Caselle in Pittari è un piccolo Comune italiano nel Salernitano, di meno di 2.000 anime. Da una così piccola realtà geografica del Sud emerge un esempio virtuoso legato all’educazione ciclistico-stradale delle nuove generazioni. Merito dell’amministrazione comunale che ha lanciato qualche anno fa l’idea del “patentino per la bicicletta” attribuito ai bambini delle ultime classi della scuola primaria.
Un corso con tesserino finale
L’idea è nata 7 anni fa, coinvolgendo gli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale “T.Gaza” in una giornata di educazione stradale. In essa i bambini partecipano a un corso teorico e pratico attraverso cui ottengono un simbolico tesserino, che però per loro ha un particolare significato.
Michele Salamone, dirigente della struttura comunale è uno dei promotori dell’iniziativa: «Portiamo i bambini nella piazza principale della città, diventata per l’occasione isola pedonale. Lì svolgono le loro attività alla presenza degli agenti della Stradale e il loro rapporto con essi, l’attenzione che prestano per tutte le attività, l’entusiasmo che ci mettono sono per noi il più ambito dei premi».
La solidarietà fra bambini
L’idea che era partita un po’ in sordina ha preso sempre più piede, «al punto che – riprende Salamone – anche altri comuni del comprensorio salernitano ci stanno per così dire imitando e a noi fa piacere. La Questura di Salerno si è dimostrata entusiasta nel partecipare all’iniziativa che si dimostra sempre di più una bella esperienza di condivisione. I bambini vengono con le loro bici e i loro caschi, ma per chi non ce l’ha provvediamo a fornirgli tutto il necessario per partecipare. Il bello però è che gli stessi bambini si coinvolgono fra loro e prestano il necessario ai compagni».
Caselle in Pittari non è nuova a iniziative così coinvolgenti: molto del merito va anche a Gianluca Ragone, Assessore all’Ambiente, Turismo e Politiche Giovanili che ha spinto su questa come altre iniziative come la Festa dell’Albero: per ogni nuovo nato nel territorio comunale viene piantato un albero a lui intitolato.
Il fascino della divisa
Non è un’iniziativa fine a sé stessa, nel senso che non si esaurisce in quella giornata e poi tutto viene dimenticato. Anna Cariello, fiduciaria di plesso dell’Istituto scolastico, spiega come gli effetti si propaghino nel tempo: «I bambini attraverso questa che è a tutti gli effetti un’attività didattica, acquisiscono delle regole che poi mettono in pratica e basta vederli pedalare nei giorni successivi per accorgersi di come richiamino loro compagni che magari commettono qualche errore, che dimenticano di rispettare un segnale e così via. E’ un risultato importante nella loro crescita civica. All’attività partecipano dai 20 ai 40 ragazzini, ma quel che è bello è vedere anche quanta gente, tra genitori e semplici passanti, si affollino in piazza ad assistere, a incitare, ad applaudire i bambini».
La consegna del patentino
Una grande importanza la assume anche la partecipazione e il rapporto diretto con gli agenti della Polizia Stradale: «La divisa fa sempre un certo effetto – sottolinea la dirigente – come anche la consegna del patentino che per i bambini assume una sorta di solennità, un momento importante, da condividere con chi è presente. Anche da parte dei genitori quest’iniziativa è accolta con sempre maggiore favore».
C’è da chiedersi se poi saranno gli stessi genitori a prendere esempio dai loro figli: «Questo è un aspetto interessante, ma l’impressione è che la manifestazione abbia un effetto anche su di loro. Il corso si compone di una parte teorica attraverso la quale agli alunni vengono insegnati i segnali stradali e il loro significato ma soprattutto lo si invita ad avere sempre comportamenti prudenti quando sono in sella alle loro bici, ad agire con responsabilità sulla strada in presenza di auto e pedoni, quali sono i loro diritti ma anche i loro doveri. Poi si procede all’attività pratica, certamente la più attesa da loro, svolta sempre all’insegna del divertimento ma anche dell’attenzione ed è particolare vedere come siano ligi ma anche coinvolti quando gli agenti si prestano a fermarli per un controllo. Sempre con il sorriso. Noi speriamo vivamente che questa esperienza continui e si propaghi, tutte le iniziative rivolte alla crescita delle nuove generazioni anche dal punto di vista dell’educazione civica e dell’utilizzo consapevole della bici sono sempre un passo avanti».
Un esempio condiviso
Girando per la Rete si scopre poi che tante altre realtà sparse per il Bel Paese hanno sviluppato iniziative simili, sempre tese all’educazione stradale dei più piccoli. Iniziative che non hanno una primogenitura politica e questo è l’aspetto più sano e incoraggiante perché significa che, almeno a livello locale, non si guarda alla bandiera di appartenenza per lanciare idee che hanno una solida valenza sociale.