Il cicloturismo è uno dei modi di viaggiare più sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Ma anche le strutture ricettive dove facciamo tappa lo sono? Per i più attenti all’aspetto “green” del viaggio, oggi parliamo di Ecobnb.it, una community che appunto raccoglie strutture che hanno fatto del basso impatto ambientale la loro quintessenza. Parola dunque a Silvia Ombellini, fondatrice insieme a Simone Riccardi e Carla Soffritti di questa realtà.
«Tutto è nato nel 2013 – racconta – quando, a seguito della vincita di una borsa di studio, siamo andati in California. Laggiù abbiamo elaborato un business plan per un progetto concepito su scala nazionale che allora si chiamava Viaggi Verdi. Rientrati in Italia abbiamo vinto un bando europeo ed abbiamo potuto far partire l’attività qui in Trentino dove ora viviamo. E l’attività nel frattempo ha preso il nome di Ecobnb, espandendosi su scala europea».
Una rete mondiale
Silvia prosegue spiegando le motivazioni di fondo: «Volendo viaggiare e soggiornare in posti ecologici – riprende – ci siamo accorti che in realtà mancava un servizio che ti permetteva di trovare rapidamente un hotel con determinate caratteristiche.
«Esistevano tante piccole strutture, anche molto virtuose, però non era facile trovarle. Quindi l’idea è stata proprio quella di mettere in rete tutte quelle sul territorio italiano. E poi il progetto è diventato europeo e anche mondiale, dato che ci sono alloggi sparsi in una cinquantina di Paesi».
Un fatto concreto
Silvia dice che attualmente sul portale ce ne sono circa 3.000. Essi devono rispettare almeno 5 parametri su 10, che vanno dal cibo biologico o locale ai riduttori di flusso dell’acqua, dalle lampadine a basso consumo ai prodotti per la pulizia ecologici, dalla bioarchitettura ai pannelli solari per l’acqua calda e così via.
«Il viaggiatore sa esattamente cosa sta facendo quella struttura per ridurre il suo impatto ambientale – spiega Silvia – quindi il suo essere green è un fatto concreto, non di facciata».
La verifica del rispetto dei criteri viene fatta dagli stessi utenti della community, tramite feedback e recensioni, per cui è difficile fare i furbi con maldestre operazioni di “greenwashing”. Tutto ciò non poteva non incontrare il mondo delle vacanze in bicicletta…
«Chiunque, sia i viaggiatori che i proprietari di strutture – specifica Silvia – può proporre degli itinerari, da percorrere a piedi o in bici. A volte siamo noi stessi a farlo sulla base della presenza di strutture in una data area, come nel caso della pedalata in bici+battello da Chioggia a Venezia o, quella più impegnativa, da Trieste a Parenzo lungo la ciclabile della Parenzana».
Gli Itinerari Verdi
In effetti sul sito di Ecobnb, dalla sezione “Itinerari Verdi”, si può accedere ad una mappa che è un vero e proprio tesoro che si è costruito col tempo. Ci sono una miriade di percorsi, la maggior parte in Italia, ma non solo. Non tutti sono specifici per la bici, ma sono comunque dotati di una planimetria, di un’esauriente descrizione fatta da chi ci vive o ci è transitato, nonché di un riassunto dei dati tecnici fondamentali, risultando dunque un’ottima fonte di ispirazione.
«Molte strutture bike-friendly – prosegue – sono per lo più dei bike hotel che già implementavano servizi per i cicloturisti e che ci hanno chiesto di entrare. Altre, ma in misura minore, sono strutture che hanno aggiunto dei servizi per chi pedala dopo essere entrate nella community. Ad esempio il servizio di biciclette a disposizione per gli ospiti, così da incentivare la mobilità dolce nei dintorni anche per chi arriva in macchina o con altri mezzi. Oppure degli sconti per chi arriva in bici, a piedi o in treno».
Infine, dando un’occhiata alle strutture presenti sul portale, non possiamo non notare che ce ne sono alcune davvero originali, come case sull’albero o glamping (da glamourous camping, campeggio di lusso).
«Questo perché – conclude Silvia Ombellini – i nostri viaggiatori spesso vogliono cercare anche esperienze più vicine alla natura, quindi pernottando anche in alloggi insoliti ed unici, oltre che ecosostenibili».