo predisponendo la scheda che invieremo a tutti i Comuni d’Italia per analizzare nel profondo il loro rapporto con la bici. Poi la Federazione provvederà a fare le opportune verifiche, fino a poter stilare una mappa dei percorsi ciclistici che portano ai tantissimi borghi sparsi per il nostro Paese».

L’obiettivo dei prossimi anni è mappare tutte le ciclovie in relazione ai borghi italiani e trovare dove mancano raccordi stradali
L’obiettivo dei prossimi anni è mappare tutte le ciclovie in relazione ai borghi italiani e trovare dove mancano raccordi stradali

Un bollino per la ciclabilità

Un lavoro molto ampio, che però parte da qualcosa di solido, ossia la rete di ciclovie già esistenti: «Certamente, quella è la base del lavoro. Noi vogliamo però realizzare qualcosa di strutturato, una vera e propria rete ciclabile che tocchi ogni angolo italiano. Ogni comune sarà dotato alla fine di un bollino attestante la sua ciclabilità e questo diverrà un metro di giudizio fondamentale anche nella propria promozione turistica. Di ogni paese vogliamo conoscere le sue strutture, i suoi bike hotel, le postazioni di ricarica per le ebike, insomma tutto. I nostri borghi sono dappertutto, non c’è una zona più o meno coperta, ma è importante che attraverso quest’iniziativa si possa sensibilizzare all’uso della bici e a tutto quello che per essa è necessario».

Ma le idee di Primi e del suo consiglio direttivo non si fermano qui: «Abbiamo stipulato un accordo con Trenitalia per utilizzare le 40 stazioni che sono all’interno dei nostri borghi per permettere di utilizzare i treni regionali che fermano in esse potendo caricare le bici. E’ un accordo importante perché va nel segno dell’intermodalità che favorisce l’utilizzo delle due ruote per conoscere questi bellissimi angoli culturali».

La diffusione delle ebike ha dato nuovo forte impulso al cicloturismo nei piccoli paesi
La diffusione delle ebike ha dato nuovo forte impulso al cicloturismo nei piccoli paesi

La ricerca della bellezza

Un occhio viene gettato anche verso l’organizzazione di eventi specifici: «Il nostro fiore all’occhiello è la Cicloturistica nei Borghi più belli d’Italia che si svolge ai primi di settembre circumnavigando il Lago Trasimeno attraverso la ciclovia omonima. Lo scorso anno ci sono stati oltre 800 partecipanti, è un evento di grande comunanza, senza velleità agonistiche, che vorremmo generasse anche altri eventi simili. Noi vogliamo soprattutto muoverci e lanciare un chiaro messaggio verso le giovani generazioni spronandole all’utilizzo della bici sfruttando anche la forte spinta ecologista che le permea».

Come si vede, un lavoro enorme, ma che Primi affronta con l’entusiasmo di un giovanissimo, lui che ha superato la soglia dei 70 anni: «Di iniziative in giro per l’Italia ce ne sono tantissime, sta a noi come ente nazionale metterle a sistema, dare un ulteriore sviluppo seguendo quel trend che dal periodo buio del covid ha visto le bici diventare protagoniste. La gente ha capito che non serve andare lontano per scoprire la “bellezza”, ce l’abbiamo in casa e andando in bici, più lentamente avremo la possibilità di scoprirla…».

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