BERGAMO – Il ciclismo è sempre più donna. Nel numero di praticanti, nell’eco mediatico, nello stile e nella moda. La famiglia Santini lo ha capito da tempo. Non è un caso che oggi alla guida dello storico maglificio ci siano Monica e Paola, figlie del Cavaliere Pietro che dal 1965 produce materiale tecnico per ciclisti professionisti e amatori. Non è un caso che dei 155 dipendenti, il 77% sia donna.
Una guida d’eccezione
E’ proprio Paola, direttrice marketing, che ci guida nello store di via Zanica – inaugurato a cavallo tra il 2022 e il 2023 in città – per spiegarci le ultime tendenze modaiole per le appassionate di ciclismo. I capi esposti vengono prodotti a due passi di distanza. Il nuovo futuristico quartier generale comprende uffici e produzione, oltre allo show room e allo store appunto. Paola passeggia tra le linee Santini con disinvoltura, ma soprattutto con una passione e una competenza che vanno oltre al proprio lavoro. Appassionate di ciclismo tutte in Santini – mentre visitiamo lo store una lavoratrice arriva con il caschetto attaccato allo zaino – appassionate tutte, di moda e tendenze sui pedali.
«Come brand – rivela Paola – abbiamo sempre creduto nel comparto femminile, sia per le professioniste che per le amatrici. Per noi è un grosso investimento. Abbiamo gran parte della nostra collezione dedicata alla donna, ci attestiamo sul 30-35%. Grandi investimenti li facciamo soprattutto nel comparto professionismo. Oltre il 40% degli atleti professionisti che sponsorizziamo è donna, una percentuale altissima nel nostro mercato».
Donne, clienti esigenti
Tanti investimenti, una scelta ben precisa, quasi culturale più che economica perché i risultati sono al momento in attesa di esplodere. «A livello di risultati – ammette Paola Santini – la percentuale non è proporzionale alla nostra proposta: le vendite si attestano tra il 12 e il 20%, ma sono in crescita. Rispetto a 5 anni il mercato è decisamente in aumento».
C’è, tuttavia, una certa soddisfazione nel vestire le cicliste stando a quello che evidenziano le vendite nello store e nello store online: «Posso dire – aggiunge Paola – che la risposta del consumatore femminile è molto più varia rispetto al consumatore maschile. Solitamente la ciclista acquista un nuovo colore lanciato, tende a provare prodotti nuovi mentre l’uomo è più conservatore, soprattutto quando si parla di colorazioni».
Ancora la tinta unita
Già, il colore. Detto che sulla tecnica dei prodotti c’è poco da dire perché parla la storia, poi ci sono le scelte stilistiche di ogni azienda. Cosa bisogna aspettarsi dalla linea 2025 di Santini? Paola sospira e sorride, forse perché spiazzata dalla domanda, più probabilmente perché immagina e sogna come si vestirà la prossima stagione.
«Continuerà ad essere di moda il blocco di colore, la tinta unita. Le colorazioni sono molto cambiate negli ultimi anni – spiega – i colori sono più sul pastello e molto meno fluo o shocking. Noi poi abbiamo voluto inserire in alcuni prodotti grafiche molto impattanti sia sulla parte femminile che maschile. Sono curiosa di capire chi azzarderà di più».
Lo sviluppo del pantaloncino
Particolari evoluzioni le sta facendo il pantaloncino, tanto nella donna quanto nell’uomo. Per quanto riguarda i maschi, verrà confermato il rilancio del pantaloncino bianco nella parte estiva. Colore che non viene applicato nelle donne, ma anche per loro si sta abbandonando l’idea che il pantaloncino debba essere per forza nero.
Spazio dunque al colore con il colore burgundy che quest’anno ha spopolato. Un aggettivo per la moda 2025 Santini? «Grafiche di classe e tecnologia all’avanguardia», risponde Paola.
Mix and match
Saremmo anche soddisfatti così, ma osservando i capi esposti arriva una postilla dalla stessa direttrice marketing. «Sta funzionando molto quello che chiamiamo “mix and match”, cioè abbinare colori diversi tra maglia e pantaloncino, soprattutto per la stagione invernale. Ad esempio la maglia arancio e il pantaloncino verde funzionano tanto. Aggiungo la linea casual sulla quale stiamo lavorando da tanti annii. Ora proponiamo capi molto tecnici, specifici, che possono essere utilizzati tanto in bicicletta quanto giù dalla sella».
Il senso è questo: anche passeggiando per la città dimostrare (e ricordarsi) di essere un ciclista.