Il Gruppo Banca Etica dal 1999 opera in Italia e in Spagna mettendo al centro pace, ambiente e diritti delle persone (in apertura, foto di Luca Gallo). Oggi conta 48.000 soci e raccoglie il risparmio di cittadini e organizzazioni responsabili utilizzandolo esclusivamente per finanziare progetti a favore del benessere collettivo: cooperazione e innovazione sociale, cultura, tutela dell’ambiente, turismo responsabile, agricoltura biologica.
Ogni euro erogato viene monitorato per l’impatto sociale e ambientale, e la lista dei finanziamenti è pubblica e consultabile online. Inoltre, per statuto, non vengono finanziate attività dannose, come la produzione di armi, progetti con forte impatto negativo sull’ambiente o pratiche che violano i diritti umani.
Jonas, viaggi ecologici dal 1988
Tra i progetti sostenuti da Banca Etica ci sono quelli del turismo sostenibile ed allora ci siamo fatti raccontare da Luca Magrin, fondatore del tour operator Jonas, l’incontro tra queste due realtà: «Jonas è nato nel 1988 – ricorda – e da sempre organizziamo vacanze con metodi di basso impatto ambientale: la bicicletta, la barca a vela, il trekking. Questa è la nostra filosofia».
L’incontro con Banca Etica risale al 2017. «Abbiamo iniziato a utilizzare i servizi della banca – racconta Magrin – e a proporli ai nostri clienti. Non abbiamo chiesto finanziamenti, ma ci sembrava naturale aprire un conto lì. I valori di Jonas, sin dall’inizio, sono stati in linea con un approccio rispettoso dei territori e delle persone. In un panorama bancario italiano poco attento a questi temi, Banca Etica ci è sembrata l’opzione più vicina alla nostra filosofia».
Una vetrina per gli operatori
Jonas non si è limitata a diventare cliente: «Siamo anche soci di Banca Etica fin dall’inizio», spiega, del resto l’istituto di credito è una cooperativa. «Abbiamo pensato che potesse essere utile canalizzare le prenotazioni delle vacanze sul nostro conto in Banca Etica: in questo modo i clienti, spesso sensibili all’ambiente e a uno stile di viaggio responsabile, avrebbero conosciuto la banca. Era anche un modo per stimolare curiosità e far riflettere su come funziona il sistema bancario tradizionale».
La collaborazione ha avuto anche una ricaduta commerciale. «Banca Etica propone ai propri soci una vetrina di operatori che condividono determinati valori. Sul loro portale noi presentiamo alcune proposte, come i viaggi in bici a Copenaghen o i tour in Italia e nel resto d’Europa (non lavoriamo sull’extraeuropeo proprio per ridurre l’impatto dei voli) e questa visibilità ci permette di raggiungere anche soci di Banca Etica che magari non ci conoscevano».
Pensiamo ad esempio a chi muove i primi passi nel mondo del cicloturismo e, grazie alla vetrina di Banca Etica, può entrare in contatto non solo con Jonas, manche con altri operatori del settore ciclo e persino alcune strutture ricettive che offrono servizi per chi pedala.
La prospettiva della banca
Abbiamo poi contattato anche Francesco Tretti di Banca Etica. Ora fa parte dell’ufficio Patrimonio Responsabili, che cura i rapporti istituzionali della banca, ma in passato è stato per dieci anni direttore della filiale di Vicenza e lì ha seguito in prima persona l’apertura del conto corrente di Jonas, la quale ha sede proprio nel capoluogo veneto.
«Jonas è arrivata autonomamente a Banca Etica – ricorda Tretti – non c’è stata un’azione di sviluppo commerciale ed hanno scelto la banca per le finalità comuni. Non hanno richiesto finanziamenti, ma volevano un conto corrente che rispecchiasse i loro valori. Ed è stato da subito un rapporto significativo».
La crescita dopo il Covid
La banca, spiega Tretti, valuta sempre la coerenza dei nuovi clienti: «Quando incontriamo un’azienda, facciamo uno screening di base per capire se le finalità sono in linea con i nostri criteri. Nel caso di Jonas non c’erano dubbi: del resto erano già conosciuti da tempo come operatori di turismo responsabile».
Chiediamo poi a Tretti se, dal suo punto di vista, conferma la crescita del settore del cicloturismo: «Non ho i dati nazionali, ma ho visto aziende del settore bici che, dopo lo stop del Covid, sono ripartite con forza. C’è stato un vero boom delle e-bike e molte persone hanno riscoperto la bicicletta. E’ un segmento che mostra segnali interessanti e che si inserisce pienamente nei filoni che Banca Etica sostiene da sempre: turismo lento, responsabile, sostenibile».
Una collaborazione proficua
Tretti sottolinea anche il valore della rete: «Nel tempo abbiamo messo Jonas in contatto con i nostri soci, creando una vetrina dei loro servizi. E’ un’opportunità di reciproco interesse: per i clienti della banca significa conoscere operatori coerenti con i nostri valori; per realtà come Jonas significa farsi spazio in un mercato di nicchia ma molto qualificato. Dopotutto a noi non interessa raggiungere milioni di persone. Ci interessa arrivare a chi condivide i nostri valori e quelli delle realtà che sosteniamo».