| 10 Settembre 2025

Terre di Mezzo punta sempre più sulle guide per cicloturisti

Le guide pubblicate dalla casa editrice Terre di Mezzo sono ormai un punto di riferimento per chi ama i cammini a piedi, ne abbiamo parlato di recente a proposito del Cammino nelle Terre Mutate. Ma negli ultimi anni l’editore milanese ha deciso di ampliare lo sguardo, puntando con decisione anche sulle versioni ciclabili dei grandi itinerari. Un passaggio naturale, frutto della crescita del cicloturismo e della voglia di proporre strumenti adeguati a chi viaggia in bici. Di recente è uscito anche il manuale “Ciclovie d’Italia” che sintetizza il concetto appena esposto.

Un tratto del percorso permanente dell’Eroica, incluso nel manuale “Ciclovie d’Italia” (foto Paolo Penni Martelli)
Un tratto del percorso permanente dell’Eroica, incluso nel manuale “Ciclovie d’Italia” (foto Paolo Penni Martelli)

Santiago e Francigena

«Le guide in bicicletta hanno sempre fatto parte delle nostre pubblicazioni – ci spiega Luca Dei Cas, responsabile del settore percorsi di Terre di Mezzo Editore -. Il terzo titolo della collana, nel 2004, era già la trasposizione del “Cammino di Santiago in bicicletta”. Poi abbiamo pubblicato la “Via Francigena in bicicletta” e in altri casi abbiamo inserito varianti ciclistiche nelle guide a piedi».

Per anni, però, Terre di Mezzo è stata identificata soprattutto con i cammini a piedi per cui vogliamo sapere il perché di questa… apertura. «Negli ultimi tempi ci siamo accorti che il mondo della bicicletta stava crescendo – continua -, con un interesse sempre maggiore da parte del pubblico e delle istituzioni turistiche. Per questo abbiamo deciso di ripensare alcune collane, per offrire ai ciclisti informazioni realmente utili».

La Via Francigena, assieme al Cammino di Santiago, è stata una delle prime pubblicazioni dedicate alla bici (foto Marco Prusicki)
La Via Francigena, assieme al Cammino di Santiago, è stata una delle prime pubblicazioni dedicate alla bici (foto Marco Prusicki)

Le esigenze di chi pedala

Pedalare, del resto, richiede attenzioni diverse rispetto ad un cammino affrontato da un pellegrino o da un semplice amante del trekking. «Una banalità – porta come esempio Luca – ma significativa: chi viaggia in bici ha bisogno di strutture con ricovero sicuro per le bici o con colazioni più caloriche. Abbiamo capito che non bastava adattare i testi esistenti: serviva un lavoro mirato».

Il ripensamento, dunque, è stato anche pratico e funzionale, adattando grafiche, layout e impaginazione. «All’inizio pensavamo a un formato da inserire nelle borse da manubrio. Io stesso sono andato da Decathlon per trovare i modelli più venduti ma ben presto ci siamo accorti che non aveva più senso: oggi tutti usano smartphone e GPS. Quindi le nostre guide non servono tanto per essere lette pedalando, ma per prepararsi al viaggio e diventare un compagno da sfogliare durante le soste, dove trovare curiosità, dati pratici e informazioni aggiuntive».

Monica Nanetti e Ilaria Fiorillo hanno raccolto (e pedalato) ben 100 ciclovie lungo la Penisola (foto Andrea Ferrigato)
Monica Nanetti e Ilaria Fiorillo hanno raccolto (e pedalato) ben 100 ciclovie lungo la Penisola (foto Andrea Ferrigato)

Tracce GPS collaudate

Un altro punto chiave riguarda l’affidabilità dei percorsi. «In un mare di tracce scaricabili online – puntualizza Luca – il nostro valore aggiunto è garantire che quelle che pubblichiamo siano state percorse e testate dai nostri autori. Questo dà sicurezza e qualità a chi affronta un itinerario». Le guide contengono inoltre QR code che permettono di scaricare le tracce in diversi formati, da usare su qualsiasi app o dispositivo.

«Abbiamo preferito così piuttosto che creare una nostra app di navigazione. Inutile andare a competere con applicazioni molto più collaudate: ognuno deve fare quel che sa fare meglio» chiosa.

La Sicilia è stata menzionata dal New York Times come meta imperdibile per i cicloturisti (foto Gianluca Ricceri)
La Sicilia è stata menzionata dal New York Times come meta imperdibile per i cicloturisti (foto Gianluca Ricceri)

La forza della narrazione

Abbiamo capito che per Terre di Mezzo la guida non è solo strumento tecnico, ma qualcosa di più. Andiamo a vedere, allora, come “nasce” una pubblicazione in tal senso, con quale criterio si sceglie un itinerario piuttosto che un altro. «Per noi la base è sempre una storia da raccontare – riprende Luca -: un territorio, una figura, un filo narrativo che dia senso al viaggio. Le nostre guide non sono semplici manuali, ma pretesti per conoscere luoghi e culture».

E’ così che sono nate le versioni ciclabili di itinerari come l’”Italia Coast to Coast”, che da Ancona porta ad Orbetello. «Abbiamo visto che molti compravano la guida a piedi ma poi facevano il percorso in bici. Da lì l’idea di pubblicare una versione dedicata». A volte la proposta arriva dal basso, da persone competenti e preparate, come Simone Frignani che, appunto, è l’autore di “Italia Coast to Coast” (ma anche del “Cammino di San Benedetto” di cui vi abbiamo parlato). Altre volte, invece, l’input parte dall’alto, dalle istituzioni che vogliono far conoscere il proprio territorio, anche in bici. 

Per la prossima primavera Terre di Mezzo pubblicherà una guida sulla Ciclovia dei Parchi della Calabria (foto Daniele Carletti)
Per la prossima primavera Terre di Mezzo pubblicherà una guida sulla Ciclovia dei Parchi della Calabria (foto Daniele Carletti)

In arrivo i Parchi della Calabria

Oggi Terre di Mezzo ha in catalogo titoli importanti per chi pedala: dal Cammino di Santiago alla Via Francigena, fino ai percorsi in Sicilia. «Il “Sicily Divide” di Giovanni Guarneri è stato persino inserito dal New York Times tra i 52 luoghi da visitare. E nella primavera prossima pubblicheremo la guida della “Ciclovia dei Parchi della Calabria”, un progetto affascinante e impegnativo, che porta a scoprire scenari straordinari».

Accanto a queste uscite, come dicevamo all’inizio, è arrivato anche un volume di sintesi: “Ciclovie d’Italia”, che propone una selezione di ben cento percorsi fatta da da Monica Nanetti e Ilaria Fiorillo. «Volevamo uno strumento per orientare chi si avvicina per la prima volta al cicloturismo – conclude Luca Dei Cas -, fornendo informazioni pratiche e affidabili. Non solo ispirazione, ma anche concretezza: dal dislivello alle combinazioni bici+treno per raggiungere i punti di partenza».

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