Se gestite un hotel e volete implementare alcuni servizi per i cicloturisti ma non sapete da che parte cominciare, potete prendere in considerazione una figura come quella di Alice Marmorini, la quale organizza dei corsi di marketing che possono fare al caso vostro (foto apertura Instagram).
Aretina, Alice ha un passato da ciclista agonista vantando un titolo di campionessa italiana nella categoria esordienti conseguito nel 2000. Poi ha scalato le varie tappe fino al professionismo, dove è stata per 5 stagioni, prima di scegliere di dedicarsi ad altro e completare gli studi in Economia all’Università di Firenze.
«Ho poi conseguito un master in sport management – spiega Alice Marmorini – cui è seguita l’opportunità di effettuare uno stage nel Comitato organizzatore del mondiale di ciclismo Toscana 2013, come responsabile del marketing operativo. Finito il mondiale ho deciso di diventare una libera professionista, abbinando la mia passione per il ciclismo con l’ambito lavorativo. Dopodiché sono entrata in contatto con Italy Bike Hotels ed ho capito presto le opportunità del settore»
Ovvero?
All’epoca non c’erano figure che svolgevano questo lavoro, come consulenze agli albergatori o attività di formazione per coloro che volevano diventare bike manager. Quindi piano piano mi sono sempre più spostata all’ambito del marketing operativo, strategico, consulenziale e di formazione. Che è quello che mi appassiona di più.
Oggi di cosa ti occupi nello specifico?
Aiuto gli albergatori a conoscere il mondo delle due ruote. Quindi: chi sono i cicloturisti, cosa cercano, di cosa hanno bisogno, quali esperienze poter costruire per attirarli presso le loro strutture ricettive. E anche di quali servizi si devono dotare.
Di solito gli albergatori che si rivolgono a te partono da zero oppure hanno già dei servizi rivolti ai cicloturisti che vogliono potenziare?
Agli inizi, circa dieci anni fa, non era ancora così sviluppato il settore dei bike hotel, per cui ho fatto più che altro un’operazione di divulgazione, anche appoggiandomi ai vari enti di categoria che facevano formazione. Parlo, ad esempio, di Federalberghi o enti bilaterali del turismo. Ora, invece, diciamo che più o meno si sono tutti attrezzati. Anche se poi bisogna andare a vedere in cosa consiste l’angolo officina che dicono di avere. Però direi che una sensibilità di base ormai c’è.
Quali sono le cose principali che insegni ai tuoi… studenti?
Innanzitutto a comprendere un po’ le diverse tipologie di cicloturisti che esistono, e poi la giusta sinergia che ci deve essere tra chi vogliamo attirare e quello che il territorio è in grado di offrire. Banalmente, se siamo in Pianura Padana inutile concentrarsi sugli scalatori incalliti o su chi pratica downhill. Poi c’è tutta la parte relativa al marketing del prodotto e, se necessario, anche alla costruzione di veri e propri itinerari attraverso la tracciatura dei percorsi.
Come avvengono le lezioni? In presenza o in videoconferenza?
Ci sono entrambe le soluzioni, sia offline che online. Abbiamo un’academy dove seguiamo più albergatori, piuttosto della formazione one-to-one. Sul sito c’è anche la possibilità di acquistare dei videocorsi su vari argomenti. Spesso aggiungo contenuti a partire proprio dalle esigenze e dagli spunti che mi danno gli albergatori.
In essi (ed anche te, prima) si menziona la figura del bike manager. Di che si tratta?
Il bike manager è colui o colei che gestisce tutti gli aspetti relativi al cicloturismo per la struttura in questione. Spesso è lo stesso proprietario o gestore dell’albergo, ma altre volte ciò non è possibile ed allora occorre che ci sia una figura specializzata. Quello che io consiglio è che sia una persona che sia in grado di trasmettere la passione per le due ruote. Anche perché un ciclista un pochino più esperto ti scopre subito che non sei dell’ambiente,,,
