| 6 Agosto 2024

Pordenone, oasi friulana per la bici su strada

Tra le tante città ciclabili, ce n’è una che spicca e non perché la Fiab, per il settimo anno consecutivo, l’abbia premiata con la bandiera gialla. Pordenone rappresenta una particolarità nel variegato panorama nazionale, soprattutto in quello friulano perché in una regione dove comanda soprattutto la mountain bike, la città e il suo territorio rappresentano quasi un’oasi a sé stante, dedicata alla bici da strada in tutte le sue vesti.

L’inaugurazione della Ciclabile del Seminario, una delle tante sorte negli ultimi mesi
L’inaugurazione della Ciclabile del Seminario, una delle tante sorte negli ultimi mesi

Di questa realtà Eraldo Scipioni è stato testimone diretto e anche partecipe, vista la lunga storia della Granfondo dei Templari, anche questa quasi un “unicum” considerando che si tratta di una delle pochissime manifestazioni amatoriali che si svolge in piena estate e che lo scorso 28 luglio ha festeggiato la sua 17esima edizione.

«Pordenone è sempre stata una città legata alla bici – afferma Scipioni – in passato ha ospitato partenze e arrivi del Giro d’Italia, ha avuto tanti professionisti e ne ha tutt’ora, come Cimolai. Ma è attiva ciclisticamente anche con tante società nel territorio, Fontanafredda e Sacilese per dirne due».

La partenza dell’ultima, frequentatissima Granfondo dei Templari
La partenza dell’ultima, frequentatissima Granfondo dei Templari
Dal punto di vista ciclabile perché Pordenone si distingue?

Perché le amministrazioni comunali, di qualsiasi corrente politica fossero, hanno sempre investito sulla ciclabilità anche prima che questa fosse sinonimo di tutela ambientale e molto stanno facendo e faranno. Ad esempio in queste settimane si sta investendo sul bike sharing pensando anche al turismo, ma anche sulla creazione di nuovi percorsi ciclopedonali, collegando anche la città con tanti luoghi limitrofi attraverso percorsi specifici, protetti. A Pordenone ci si muove in bici, per lavorare, per fare la spesa, attraverso oltre 42 chilometri disegnati per le due ruote. E’ chiaro che la circolazione automobilistica c’è comunque, ma rispetto ad altre realtà è limitata.

Questo aspetto investe anche la sicurezza…

Sicuramente, perché dal capoluogo s’innesta un circuito virtuoso: anche i comuni del territorio sono fortemente impegnati in questo discorso tanto è vero che tutta la provincia è ideale per allenarsi perché la circolazione stradale s’incrocia raramente, nel senso che non capita spesso di pedalare in simultanea con le auto, abbiamo sempre i nostri percorsi.

La rete di chilometri ciclabili a Pordenone ha toccato quota 42 ma è in continua espansione
La rete di chilometri ciclabili a Pordenone ha toccato quota 42 ma è in continua espansione
Ciò influisce anche sull’organizzazione della vostra gara?

Certamente, considerando che Pordenone è una città pianeggiante, siamo a una ventina di metri sul livello del mare. Il territorio si presta molto alle gare, anzi devo dire che dopo il covid c’è stato un rallentamento che un po’ dispiace, considerando che questa zona è sempre stata una delle principali nell’attività dell’Udace prima e dell’Acsi poi.

Pordenone è un po’ un’isola nel territorio regionale, nel senso che in una zona di mtb è qui che la bici da strada regna. Come mai?

Sicuramente la conformazione geografica del territorio aiuta, ma io direi anche che si tratta di tradizione. Nelle altre province, Udine in particolare, la mountain bike ha sempre avuto terreno fertile, si utilizza molto di più per fini agonistici ma non solo. Qui invece si è sempre privilegiata la bici da strada e probabilmente questa tradizione ha anche avuto un peso non indifferente nello sviluppo cicloturistico e ciclabile della città.

Una foto d’altri tempi di Corso Garibaldi, dove le bici sono sempre state “padrone”
Una foto d’altri tempi di Corso Garibaldi, dove le bici sono sempre state “padrone”
Quali sono i luoghi principali da tenere presenti per chi viene a Pordenone e vuole godersi una vacanza su due ruote?

Innanzitutto bisogna tenere conto che appena a 10 chilometri passa la Pedemontana, uno dei percorsi più belli di tutta Italia. Ogni weekend sono in migliaia che si avventurano per le sue strade e che trovano attraverso di essa tantissimi luoghi degni di una visita, di un’escursione. Come anche la salita verso Piancavallo, certamente impegnativa ma che per molti rappresenta una sfida. Anche la città però dà molteplici spunti, dal Duomo ai palazzi storici dell’Urbs Picta, siti sia lungo l’antica Contrada maggiore sia in Corso Garibaldi, ma anche luoghi a loro modo originali come la Casa a motivi geometrici e la limitrofa Casa del Pordenone. Posso assicurare che venendo in città c’è solo l’imbarazzo della scelta, l’unica accortezza è avere qualche giorno a disposizione…

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