BREMBATE – Martedì 3 giugno, in occasione della Giornata Mondiale della Bicicletta, Cofidis Italia si è fatta promotrice di una bellissima iniziativa chiamata “Pedalare Sicuri”. Obiettivo sensibilizzare bambini e famiglie sull’importanza dell’educazione stradale e dell’uso consapevole della bicicletta.
Tutti gli appassionati di ciclismo associano immediatamente il nome Cofidis al team WorldTour che ha recentemente preso parte al Giro d’Italia. In realtà stiamo parlando di una società finanziaria a distanza, creata in Francia nel 1982 e presente nel nostro Paese dal 1996. Oggi la filiale italiana di Cofidis affianca alla sua attività finanziaria un impegno costante a favore del territorio, della mobilità sostenibile e della promozione di valori condivisi. Ogni iniziativa rappresenta quindi un’occasione per promuovere comportamenti responsabili e sostenibili. “Pedalare Sicuri” si colloca perfettamente in questo spirito.
Partner speciali
Nella realizzazione di “Pedalare Sicuri”, Cofidis Italia si è avvalsa di compagni di viaggio davvero speciali, a partire dal Gruppo Vittoria, che ha messo a disposizione per un intero pomeriggio il suo Vittoria Park di Brembate. I protagonisti della giornata sono però stati i ragazzi del team Biesse Carrera Premac che ha in organico ben 70 atleti, partendo dai Giovanissimi fino ad arrivare al team Continental. Al Vittoria Park era presente una rappresentanza della formazione bresciana con 20 piccoli atleti ai quali si sono aggiunti alcuni ragazzi della scuola media di Brembate.
A fare gli onori di casa è stata Loredana Calò, Managing Director del Vittoria Park, che ha illustrato il programma della giornata. Accanto a lei il sindaco di Brembate, Luca Rosa, felice per il valore e l’importanza di un’iniziativa che vede coinvolto il suo Comune. Per il team Cofidis erano presenti il direttore sportivo Roberto Damiani e Stefano Oldani, reduce dal Giro e che non ha mancato di dare il suo contributo in tema di sicurezza in bici. La Biesse Carrera Premac era invece rappresentata dal suo presidente Simone Boifava (nella foto di apertura al microfono) e dal direttore sportivo Marco Milesi. Con loro Nicola Rossi, della formazione Continental, che proprio qualche giorno fa ha fatto il suo ritorno in gara dopo un incidente in allenamento, testimonial perfetto del tema della sicurezza in bici, ma anche della forza di saper sempre ripartire anche dopo un brutto infortunio.
Dalla teoria alla pratica
Nel corso del pomeriggio i ragazzi della Biesse Carrera Premac e gli alunni della scuola media di Brembate hanno hanno partecipato ad un percorso ciclabile all’interno del Vittoria Park accompagnato da attività formative per apprendere in modo diretto e coinvolgente le principali regole del codice stradale. Ci sono state anche delle divertenti lezioni pratiche su come saper cambiare la camera d’aria in caso di foratura che hanno coinvolto e divertito soprattutto i ciclisti più piccoli della formazione bresciana.
A sottolineare il valore educativo e simbolico di “Pedalare Sicuri”, Cofidis ha donato un casco omologato a ciascun giovane atleta della scuola ciclistica Biesse Carrera Premac.
Sguardo al futuro
Pedalare sicuri nasce da questa consapevolezza: educare oggi significa proteggere il domani, formare cittadini più attenti, promuovere una mobilità sicura e contribuire a un futuro in cui le strade siano più vivibili, i comportamenti più consapevoli e la bicicletta sempre più uno strumento di benessere e partecipazione civile.
Chiudiamo con le parole di Elena Aureli, direttrice delle risorse umane di Cofidis Italia, che ha rimarcato come l’importanza di fare business si debba accompagnare ad una attenzione verso le nuove generazioni.
«Promuovere la cultura della sicurezza stradale – ha sottolineato Elena Aureli – è parte integrante del nostro impegno sociale. Con “Pedalare Sicuri” portiamo avanti un progetto concreto a favore delle nuove generazioni, unendo sport e attenzione per l’ambiente. Siamo convintiche ogni piccolo gesto, come salire in sella con consapevolezza, possa tradursi in un cambiamento positivo per l’intera comunità».
